Stati Uniti, arrestato l’agente responsabile dell’omicidio di George Floyd

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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‘Non riesco a respirare, per favore non uccidetemi’. Queste le ultime parole di George Floyd, il cittadino afroamericano ucciso a Minneapolis per l’abuso di un agente di polizia. Nel corso della settimana i cittadini hanno manifestato contro le ripetute violenze del corpo statale nei confronti dei cittadini afroamericani degli Stati Uniti. E alcune proteste si sono trasformate in vere rivolte. Dopo una prima sospensione dei quattro agenti intervenuti, ieri, 29 maggio, è avvenuto l’arresto di Derek Chauvin, diretto responsabile della violenza. Tuona in un tweet il presidente Donald Trump contro i manifestanti:

Questi criminali disonorano il ricordo di George Floyd e non lascerò che ciò accada. Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che i militari sono con lui fino in fondo. Qualsiasi difficoltà e assumeremo il controllo ma, quando inizia il saccheggio, inizia la sparatoria. Grazie!

Cosa è successo a Minneapolis

George Floyd
Vignetta di Steve Sack, Premio Pulitzer 2013 per il fumetto editoriale. È il disegnatore del Minneapolis Star Tribune.
L’afroamericano George Floyd era stato fermato da due agenti la sera di lunedì 25 maggio, a seguito di una segnalazione. Secondo la polizia, Floyd avrebbe opposto resistenza all’arresto, per questo uno dei due agenti lo ha bloccato a terra premendogli con forza il ginocchio all’altezza del collo. George Floyd era disarmato e un video ha smentito la presunta resistenza del giovane afroamericano. Tutto è accaduto sotto gli occhi attoniti dei passanti, divenuti testimoni di un omicidio. In un video, girato proprio da uno di loro, si sente Floyd dire più volte ‘Non riesco a respirare’, ‘Per favore non uccidetemi’. La scena dura circa dieci minuti. Le forze di polizia hanno inizialmente parlato di un ‘incedente medico’, ma la tesi non sta in piedi secondo i testimoni e i vari video che riprendono l’accaduto. Floyd è a terra, ha gli occhi chiusi ed è immobile, il naso sanguina e sembra aver perso conoscenza, ma il poliziotto non toglie mai il ginocchio. Si alza solo quando arriva un’ambulanza, che carica su una barella il corpo di Floyd. Leggi anche: “Ora Stefano può riposare in pace”: 12 anni ai due carabinieri che uccisero Cucchi

Le proteste del mercoledì: ‘Le vite dei neri sono importanti’

George Floyd
Immagini della protesta di Minneapolis per l’omicidio di George Floyd. Blacks Lives Metter.
A seguito della morte di George Floyd, da mercoledì a Minneapolis e in altre diverse città degli Stati Uniti sono iniziate numerose proteste contro la violenza della polizia. Molti cartelli mostravano la scritta ‘Black Lives Metter’, le vite dei neri sono importanti, che è anche il nome di un movimento contro le violenze sui neri. Le manifestazioni sono state per lo più pacifiche, ma non sono mancati episodi di rabbia incontrollata. Nella notte di mercoledì un negozio è stato saccheggiato e un altro è stato incendiato. Entrambi si trovavano vicino alla stazione di polizia dove lavoravano i quattro agenti licenziati. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, in merito all’intervento della polizia con i gas lacrimogeni, ha chiesto a Medaria Arradondo, a capo del dipartimento, di non sommare alla tragedia altri episodi di violenza. Arradondo ha risposto dicendo di aver ordinato l’uso di gas lacrimogeni solo dopo gli attacchi dei manifestanti. E ha aggiunto di voler proteggere il diritto dei cittadini a manifestare, specificando che solo alcuni gruppi hanno commesso atti criminali, a differenza della maggior parte delle persone è scesa in piazza pacificamente.

Brucia il dipartimento di polizia e Trump attacca il sindaco della città

Nella giornata di giovedì continuano gli scontri e diventano più violenti. È stato anche incendiato un commissariato di polizia. Secondo la CNN la folla avrebbe abbattuto le barricate alzate intorno al commissariato. Alcuni sarebbero poi entrati all’interno dell’edificio, intorno alle 22, appiccando l’incendio. Un tweet dall’account ufficiale della città di Minneapolis ha esortato i cittadini a stare a distanza dalla zona, temendo un’esplosione per via del gas. Anche il presidente d’America Donald Trump interviene con un tweet scagliandosi contro Jacob Frey il sindaco di Minneapolis. Ha scritto:

Non posso sopportare di vedere quanto sta accadendo a una grande città americana, Minneapolis. Una totale mancanza di leadership. O quel debole sindaco di sinistra, Jacob Frey, ristabilisce l’ordine in città o invierò la Guardia Nazionale a fare quel che deve essere fatto.

Intanto la Guardia nazionale del Minnesota ha annunciato, sempre attraverso Twitter, che sono stati resi operativi 500 uomini fra Minneapolis e St. Paul, capitale dello Stato. Leggi anche: Patrick George Zaki nuovo Giulio Regeni, l’Italia aspetta ancora risposte

Twitter: ‘ Le parole di Trump violano le regole del social’

La reazione di Donald Trump alle proteste dei manifestanti è stata verbalmente molto dura. https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1266231100780744704?s=20 Il tweet del Presidente è stato segnalato dalla stessa azienda di comunicazione che ha ritenuto di dover aggiungere un avviso. Nel testo è scritto che le parole del presidente violano le regole del social network sull’esaltazione della violenza, ma che non sono state oscurate perché ‘potrebbero essere di pubblico interesse’. Durante una conferenza stampa nella notte di ieri invece il sindaco di Minneapolis ha risposto alle accuse di Trump:

Debolezza è rifiutare di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Debole è chi punta il dito su qualcun altro in un momento di crisi. Donald Trump non sa nulla della forza di Minneapolis. Siamo forti. È un periodo difficile? Sì. Ma stia sicuro che ce la faremo.

di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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