Tananai e quel timore Abissale: “Non sono abituato ai complimenti, ma li accetto a metà tra la timidezza e il non ti credo”

Tananai parla della sua vita, dalla scuola al suo amore più grande la musica. Ama scrivere e sa quanto sia importante il valore delle parole, che a volte possono ferire: "Cerco di essere il più sincero possibile, il più Alberto possibile nelle mie canzoni e con le persone che mi circondano".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Tananai e il sorriso dietro quella timidezza Abissale. Si racconta così a Omar Schillaci per Stories, in una chiacchierata in cui ripercorre alcuni momenti della sua vita, dall’inizio quando si faceva chiamare Not For Us, fino al successo sanremese di Tango, cantato anche dai bambini. Ma dietro Tananai c’è Alberto, un 28enne timido che ama ascoltare la discografia di Vasco Rossi e che inizialmente era “solo un po’ insicuro delle mie capacità canore”. Dalle paranoie sul palco al tour in tutta Italia dove ha realizzato il sogno di cantare anche a San Siro, Tananai fa a volte i conti con un passato che torna e ci prova, ma, secondo lui, “non sono speciale”, citando il verso della sua canzone.

Tananai: “Tornato da scuola mi mettevo subito a suonare”

Tananai rivela di aver fatto un po’ impazzire i suoi genitori, aggiungendo poi un, “ma niente di che”, un ragazzino che si metteva a suonare subito dopo la scuola:

In principio ero Not for Us. Era in seconda o terza media, mi mettevo sempre a suonare, suonare, suonare e produrre.

Inviavo le mie produzioni a mezzo mondo. E una delle risposte fu: ‘Thanks for your interest but your not for us’. E da lì presi quel nome con l’intento di diventare famosissimo e di fargliela vedere.

Ride, continuando che “in realtà non andò così”. Ma poi approda a Sanremo Giovani con Esagerata, e si classifica ultimo nella categoria Big, come del resto proprio Vasco Rossi, con Sesso occasionale. Scherza ancora, “Non vinco Sanremo per poco”, ma la sua vittoria è stata, in realtà, quella di aver sconfitto la sua paura più grande:

Prima di salire ero tesississimo, avevo fatto delle brutte prove generali. Ero nel loop di faccio male, faccio male e avevo la paranoia che non uscisse la voce.

Ma quando sono salito sul palco e non mi tremava per me è stata la vittoria più grande. Avevo sconfitto tutte le mie paure stupide che mi attanagliavano in quel periodo e da tanto tempo ero felice di stare sul palco.

Tananai: “Grazie a quella canzone, che non volevo fare, ho conosciuto un sacco di belle persone”

Dopo Sanremo, Fedez lo contatta per La dolce vita, cui inizialmente non voleva prendere parte, “cosa c’entro, che contributo posso dare?”, ma poi Alberto/Tananai ha preso il sopravvento sui suoi timori. Ed è stata un’esperienza per lui magnifica, soprattutto dal punto di vista umano e di crescita:

Devo dire, ho passato quella che ad oggi è una delle estati più divertenti della mia vita, ho conosciuto tanta gente. Quel pezzo mi è servito moltissimo e sono grato di aver fatto quella esperienza.

Ho conosciuto un sacco di addetti ai lavori, un sacco di altri artisti. Sto facendo un sacco di collaborazioni.

Tananai: “Cerco di essere sempre il più sincero possibile nelle mie canzoni”

Tananai ha vissuto un’adolescenza difficile, un periodo in cui non si accettava:

Lo sviluppo ha fatto il suo corso, mi sono alzato, ero più gradevole all’aspetto. Ed è sempre stato difficile fidarmi delle persone effettivamente.

Perché lo sa quanto sia importante la forza delle parole e non è un grande fan dei complimenti:

Se si avvicinava una ragazzina e mi diceva che ero carino, non ci credevo e me ne andavo via tutto indispettito. Pensavo che mi stesse prendendo in giro.

Tuttora, in realtà, i complimenti li accetto, ma sono a metà tra timidezza e non ti credo per il peso vacuo che talvolta si dà alle parole.

Di Tananai colpisce la sua spontaneità e la sua sua sincerità, e vedere anche i bambini che intonano Tango lo rende profondamente orgoglioso, perché “se apprezzano la mia musica significa che sto facendo delle cose belle“.

Leggi anche: Irama e Rkomi nel nuovo album No Stress: “Abbiamo sperimentato, ci raccontiamo in una chiave diversa”

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