Smettere di fumare fa funzionare meglio il cervello

Smettere di fumare fa funzionare meglio il cervello: a dirlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'università di Yale, San Diego e New York.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Smettere di fumare fa funzionare meglio il cervello. A dirlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Yale, San Diego e New York. L’indagine ha dimostrato come l’astinenza da nicotina induca un aumento della connettività funzionale dell’intero cervello e una riduzione della modularità della rete nervosa.

Questo significa che la rete nervosa si attiverà come un tutt’uno, senza passare attraverso le singole connessioni dei vari nodi del circuito. Insomma: è come un treno che arriva dritto a destinazione invece di fermarsi a tutte le stazioni. Ogni nodo della rete nervosa, per quanto connesso con gli altri, ha infatti una sua funzione cognitiva relativamente autonoma che finisce col rallentare l’intera rete.

Smettere di fumare fa funzionare meglio il cervello: cosa succede quando assumiamo nicotina

Smettere di fumare fa funzionare meglio il cervello: cosa succede quando assumiamo nicotina

Prima di indagare quanto emerso dallo studio pubblicato su eNeuro sui vantaggi dello smettere di fumare, va chiarito cosa accade esattamente nel cervello di una persona quando assume nicotina. In breve, a livello cerebrale, fumare sigarette scatena un picco di diffusione di molecole di nicotina. Molecole che si legano ai recettori del neurotrasmettitore dell’acetilcolina, attivandoli. I neuroni che secernono acetilcolina vengono definiti colinergici.

L’attivazione dei recettori porta alla formazione di nuove connessioni sinaptiche e dunque di nuovi circuiti neuronali, grazie ai quali viene provocato il rilascio di dopamina e di altri neurotrasmettitori, innescando nel fumatore quella classica sensazione di piacere, eccitazione e modulazione dell’umore.

Ma i recettori dell’acetilcolina vengono quasi subito saturati dalla nicotina, questo spiega perché le nuove molecole della sostanza non sono in grado di attivarli ulteriormente.

Ciò provoca la riduzione della soddisfazione ottenuta continuando a fumare e spiega perché il fumatore che non fuma per un certo periodo di tempo prova di nuovo quel piacere iniziale, visto che i recettori tornano di nuovo attivabili da nuove molecole di nicotina, creando appunto i sintomi della dipendenza.

Perché smettere di fumare fa funzionare meglio il cervello: lo studio

Ed è proprio dalle alterazioni che il nostro corpo subisce quando assumiamo nicotina che è partito lo studio dei ricercatori dell’università di Yale, San Diego e New York, diretti dalla dottoressa Lieselot Carrette.

Gli scienziati, osservando gli effetti dell’assenza di nicotina in topi da laboratorio, hanno dimostrato che le principali reti di connettività funzionale includevano proprio le principali regioni colinergiche a lungo raggio, strettamente collegate con il resto del cervello, ovvero quelle coinvolte quando assumiamo nicotina.

Questo è il motivo per cui smettere di fumare provoca un aumento dell’attivazione cerebrale e della connettività funzionale, portando ai sintomi tipici dell’astinenza.

Servendosi del database Allen Brain, che contiene una mappa dei 19.413 geni del cervello dei topi, i ricercatori sono riusciti a identificare i recettori nicotinici e altri 1.751 geni coinvolti in questi meccanismi. Si tratta di un risultato importante e promettente, perché proprio questi recettori potrebbero essere il bersaglio di nuovi trattamenti contro l’astinenza e la dipendenza da nicotina.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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