Vaccino russo Sputnik V meglio di AstraZeneca, l’OK arriva dallo Spallanzani

L’istituto Spallanzani di Roma conferma l’efficacia del vaccino russo: “Da quando i risultati della fase 3 sono disponibili, possiamo dire che questo vaccino è molto efficace, sicuramente più di AstraZeneca”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Il vaccino Sputnik ha un “ottimo profilo di sicurezza a breve termine. Risposta immunitaria comparabile a quella dei vaccini già autorizzati. Dati di efficacia clinica comparabili a quelli dei due vaccini più efficaci attualmente disponibili”.

È quanto emerge dagli esami della commissione di studio dello Spallanzani di Roma.

Dopo lo scetticismo iniziale di Italia ed Europa sulla validità del farmaco russo, certamente in un primo momento giustificato dalla carenza dei dati messi a disposizione dal Paese, il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, ora rassicura:

Si ritiene che il vaccino Sputnik V possa avere un ruolo importante nei programmi vaccinali contro Sars – CoV- 2.

Il vaccino Sputnik è efficace e sicuro, lo studio dello Spallanzani di Roma

andrea antinori su vaccino sputnik russo

I clamorosi ritardi nella fornitura dei vaccini da parte di Pfizer e Moderna, in Italia come in Europa, hanno imposto di valutare alternative ai due farmaci americani.

Ecco allora che lo studio del team dello Spallanzani ha prodotto un documento di nove pagine, ora al vaglio del Ministero della Salute, affinché l’efficacia del vaccino Sputnik venga rivalutata alla luce dei nuovi dati e si possa così uscire il più velocemente possibile da questa impasse fatta di promesse e lunghe attese.

Spiega Andrea Antinori, medico dell’equipe:

Da quando la rivista scientifica Lancet ha pubblicato online i risultati della fase 3, possiamo dire che questo vaccino è molto efficace, sicuramente più di AstraZeneca.

Dunque, il team che ha prodotto il parere tecnico scientifico dello Spallanzani conferma: il vaccino non è tossico, ha capacità immunologica, ha avuto riscontro clinico. Anche se Antinori sottolinea:

Al momento tutti i dati di efficacia disponibili provengono da una singola sperimentazione che per quanto consistente è stata sviluppata in una sola città (Mosca), in un solo gruppo etnico e sotto il controllo di una sola autorità regolatoria.

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Vaccino Sputnik meglio di AstraZeneca, ecco perché

vaccino sputnik scetticismo iniziale perché

Secondo lo Spallanzani il vaccino Sputnik, grazie all’originale approccio biotecnologico, disorienta il sistema immunitario tra prima e seconda dose, in modo da assicurare che il farmaco agisca contro il virus, non contro il vettore. Attenzione però: non sono noti i dati sull’impatto del vaccino russo sulle varianti.

L’istituto di Roma ha inoltre prodotto una tabella per rendere chiaro il confronto tra i vaccini. Secondo la classificazione i più efficaci sono Pfizer e Moderna, che garantiscono rispettivamente il 95 e il 94% di copertura dal virus.

A questi segue il vaccino Sputnik V con una copertura del 92%.

Poi c’è AstraZeneca con un’efficacia del 60% che aumenta all’82% se il richiamo per la seconda dose viene somministrato entro le 12 settimane.

I risultati del vaccino Johnson & Johnson invece variano dal 72 al 57% a seconda delle aree geografiche in cui viene somministrato: la percentuale di copertura contro il virus scende in Sud Africa, dove la variante dà problemi.

Mentre il vaccino cinese Convidecia ha un’efficacia stimata del 66%.

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Vaccino Sputnik, da dove nasce lo scetticismo

Alla luce del nuovo studio, sarà ora responsabilità del ministro Roberto Speranza sollecitare le decisioni di Ema e Aifa, gli organi autorizzativi rispettivamente di Europa e Italia, per accedere alla fornitura del vaccino Sputnik.

Ma perché lo scetticismo iniziale? Spiega Antinori:

È successo perché la Russia lo ha autorizzato e poi iniettato disponendo solo dei risultati delle fasi 1 e 2 della sperimentazione, non dei dati della fase 3, quella clinica, che indica quante persone riescono a non ammalarsi con la somministrazione del vaccino.

Scetticismo ampiamente superato, conferma Antinori, dopo che i dati sulla 3 fase di sperimentazione sono stati resi disponibili e valutabili.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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