Superbonus 90%: a chi spetta e cosa cambia

Ecco chi può far richiesta dell'aliquota al 90% e chi potrà ancora usufruire del bonus al 110%.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Il Decreto Legge Aiuti quater, le cui modifiche sono state approvate dalla Camera in via definitiva, cambia le carte in tavola sul Superbonus 90%, modificando alcune norme anche sulla cessione del credito: ecco tutte le ultime novità sull’agevolazione edilizia più ambita degli ultimi anni.

Riduzione dell’aliquota, per chi e da quando

L’aliquota della detrazione passa dal 110 al 90% specie per i lavori condominiali, ma restano invariate le condizioni più vantaggiose in alcuni casi specifici.

Chi può ancora usufruire del Superbonus 110%

Il Superbonus 110% spetta ancora a tutti i condomini che hanno deliberato in apposita assemblea l’avvio dei lavori entro il 18 novembre 2022, con CILAS depositata entro e non oltre il 31 dicembre dello stesso anno, ma anche per quelli che pur avendo deliberato tra il 19 e il 24 novembre scorsi hanno provveduto a presentare il documento entro il 25 novembre 2022.

Anche chi ha richiesto entro fine anno il titolo abilitativo per lavori di demolizione e ricostruzione può ancora accedere al Superbonus 110%.

Queste eccezioni sono valide, per i condomini da 2 a 4 unità abitative, solo se esse hanno funzione abitativa principale (non valgono quindi, ad esempio, per le seconde case), con redditi di riferimento sotto ai 15.000 euro e con presentazione della CILAS entro e non oltre il 25 novembre 2022 (o richiesta di demolizione/ricostruzione entro il 31 dicembre 2022).

Rimane il 110% anche per le abitazioni familiari, solo nel caso in cui il proprietario possa dimostrare di aver portato a termine almeno il 30% dei lavori richiesti in detrazione entro il 30 settembre 2022.

Infine, nei comuni toccati dagli eventi sismici dal 2009 in poi, sarà possibile il Superbonus 110% ancora fino al 2025, così come rimarrà valido per le associazioni con intento sociosanitario e assistenziale.

A chi spetta il Superbonus 90%

Superbonus 90%

L’agevolazione al 90% spetta a chi ha avviato i lavori, non completando tuttavia il 30% entro il 30 settembre 2022.

Tutti coloro che devono ancora cominciare le opere di ristrutturazione e miglioramento degli edifici possono accedere alla detrazione al 90% ma solo rispettando le modifiche di cui abbiamo accennato prima, ossia solo su case con funzione di abitazione principale e in caso di redditi inferiori ai 15mila euro.

Leggi anche: Bonus bollette prorogato per il 2023, aumentano i beneficiari: requisiti e come ottenerlo

Cessione del credito con il Superbonus 90%

Il rimborso per le spese sostenute in lavori edilizi coperti dai relativi bonus può essere detratto in cinque anni dalle tasse da parte di chi li richiede nella dichiarazione fiscale, tuttavia anche per il Superbonus 90% si potrà ricorrere alla cessione del credito con qualche differenza.

I passaggi concessi dalla nuova normativa, prima illimitati, sono ora limitati a cinque per evitare frodi a carico dello stato. Sarà dunque possibile procedere a una cessione libera, fino a 3 cessioni verso enti creditizi quali banche, intermediari finanziari, assicurazioni etc. e in ultimo il passaggio a soggetti con partita iva.

Le rate di pari importo per i crediti d’imposta in cessione o di sconto in fattura saranno estese fino a 10, così da dare la possibilità alle banche di liberare capienza fiscale.

Leggi anche: Vuoi ristrutturare casa? Scopri in cosa consiste lo sconto in fattura e cessione del credito

Fotovoltaico 2023, rientra nel Superbonus 90%?

Superbonus 90%

Come abbiamo visto le modifiche al Superbonus colpiscono soprattutto le unità mono o bifamiliari, come villette e similari, per le quali è stato richiesto soprattutto per poter installare impianti fotovoltaici al fine di renderle vantaggiose e energeticamente indipendenti.

Anche con l’aliquota al 90%, tuttavia, sarà sempre possibile farne richiesta, rientrando le opere di installazione di impianti a energia rinnovabile e di accumulo tra i lavori trainati.

Il bonus andrà via via diminuendo, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Leggi anche: Bonus fotovoltaico 2023: quali agevolazioni sono in vista?

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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