Recovery, la nuova bozza inviata ai ministri. Dopo il sì sarà crisi di governo?

La nuova bozza di Recovery Plan è stata inviata a tutti i ministri, 24 ore prima della riunione del Consiglio. Renzi è disposto a dare il via libera, ma questo non scongiura una crisi di governo.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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La nuova bozza del Recovery Plan è stata inviata ai ministri. Si legge in una nota della presidenza del Consiglio pubblicata nella serata dell’11 gennaio.

La nuova bozza del Recovery Plan è stata rielaborata dopo il confronto con le forze di maggioranza sulla base delle osservazioni critiche formulate da quest’ultima.

Recovery Plan, la nuova bozza

Questa sera, martedì 12 gennaio, è previsto il Consiglio dei Ministri per l’approvazione della bozza del Recovery Plan da presentare a Bruxelles per ottenere i 200 miliardi tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto destinati all’Italia.

Nella nuova bozza è presente il raddoppio da 9 a 18 miliardi per la sanità. Le risorse previste dal piano per il rilancio e la resilienza ammontano a 222 miliardi di cui 144,2 per nuovi interventi.

La cifra indicata in fondo alle tabelle delle risorse mobilitate arriva a quota 310 miliardi considerando anche la programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-26.

Leggi anche: Recovery Plan, Ursula Von der Leyen: “Almeno il 20% dei fondi per la transazione digitale”

Recovery, le risorse per la salute sfiorano i 20 miliardi. Aumentano digitalizzazione e istruzione

Recovery risorse sanità.

La nuova bozza del Recovery prevede quasi 20 miliardi di risorse per il settore sanitario. Il primo capitolo resta dedicato alla transizione ecologica con 68,9 miliardi. Aumentano i fondi per istruzione e digitalizzazione e agricoltura.

Sono previsti 46,18 miliardi per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. 68,9 miliardi per la Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, 31,98 miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile, 28,46 miliardi per l’istruzione e la ricerca. 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione, 19,72 miliardi per la salute. In totale 222,9 miliardi.

Le risorse per il capitolo istruzione e ricerca salgono da 27,91 a 28,49 miliardi e quelle per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura da 45,86 a 46,18 miliardi.

Resta da sciogliere il nodo sulla governance del Recovery, la cui definizione viene di nuovo rinviata:

Il governo, sulla base delle linee guida europee per l’attuazione del Piano presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa.

Recovery Plan, le riforme

Conte Recovery Fund

Il Pnrr, il Piano nazionale di rilancio e resilienza, verrà accompagnato da una serie di riforme per “rafforzare l’ambiente imprenditoriale, ridurre gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato gli investimenti”. L’obiettivo è:

La riduzione delle aliquote effettive sui redditi da lavoro, dipendente ed autonomo, in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio-basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso e incentivare l’occupazione delle donne e dei giovani.

Recovery, Renzi minaccia il ritiro della delegazione dopo il Cdm

Recovery minaccia Renzi.

Oggi Matteo Renzi è intenzionato a ritirare la delegazione di Italia Viva subito dopo il voto sul piano per i fondi europei. Il premier Giuseppe Conte non esclude una sfida in Parlamento.

Non appena l’esecutivo avrà approvato il piano del Recovery, Renzi ha intenzione di ritirare la sua delegazione al governo:

Quando arriverà il testo valuteremo e decideremo se astenerci o votare a favore in Consiglio dei ministri, perché prima di tutto viene l’interesse del Paese, ma subito dopo faremo quello che dobbiamo fare.

Leggi anche: Trattative tra Conte e maggioranza, rischi per il Governo?

Recovery, dopo approvazione crisi di governo? Dimissioni congelate dal Capo dello Stato

Recovery Mattarella.

La possibile soluzione sarebbe: sì alle dimissioni di Renzi, ma congelate da Mattarella per permettere a Conte di mettere in piedi un nuovo esecutivo da lui guidato, previo accordo blindato e pubblico tra i leader dei quattro partiti.

Vi sono due precedenti con la stessa soluzione ombrello: il governo Goria e il governo Berlusconi (dal bis al ter).

Leggi anche: Recovery Fund, accordo raggiunto. Conte: “Ora possiamo cambiare volto all’Italia”

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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