5 frasi da ripeterti ogni giorno se soffri di sindrome della crocerossina

Se hai sempre la necessità di prenderti cura degli altri e di mettere i bisogni di chi ti sta accanto al primo posto, probabilmente soffri di sindrome della crocerossina. Vediamo come si comporta questa figura.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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La sindrome della crocerossina, anche detta sindrome di Wendy, indica il comportamento di chi sente il forte bisogno di prendersi cura degli altri e di soddisfarne tutte le richieste.

Le persone che ne soffrono sono convinte di poter salvare il partner grazie al loro amore. Pur di farlo stare bene evitano qualunque forma di litigio e conflitto. Annullano completamente le emozioni come rabbia, tristezza e irritazione per paura di deludere e recare danno all’altro.

Sacrificano se stesse, accettano qualunque forma di sopruso ed hanno un estremo bisogno di essere accettate. Dietro la condizione di crocerossina si nasconde infatti il forte bisogno di sentirsi approvati dagli altri.

Colpisce indistintamente uomini e donne.

Sindrome della crocerossina: quali sono i sintomi

I soggetti che soffrono di sindrome della crocerossina o sindrome di Wendy attivano involontariamente degli atteggiamenti di protezione e accudimento che hanno lo scopo di assecondare ogni richiesta del partner.

Questo comportamento solitamente cela una grande insicurezza, scarsa autostima e il bisogno di essere apprezzati. I principali sintomi per riconoscere la sindrome della crocerossina sono:

  • Timore di essere abbandonati e rifiutati
  • Paura di rimanere da soli
  • Convinzione che sacrificarsi in amore è bello e necessario
  • Certezza che l’amore riesca a salvare il partner
  • Annullare i propri bisogni e interessi
  • Incapacità di ascoltarsi e riconoscere i bisogni personali
  • Attitudine ad essere insicuri
  • Cercare l’approvazione e l’accettazione da parte degli altri

La tendenza comune di chi ne soffre è quella di scegliere soggetti problematici, malati, depressi e immaturi che guarda caso hanno proprio bisogno della figura della crocerossina.

Molto spesso le cause di questa sindrome hanno origine nell’infanzia dell’individuo che si è dovuto sostituire alla figura di genitore ed ha dovuto badare ai fratelli minori rivestendo il ruolo di capofamiglia.

Questi bambini sono stati sottoposti ad un processo di adultizzazione precoce.

Leggi anche: Ti prendi sempre cura degli altri a discapito di te stesso? Potresti soffrire di Sindrome di Wendy

Sindrome della crocerossina: come uscirne

La sindrome della crocerossina o di Wendy rappresenta un problema psicologico profondo che prevede un approccio specifico per essere curato.

Il primo step per curare questa condizione prevede che il soggetto che ne soffre riconosca la presenza del crocerossino/a e chieda aiuto. Molto spesso le persone non si rendono conto di esserne affette e continuano a giustificare i loro comportamenti.

Il percorso terapeutico consiste nella ricostruzione della propria immagine al fine di aumentare la stima e la sicurezza personali e ridurre le attenzioni nei confronti degli altri.

Il secondo step prevede il riconoscimento dei propri bisogni per eliminare il senso di gratificazione nei confronti dell’esterno.

Bisognerà quindi imparare a riconoscere la propria individualità e riacquistare la fiducia in se stessi per evitare di nutrire il bisogno di sentirsi accettati.

Leggi anche: Sindrome della sorella maggiore: cos’è e come riconoscere i sintomi

Soffri di sindrome della crocerossina? Ecco 5 frasi da ripeterti ogni giorno

Il comportamento messo in atto dalla crocerossina si sviluppa sulla base di alcune congetture mentali che hanno avuto origine nell’infanzia del soggetto e che lo hanno portato a prendersi cura del partner, soddisfacendo qualunque tipo di richiesta.

I partner aiutati sono persone tendenzialmente problematiche e difficili. Ecco 5 frasi da ripeterti ogni mattina per smetterla di essere una crocerossina.

1. Non sei indispensabile per gli altri

Le persone che ti stanno vicino possono tranquillamente sopravvivere ed affrontare i loro problemi senza di te. Cominciare a portare l’attenzione sulla propria persona permette di riconoscere quell’amore e quell’autonomia personale che non credevi di avere.

2. L’amore non prevede il tuo sacrificio

Le relazioni sane non consistono nel mettere l’altro al proprio posto e non prevedono il diretto annullamento dei bisogni. L’amore non salverà nessun partner, amico o fratello.

3. Il partner non ha bisogno di protezione

Chi ti sta accanto non ha bisogno della tua protezione. Comincia a metterti al primo posto, a riconoscere le tue esigenze e a riprenderti i tuoi spazi.

4. Le persone che ti stanno vicino possono arrabbiarsi

Annullare le proprie emozioni non porta da nessuna parte, anzi peggiora la situazione e la tua crescita personale. Silenziare il tuo malessere per non provocare nel partner una brutta arrabbiatura non fa altro che creare una relazione di dipendenza e tossicità.

5. I tuoi bisogni vengono prima di ogni cosa

Soddisfare le tue necessità ti permette di riconoscere il tuo valore e l’autonomia. Tirare fuori le emozioni e farle fluire in maniera naturale e spontanea ti aiuta a riappropriarti della tua vita.

Leggi anche: Che personaggio di fantasia saresti in base al tuo MBTI: INTJ, INTP, ENTJ, ENTP

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