Ricerca idrocarburi in Basilicata, Italmin rinuncia all’istanza “Muro Lucano”

Dopo 24 anni Italmin rinuncia all’istanza di permesso di ricerca idrocarburi in Basilicata denominata “Muro Lucano”. Lo annuncia con gioia il sindaco Giovanni Setaro.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
spot_img

Muro Lucano è salva. Italmin ha rinunciato all’istanza per la ricerca degli idrocarburi in Basilicata.

Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 29 dicembre 2020, prot. n. 31393 la Società Italmin Energia S.r.l. ha comunicato la rinuncia all’istanza di permesso di ricerca «Muro Lucano» presentata in data 27 novembre 1996, BUIG – Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse – Anno LXIV N. 12 – 31 Dicembre 2020.

Una grande vittoria per tutta la comunità che è sempre stata attiva del territorio.

Idrocarburi in Italia, ricerca e produzione

La ricerca e produzione di idrocarburi in Italia con tecniche industriali si è sviluppata in modo notevole a partire dal secondo dopoguerra, a seguito del ritrovamento di significativi quantitativi di gas naturale, soprattutto in Basilicata e Calabria.

Uno dei più grandi giacimenti di petrolio e gas naturale si trova proprio nella val d’Agri in Basilicata.

Le stime della quantità di petrolio nel sottosuolo italiano, a fine 2012, ammontano a 82,1 milioni di tonnellate le riserve certe, a 100,8 milioni di tonnellate le riserve probabili, a 55,3 milioni di tonnellate le riserve possibili.

Per quanto riguarda metano e gas naturale, sono stimate in 59,4 miliardi di smc le riserve certe, in 63,4 miliardi di smc le riserve probabili, in 21,7 miliardi di smc di riserve possibili.

Leggi anche: L’ex Ilva torna allo Stato e diventa green. Melucci: “Intesa sulla pelle dei cittadini”

Ricerca idrocarburi in Basilicata

Idrocarburi in Basilicata.

Dalla fine degli anni Ottanta la Basilicata è territorio di esplorazione e ricerca per lo sfruttamento di idrocarburi

L’Eni ha avviato l’estrazione di petrolio e gas in Val d’Agri nel nei primi anni Novanta, realizzando 4 pozzi per una produzione che all’epoca era inferiore ai 10 mila barili giornalieri.

Nel 1998 l’accordo tra Eni, governo e regione Basilicata definisce i termini e modi dello sfruttamento degli idrocarburi e le compensazioni per il territorio.

L’accordo del 1998 prevede la realizzazione di 54 pozzi per una produzione autorizzata di 104 mila barili giorno e individua specifiche responsabilità da parte dell’azienda e della regione in relazione alla salvaguardia ambientale e alla tutela della salute umana.

L’avvio dell’attività estrattiva avviene, però, senza alcuna indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione. Inoltre, nonostante l’accordo del 1998 prevedesse l’istituzione di un Osservatorio ambientale, questo viene inaugurato solo nel 2011.

Sfruttamento idrocarburi in Basilicata

In Basilicata, oltre agli elevati rischi ambientali purtroppo ci sono rischi rilevanti per chi ci lavora e per la popolazione, in particolare per la produzione dell’acido solfidrico ottenuto dalla separazione del petrolio da gas, acqua e zolfo. L’ultima attività viene realizzata nell’impianto di Viggiano.

Infatti, uno studio di un dirigente del CNR, il professor Fabrizio Bianchi ha evidenziato che a Viggiano e a Grumento si muore di più:

A Viggiano e a Grumento si muore di più e ci si ammala di più, per determinate patologie, sia rispetto al resto della Val d’Agri, sia rispetto al resto della Regione.

I risultati mostrano degli eccessi di rischio che sono connessi con gli inquinanti derivanti dal Cova”.

Ma non solo. Nello studio di Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) nei comuni di Viggiano (PZ) e Grumento Nova (PZ) emerge che il COVA (Centro Olio Val d’Agri) è considerato molto pericoloso. Oltre il 60% degli intervistati ritiene sia certo o molto probabile il rischio di una patologia tumorale, di infertilità e anche di condizioni piuttosto rare come le malformazioni congenite.

Non a caso la Basilicata è l’unica regione in cui il referendum abrogativo contro le trivelle del 2016 ha raggiunto il quorum.

Con una produzione attestata sugli 75 mila barili/gg, il petrolio estratto in Basilicata copre il 6% dei consumi petroliferi nazionali e il 2% dei consumi di gas.

C’è da chiedersi, quindi, se il petrolio estratto in Basilicata sia davvero fondamentale per il fabbisogno energetico nazionale.

Idrocarburi in Basilicata, a 24 anni dalla richiesta la società Italmin rinuncia ai permessi

Idrocarburi in Basilicata, Italmin rinuncia.

In questo clima arriva l’incredibile notizia della rinuncia all’istanza di permesso di ricerca idrocarburi denominata “Muro Lucano” da parte di Italmin.

Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 29 dicembre 2020, la Società “Italmin Energia Srl” ha comunicato la rinuncia all’istanza di permesso di ricerca «Muro Lucano» presentata in data 27 novembre 1996.

Muro Lucano è salva.

Il sindaco di Muro Lucano, Giovanni Setaro, ha affermato, soddisfatto, che si tratta di una grande vittoria:

Una grande vittoria per tutta la comunità che è sempre stata sentinella attiva del territorio. È la dimostrazione evidente che quando una comunità vuole, può decidere per il proprio territorio.

Leggi anche: “È fondamentale risolvere il problema dei cambiamenti climatici”, la lettera degli scienziati alle Istituzioni

spot_img

Correlati

Schiarire le nubi, la soluzione da fantascienza per abbassare le temperature

Schiarire le nubi per abbassare la temperatura terrestre: sembra un'ipotesi da romanzo di fantascienza,...

Agricoltura cellulare, cos’è e perché sarà presto l’alternativa alla carne animale

Agricoltura cellulare, una rivoluzione nel mondo alimentare che segnerà una svolta epocale: questa tecnologia...

Super Intelligenza Artificiale: è countdown! Mancano solo 3 anni al supercervellone robotico

Super Intelligenza Artificiale (SIA), tra tre anni, o al massimo 8, la tecnologia sarà...
Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
spot_img