Sciopero dei medici e degli infermieri: “Oggi a rischio 1,5 milioni di prestazioni”

Lo sciopero dei medici è stato indetto per la giornata di oggi 5 novembre, e ne sono già previsti altri. Ma quali sono i motivi principali?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Dopo lo sciopero dei trasporti e della scuola arriva anche quello dei medici infermieri, dirigenti, specializzandi e tutti gli operatori del sistema sanitario. Lo stop, cui ha aderito anche il sindacato degli infermieri, Nursing Up, è iniziato già dalla mezzanotte del 5 dicembre e si stima che durerà 24 ore.

Sono, però, garantiti gli interventi di urgenza e non si fermerà nemmeno il Pronto Soccorso e il 118. Sono, invece, a rischio 1,5 milioni di prestazioni, come conferma il sindacato Anaao Assomed che ha indetto lo sciopero insieme a CIMO-FESMED, tra cui interventi chirurgici (circa 30mila), visite specialistiche (circa 180 mila) ed esami radiografici (50mila) e anche gli esami di laboratorio. Ma quali sono i motivi dietro allo sciopero?

Perché è stato indetto lo sciopero dei medici?

Lo sciopero è stato indetto per 5 ragioni:

  1. Assunzioni del personale
  2. Cancellazione dei tagli alle pensioni
  3. Depenalizzazione dell’atto medico
  4. Detassazione di una parte della effettiva retribuzione
  5. Equa ripartizione delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro

Lo sciopero è stato confermato anche dopo che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha incontrato in più incontri i sindacati dei medici e di tutto il personale sanitario nello scorso mese, affermando di trovare al più presto una soluzione.

Il segretario nazionale di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, ha però sostenuto all'”Ansa” l’assoluta urgenza da parte del Governo di fare “marcia indietro su questa Legge di bilancio affinché vengano tutelati tutti i professionisti della sanità”.

Di Silverio, inoltre, ha affermato che bisogna ripartire equamente le risorse, peraltro uno dei motivi per cui è stato indetto lo sciopero di oggi: “Come primo atto chiediamo che i soldi stanziati in manovra per retribuire il lavoro in più dei sanitari per lo smaltimento delle liste di attesa, circa 200 milioni, e che vengano finalizzati agli stipendi dei medici e dei sanitari, così come i 600 milioni destinati alla sanità privata convenzionata”.

Secondo il segretario nazionale di Anaao Assomed “l’annuncio che si stia cercando di trovare una soluzione non è sufficiente e la presidente del Consiglio ancora non ci ha convocati. Noi intanto scendiamo nelle piazze”.

Matteo Bassetti contrario allo sciopero: “Non credo sia giusto, in gioco la vita di molti pazienti”

Ci sono, tuttavia, dei pareri discordanti. A non essere d’accordo con lo sciopero dei medici è il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti secondo cui “è sbagliato scioperare visto che questo Governo è arrivato da poco”. E ha spiegato la sua posizione all'”Adnkronos Salute”:

Credo che i medici non dovrebbero mai scioperare, perché nel nostro lavoro c’è di mezzo la vita di molte persone.

Non siamo né metalmeccanici né tranvieri.

Il Governo attuale ha ora il cerino in mano e la situazione dei sanitari, medici e infermieri, non è buona.

Ma non si tratta di un problema di oggi, ci riguarda dagli ultimi 20 anni.

Dove si è soltanto tolto alla sanità, dalla sinistra al centro alla destra.

Sui temi della salute non dobbiamo dividerci, quando si fa uno sciopero ci si contrappone invece serve un impegno bipartisan.

Bassetti si è detto convinto che “bisogna ripensare il nostro sistema, dal momento che ci sono problemi strutturali, soprattutto di risorse. Si dovrebbe rivedere tutta la filiera delle risorse immesse nel sistema sanitario”. Ha poi concluso: “Andare a mettere mano al numero chiuso nelle professioni sanitarie è stato un grandissimo errore. Dobbiamo cercare di mettere un po’ più di merito all’interno degli ospedali, all’interno della sanità, ma tenendo sempre alta, anzi, alzando sempre l’asticella”.

Leggi anche: La Norvegia vuole gli infermieri italiani: “3500 euro al mese da contratto, affitto e spese incluse”

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