Sostenibilità digitale, il motore della transizione ecologica

Digitalizzazione, innovazione ed energia: la sostenibilità digitale ricompone il dissidio tra natura e tecnologia.

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Cosa c’entrano automazione, digitalizzazione, innovazione ed energia? Nel quadro della transizione energetica ed ecologica, tutti questi aspetti fondano la possibilità della sostenibilità digitale, ossia costituiscono la base stessa del cambiamento verso un mondo migliore.

La progettazione di economie circolari e società ecologiche va a braccetto con l’implementazione di nuove tecnologie in grado di supportare la transizione e senza le quali non sarebbe possibile nemmeno immaginarla.

La sfida che si prospetta per la sostenibilità digitale attraversa i campi dei Big Data e dell’IoT, passando per Blockchain e Social Media, approdando nel vasto mondo dell’Intelligenza Artificiale e della Realtà Aumentata.

Che cos’è la sostenibilità digitale e a cosa serve

La sostenibilità digitale altro non è che l’utilizzo della tecnologia, declinata secondo infinite possibilità e applicazioni, nella vita di tutti i giorni, a tutti i livelli della società nell’ottica del risparmio, del rispetto ambientale e della riduzione dei consumi.

Per ottenere questo risultato, il primo passo è quello della digitalizzazione: qualsiasi azienda, pubblica amministrazione, singolo cittadino può trarre beneficio dalla digitalizzazione dei processi e degli strumenti.

Con i moderni sistemi di previsione, inoltre, è possibile in ogni fase monitorare l’impatto che le proprie azioni hanno sull’ambiente, intervenendo laddove sia necessario mitigare le emissioni o i materiali di scarto prodotti, pur non compromettendo la produzione.

In poche parole si tratta della digitalizzazione secondo un’ottica a lungo raggio, green e organica, che si avvale di innovazioni capaci da una parte di promuovere lo sviluppo economico e sociale, riducendo drasticamente i rischi ambientali, e dall’altra di creare prodotti sostenibili e competitivi.

Leggi anche: Economia circolare, che cos’è, cosa implica e come si realizza

Il paradosso del digitale per sostenere la natura

Quando si parla di ecosostenibilità, la digitalizzazione non sembra certo la soluzione più scontata!

Anzi, in molti additano proprio al dilagamento di tecnologie, dispositivi elettronici e quant’altro il problema del mancato contatto con la natura e la sua deturpazione, oltre che alla base dei cambiamenti climatii.

E se da una parte questa concezione affonda le radici in una motivazione sostanzialmente giusta, la sostenibilità digitale nasce proprio dall’esigenza di mettere a sistema, coordinare e valorizzare tutti gli input che le tecnologie riescono a immagazzinare e gestire per riavvicinare in modo corretto l’uomo alla natura.

Sostenibilità digitale ed energia

Ma come sono legati il mondo del digitale e il mercato dell’energia? Di primo acchito sembrerebbero essere correlati solo da un rapporto strumento-utilizzazione, ma in realtà il legame è molto più profondo soprattutto quando si parla di energie rinnovabili e di transizione energetica.

Basti pensare al mondo delle tecnologie energetiche, che migliorano e gestiscono la produzione di corrente elettrica a livello industriale, come cogeneratori, motori, inceneritori, commutatori, per poi dare uno sguardo agli apparati più piccoli ma indispensabili, come sensori, software di elaborazione dati e così via.

Nel panorama del mercato delle flessibilità, in cui è possibile gestire le eccedenze di energia prodotta valorizzandole e ottenendo un tornaconto economico, la sostenibilità digitale gioca un ruolo fondamentale nel dirigere opportunamente il mercato elettrico senza sprechi e senza perdite.

Leggi anche: Fotovoltaico e sostenibilità, in un evento italiano tutte le novità del settore

Gli strumenti digitali di gestione

Le strategie green adottate dalle aziende verso un pubblico sempre più consapevole in materia di responsabilità e sostenibilità si basano su modelli sistematizzati di business, dove la gestione è affidata ai nuovi strumenti digitali.

Prodotti, servizi, processi operativi, flussi di energia, informazioni sono rivisitati dall’analisi computazionale, dall’intelligenza artificiale e dalle reti di network che se dapprima hanno costituito una fonte di inquinamento per il nostro pianeta, stanno ora dimostrando la loro valenza nel ripulirlo e nel salvarlo, gettando le basi per una programmazione coordinata indirizzata verso la riduzione delle emissioni e il rispetto della natura.

Anche nel campo dell’edilizia la sostenibilità digitale è al centro del rinnovo: la nuova generazione di smart building basa tutto sulla domotica e sulle reti interconnesse per costruire i servizi delle città del futuro con impianti in grado di distribuire al meglio l’energia prodotta da fonti rinnovabile, di condizionare gli ambienti in modo opportuno e di sfruttare materiali ad alta efficienza in un processo osmotico vantaggioso che parte dal singolo per arrivare alla comunità e viceversa.

Leggi anche: Edifici nZEB, cosa sono e quali caratteristiche devono avere

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