Granchio blu, perché il killer dei mari è così temuto in Italia?

Tra i provvedimenti comparsi all'interno del decreto omnibus del Governo si è distinto quello finalizzato alla lotta al granchio blu, o "granchio reale” - scientificamente Callinectes sapidus.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Tra i vari provvedimenti comparsi all’interno del decreto omnibus del Governo si è distinto quello finalizzato alla lotta al granchio blu, o “granchio reale” – scientificamente Callinectes sapidus. Comunque lo si chiami, si tratta di una delle minacce più gravi dell’estate 2023.

Il granchio blu rientra nelle specie “aliene”, ovvero quelle non autoctone. L’animale è infatti originario dell’Atlantico del Nord e, solo negli ultimi anni, ha trovato spazio nel Mediterraneo, probabilmente con larve trasportate dalle navi. Il riscaldamento delle acque ne ha favorito la proliferazione, con tutti i danni che ne conseguono.

Granchio blu: perché è così pericoloso e l’intervento del Governo

Il granchio blu è così pericoloso perché minaccia l’esistenza di alcune specie autoctone come le vongole e le cozze, di cui è particolarmente ghiotto. Un fatto che, oltre a provocare ingenti danni alla pesca, mette a rischio pure l’ecosistema e la biodiversità delle coste italiane.

Proprio questa evidenza spiega la misura inserita dal Governo nel decreto omnibus, ovvero un provvedimento del valore di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura e allo smaltimento del granchio blu.

Basti pensare che in Emilia Romagna, dopo l’alluvione dei primi di maggio che ha riversato in laguna quantità enormi di acqua dolce, c’è stata una proliferazione incontrollata di questi crostacei, una vera migrazione dal letto dei fiumi al mare.

Ed è proprio l’attività predatoria del granchio che ha distrutto la maggior parte degli allevamenti di vongole a riposo, compromettendo l’intero raccolto. Un disastro per l’ecosistema locale e per le famiglie che vivono di itticoltura, con perdite di milioni di euro.

Granchio blu: come utilizzarlo in cucina

Ma dalla lotta al granchio blu potrebbe uscire fuori anche qualcosa di buono. Il crostaceo ha infatti ha un ottimo sapore, contiene molta vitamina B12 e potrebbe rappresentare un’opportunità commerciale non da poco. Come intuito dalla Coldiretti di Venezia, che ora vuole contrastare l’invasione di questo granchio pescandolo e utilizzandolo in cucina.

Ma come può essere utilizzato ai fornelli? Coldiretti ha ideato assieme a un agriturismo di Eraclea, vicino Venezia, qualche ricetta tutta a base di granchio blu: si parte dal granchio blu al rosmarino, fino ad arrivare all’insalatina di granchio alla veneziana e agli spaghettoni all’aglio saltati al granchio.

Granchio blu, Fedagripesca: “100mila euro al giorno per smaltirlo e catturarlo”

Granchio blu, Fedagripesca: "100mila euro al giorno per smaltirlo e catturarlo"

Ma anche la consumazione in tavola non risolve il problema. Fedagripesca-Confcooperative ha infatti stimato in 100 mila euro al giorno i costi di smaltimento e cattura del granchio blu. Consumarlo come alimento può essere un rimedio, certo, ma probabilmente non sufficiente a fermare la proliferazione del “killer dei mari”, come è stato ribattezzato.

Come anticipato, il granchio blu è una specie particolarmente aggressiva e a rapida riproduzione, che fa razzia di tutto, avannotti, anguille, orate e spigole di allevamento, rovina le reti e risale persino le sponde per mangiare le uova. Un killer per tutto l’ecosistema di mari, lagune e stagni che non teme nemmeno il cambiamento climatico, visto che resiste senza difficoltà tra i 3 e i 35 gradi.

Il granchio blu — ha concluso amaro Paolo Tiozzo, co-presidente dell’Alleanza delle Cooperative Pesca riferendosi al Delta del Po — sta mettendo a rischio la sopravvivenza di uno dei luoghi più importanti per la produzione di vongole in tutta Europa. Milioni di euro di prodotto andati in fumo, anzi, divorati da questi granchi ‘stranieri’”.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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