“Riaprire i ristoranti anche in zona arancione”: il pressing delle Regioni al tavolo di Governo

I presidenti delle Regioni puntano alla riapertura totale sul modello inglese, riapertura anche di cinema, teatri, palestre e piscine ma in sicurezza. In programma oggi l'incontro governo-regioni.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
spot_img

Le Regioni vogliono ripartire a maggio e anche il Governo ha come obiettivo di fare di questo mese quello delle ripartenze, anche in vista dell’estate.

Il programma prevede riapertura di ristoranti, cinema, teatri, musei, palestre, oltre alle attività turistiche e non solo, che ormai da un anno a questa parte lamentano una crisi mai vista. Il programma dovrebbe cominciare a essere discusso già in settimana.

Venerdì è in calendario un incontro chiave tra il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza per provare almeno a venirsi incontro sui punti strategici, giacché ormai è all’ordine del giorno il testa a testa fra quelli che predicano cautela per le riaperture al momento opportuno, in modo così da non dover più richiudere una volta ripartiti (centrosinistra) e quelli che invece vogliono riaprire a tutti i costi (centrodestra).

Mario Draghi, come già ribadito più volte in varie occasioni, deciderà in base a gli ultimi dati su contagi, ricoveri, decessi e vaccinazioni. Una volta fatto questo si potrà iniziare a concepire e mettere a punto il nuovo decreto legge che sostituirà quello attuale in scadenza a fine mese.

Quali sono le richieste da parte delle Regioni

Quali sono le richieste da parte delle Regioni

Oggi alla conferenza governo-regioni i governatori proporranno i propri piani per la ripartenza dei singoli territori, così da poter dare il via libera definitivo in giornata, alle nuove linee guida messe a punto dai tecnici delle varie regioni, per stabilire le riaperture delle prossime settimane.

Le Regioni all’unisono concordano per la riapertura dei ristoranti a pranzo e a cena, quest’ultima parte ovviamente implica una posticipazione del coprifuoco di almeno un paio d’ore. All’interno dei locali le regole saranno molto più rigide rispetto agli spazi all’aperto.

Quello per cui le regioni stanno facendo un vero e proprio pressig sul governo centrale è in particolare la riapertura di cinema, teatri, palestre e piscine.

I governatori sostengono anche che non essendo ancora stata raggiunta una copertura vaccinale adeguata della popolazione “la presentazione di certificazioni vaccinali non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali ad esempio il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione della mani e delle superfici“.

Le disposizioni di sicurezza all’interno dei ristornati

Secondo le regioni Regioni i ristoranti “rappresentano le attività maggiormente penalizzate dal meccanismo delle chiusure, perché costituiscono un ambiente in cui il rispetto delle misure previste è più concretamente realizzabile e controllabile.

Si dovrà prenotare entro la capienza massima dei locali, per evitare assembramenti dentro e fuori con regole più stringenti all’interno degli spazi: due metri di distanza tra i clienti di tavoli diversi, 1 mt invece per chi si siede all’aperto.

Inoltre, e questo rappresenta una novità, i ristoratori dovranno conservare per due settimane l’elenco di chi ha prenotato, per favorire l’eventuale tracciamento dei casi.

Si conferma l’obbligo di mascherina per i clienti quando non sono seduti, e ovviamente obbligo di mascherina anche per i camerieri.

Il Governo invita anche a usare menù digitali, anche tramite l’uso di bar code come avevano incominciato a fare tantissimi locali.

Per quanto invece riguardo: bar, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie etc. , dove non ci sono posti a sedere vanno limitati gli accessi.

Le consumazioni al banco dovranno, dovranno mantenere una distanza tra i clienti, non conviventi o congiunti di almeno 2 metri. “Nei locali che dispongono di posti a sedere dopo le 14 sono consentite solamente le consumazioni al tavolo. Si sottolinea inoltre che le misure previste sono compatibili anche con l’apertura in zona arancione purché integrate con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”.

Leggi anche: Covid, lo studio irlandese: “Irrisoria la percentuale di contagi all’aperto”

Le Regioni cercano un modo per riaprire anche palestre e piscine

Il programma di sicurezza nelle palestre sarà sulla falsa riga di quello dei ristoranti. Bisogna evitare qualunque condizione che possa favorire un assembramento, e bisognerà conserva l’elenco delle presenze per un periodo di due settimane.
Le palestre dovranno inoltre essere munite di scanner per il rilevamento della temperatura corporea così da impedire l’accesso in caso di temperatura oltre 37,5 °C.

La distanza di sicurezza prevista è di un 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, mentre sarà 2 metri durante l’attività fisica e negli spogliatoi. Macchine e attrezzi vanno disinfettati dopo ogni singolo utilizzo. Va favorito il ricambio d’aria negli ambienti interni.

Mentre nelle piscine la densità di affollamento in vasca si calcola assicurando almeno 7 metri quadri di superficie d’acqua a persona. Distanza di almeno 1,5 metri fuori dall’acqua. Gli ingressi vanno calcolati e gestiti in base a questi indici.

Per le piscine una buona notizia sembra però arrivare dall’Inghilterra. Il cloro delle piscine potrebbe inattivare il coronavirus in soli 30 secondi.

Uno studio condotto dall’Imperial College di Londra, commissionato da Swim England, l’ente governativo inglese per gli sport acquatici, e dalla scuola di nuoto Water Babies, ha analizzato l’impatto sul coronavirus di varie concentrazioni di cloro diluito in acqua.

Quello che i ricercatori avrebbero scoperto è che il rischio di contagio all’interno dell’acqua delle piscine sia estremamente basso. Uno studio che però necessita ancora di approfondimenti ulteriori.

Leggi anche: Nuovo decreto Covid: NO zone gialle ad aprile, ma possibili deroghe in base a vaccini e contagi

spot_img

Correlati

Chi è Alessandro Araimo, CEO di Warner Bros Discovery che ha portato Fazio e Amadeus sul NOVE

Alessandro Araimo è Executive Vice Presidente, General Manager e Amministratore Delegato di Warner Bros....

Antitrust restituisce 122 milioni a 600mila consumatori: “Beneficenza e sponsorizzazione li penalizzano”

Nella giornata di ieri 17 aprile il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del...

Stellantis, approvato il maxi stipendio del CEO Carlos Tavares: quanto guadagnerà al giorno

Il 70,2% degli azionisti di Stellantis, nata dalla fusione di PSA e Fiat-Chrysler, ha...
Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
spot_img