Canale di Suez, lo stallo di Ever Given causa ritardi per miliardi di dollari: ecco cosa succede

La nave Ever Given, tra le più grandi al mondo, si è incagliata nel Canale di Suez. L'incidente sta causando ritardi negli scambi commerciali con perdite per centinaia di milioni di dollari.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Sono quattro giorni che un’enorme nave portacontainer, la Ever Given della compagnia Evergreen Marine Corp, tra le più grandi al mondo, sta bloccando il Canale di Suez.

Lunga 400 metri, larga 59, per una stazza di oltre 200mila tonnellate, la nave martedì scorso si è incagliata a causa dei forti venti che hanno colpito la zona. Appoggiandosi di lato, si è posizionata trasversalmente e sta bloccando totalmente il Canale per tutta la sua lunghezza.

Da quattro giorni la Ever Giver impedisce il passaggio di centinaia di navi in entrambe le direzioni, in quella che è una delle rotte commerciali più importanti del mondo, con il 7% del traffico commerciale internazionale. La multinazionale Bloomberg indica in 9 mld e mezzo di dollari al giorno il valore del traffico marittimo bloccato a Suez.

Nonostante non ci siano stati feriti o perdite di carburante, la situazione è relativamente critica visto l’impatto che il blocco sta avendo sui mercati e sul prezzo del petrolio (tenuto conto dello stallo di alcune petroliere che trasportano il greggio dal Medio Oriente).

Il 24 marzo il prezzo del petrolio è aumentato quasi del 6% in più.

Le previsioni per lo sblocco vanno da pochi giorni ad alcune settimane.

Canale di Suez: una rivoluzione per il commercio mondiale e gli equilibri geopolitici

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Il Canale di Suez si trova in Egitto e collega il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso. Si estende da Nord a Sud ed è stato inaugurato nel 1869 e ancora oggi è un choke point (una strozzatura marittima -in questo caso, ma può essere anche di terra – che ha un importante ruolo strategico militarmente ed economico, come lo Stretto di Gibilterra o il Canale di Panama) vitale per gli scambi commerciali di tutto il mondo.

Si hanno testimonianze che partono dagli antichi faraoni ai romani, che provarono in maniera alterna a creare dei “prototipi” del Canale di Suez come lo conosciamo oggi, arrivando fino a Napoleone durante le sue campagne nel Nord Africa.

La costruzione dell’odierno passaggio marittimo si deve a un diplomatico francese, Ferdinand de Lesseps e la sua Compagnia del Canale di Suez. Il tutto dopo dieci anni di lavoro e la morte di migliaia di lavoratori in gran parte egiziani a causa delle condizioni disumane e l’insorgere di diverse malattie nei cantieri.

Alla fine del 1800 passerà sotto la protezione della Gran Bretagna.

Il Canale di Suez dal 1900 ad oggi

Suez mappa

Nel corso del 1900 il Canale di Suez ha assunto sempre più importanza sia dal punto di vista commerciale, per la sua posizione strategica, che militare, ad esempio durante le Guerre mondiali o durante la Guerra Fredda.

Nel 1956, infatti, il presidente dell’Egitto Gamal Abdel Nasser nazionalizzò la gestione del Canale e in risposta Regno Unito, Francia e Israele invasero il paese, scatenando quella che conosciamo oggi come la Crisi del Canale di Suez, risolta dagli USA e dall’Unione Sovietica. Crisi che ha dato poi il via alla prima missione dei caschi blu dell’ONU.

Arrivando infine ai giorni nostri, troviamo che il Canale permette il transito di 20mila navi circa all’anno, con tonnellaggio maggiore di tre volte rispetto agli anni ‘60, il tutto grazie anche a lavori di miglioramento e ampliamento del Canale stesso.

Il blocco del Canale di Suez, possibili sviluppi e danni economici

Nonostante gli sviluppi tecnologici e infrastrutturali che hanno interessato le ultime decadi, per le sue caratteristiche, il Canale di Suez nel tempo ha mantenuto un ruolo centrale. Per l’Egitto in particolare, il Canale è una fonte di reddito colossale, che arriva fino ai 5 miliardi di dollari annui. E ancora oggi per le compagnie navali è un passaggio conveniente da sfruttare, nonostante il costo del pedaggio (anche 500mila dollari).

L’incidente della Ever Given, che partiva dalla Cina in direzione Rotterdam, nei Paesi Bassi, sta pesantemente influenzando il mercato finanziario e gli scambi commerciali tra Asia ed Europa.

Nonostante i tempestivi interventi di diversi rimorchiatori ed escavatori, la situazione sembra in una condizione di stallo, vista la difficoltà di operare su una nave di tali dimensioni.

Si sta ragionando su diverse strategie per risolvere la situazione, tra cui quella di impiegare degli elicotteri per svuotare il più possibile la nave dai container, e quindi alleggerirla. Ciò però vorrebbe dire tempi molto dilatati, settimane, per disincagliare la nave.

La situazione è molto grave per il commercio mondiale. Basti pensare che sono già più di 200 le navi bloccate in attesa di passare. E molte altre stanno intraprendendo altre rotte, molto più lunghe, per arrivare a destinazione senza passare per il Canale di Suez.

Leggi anche: Fridays For Future nella Giornata Mondiale di azione per il clima: “Basta false promesse

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Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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