Serata magica alla prima dell’Odissea del Teatro Patologico

Full house per l'imperdibile Odissea del Teatro Patologico di Dario D'Ambrosi diretta da Francesco Giuffrè. Le repliche il 2-3-4 luglio nell'arena all'aperto sulla Cassia a Roma.

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
spot_img

Tutto esaurito alla prima dell’Odissea del Teatro Patologico, il teatro per persone con disabilità mentali fondato e presieduto da Dario D’Ambrosi. Una serata a dir poco magica in cui i ragazzi della Compagnia Stabile diretti da Francesco Giuffrè hanno fatto sognare il foltissimo pubblico nell’arena all’aperto sulla via Cassia di Roma.

L’odissea del Teatro Patologico, viaggio che trasforma

Ad aprire lo spettacolo l’immancabile introduzione di Dario D’Ambrosi che ha raccontato le mille difficoltà attraversate dalla compagnia anche durante questo secondo anno di pandemia. I suoi attori speciali per mesi non hanno potuto continuare a frequentare il laboratorio teatrale e a fare le prove, un colpo duro ai danni dell’inclusione e della guarigione che questo luogo magico rappresenta. Nonostante questo i ragazzi, con la guida di Francesco Giuffrè, hanno recuperato alla grande dimostrando grande tenacia e amore per il teatro.

L’Odissea del Teatro Patologico ha per questo una doppia valenza simbolica. Allo stesso tempo è arrivata una luce, una manna, racconta D’Ambrosi: il documentario di Domenico Iannacone, andato in onda su Rai3 lo scorso aprile, che ha permesso al grande pubblico di conoscere questa meravigliosa realtà.

Gli spalti pieni, gli applausi fragorosi, la partecipazione emotiva fortissima hanno dimostrato quanto quello dell’Odissea del Teatro Patologico sia un viaggio universale che trasforma, perché racconta la storia di ogni uomo. “Non puoi rinascere senza morire” è la consapevolezza di Ulisse e il lieto fine è il ritorno ad una condizione nuova dopo aver imparato dalle sferzate della vita.

Leggi anche Cos’è il Teatro Patologico: inclusione e guarigione in scena. Il racconto di Francesco Giuffrè

La bravura di talenti puri

odissea del teatro patologico

Nata come scommessa dopo anni di soli laboratori teatrali, la Compagnia Stabile del Teatro Patologico è composta a dir poco da veri professionisti dotati di talento puro.

La potenza della loro interpretazione è estremamente coinvolgente e regala momenti di altissima poesia. Le luci, i costumi, le scenografie, la musica, tutto aiuta la fantasia a intraprendere un viaggio leggero ma intenso, drammatico e ironico allo stesso tempo, con momenti di tenerezza toccante. Un viaggio che si conclude troppo presto, in un tempo ricchissimo ma che vola.

L’Odissea del teatro Patologico in altre parole porta per mano l’anima in un percorso che può avere mille letture, mille strati di emozione e di riflessione. Una magia che spiazza quando finisce, ma poi ci si ricorda che per fortuna si potrà ripetere grazie alle imperdibili repliche in scena il 2-3-4 luglio.

Leggi anche Quanta emozione alla Premiazione del XII Festival Internazionale del Cinema Patologico

spot_img

Correlati

La Canzone della Terra, di cosa tratta il film e perché è evento dell’anno

È uscito nelle sale italiane il film “La Canzone della Terra”, Songs of Earth,...

Chi era Salvatore Liguori, direttore dell’Accademia Totò di Napoli scomparso a 37 anni

Salvatore Liguori, direttore dell'Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò, nel cuore di Napoli,...

Tatami – Una donna in lotta per la libertà, di cosa tratta il film e perché è così attuale

Oggi recensiamo Tatami – Una donna in lotta per la libertà, il film diretto...
Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
spot_img