Premierato, primo sì alla riforma: perché secondo alcuni l’elezione diretta è un danno alla democrazia?

La legge sul premierato ha ottenuto il primo sì: quali sono i punti approvati e come cambierebbe l'elezione e il mandato dei futuri presidenti del Consiglio?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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La Commissione Affari costituzionali del Senato ha pronunciato il primo sì in merito alla nuova riforma proposta dal Governo Meloni sul premierato. Il ddl è stato sottoscritto e firmato dall’attuale presidente del Consiglio e dalla ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Quali sono le novità? L’emendamento, approvato nella giornata di ieri 2 aprile, introduce il limite di due mandati consecutivi della durata di 5 anni per uno stesso premier del Paese, ad eccezione di un terzo, qualora non avesse già ricoperto tale incarico per un periodo superiore a sette anni e sei mesi in precedenti legislature.

Ecco cosa si legge nel testo: “Modifiche agli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l’abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica e l’eliminazione della soglia del 55% come premio di maggioranza”.

Quali sono i punti della riforma premierato voluta dal Governo Meloni?

Oltre ai provvedimenti che riguardano il ruolo dei futuri premier, il limite del numero di mandati e l’abolizione della soglia fissata al 55% come premio di maggioranza, ecco quali sono i punti principali del ddl Premierato, più nello specifico:

1. Novità sui mandati. Come già affermato, i nuovi presidenti del Consiglio potranno rimanere in carica per un massimo di due mandati e le elezioni delle Camere e del Presidente del Consiglio avverranno contemporaneamente.

2. Elezione diretta del premier. Verrà modificato l’Articolo 92 della Costituzione che sarà così composito: “Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri, che insieme costituiscono il Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio sarà eletto tramite suffragio universale e diretto per un mandato di cinque anni“.

3. Premio di maggioranza. La legge introdurrà delle nuove norme in merito all’elezione delle Camere e del Presidente del Consiglio. Sarà, infatti, istituito su base nazionale un premio in grado di garantire la maggioranza dei seggi in entrambe le Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio, quest’ultimo eletto nella Camera in cui si è candidato.

4. Nomina dei ministri. Sarà il presidente della Repubblica a conferirà al premier l’incarico di formare il Governo e potrà nominare e revocare, in qualsivoglia momento, su proposta di quest’ultimo, i ministri.

5. Semestre bianco, ovvero gli ultimi sei mesi del mandato del presidente della Repubblica. Quest’ultimo non sarà più previsto per potergli consentire lo scioglimento delle Camere, se lo ritenesse necessario.

Cosa afferma la ministra Casellati sul premierato e qual è il parere delle opposizioni?

Come riporta “Domani” la ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati ha affermato: “L’emendamento è stato rinnovato dopo l’ascolto delle opposizioni e dei costituzionalisti, dopo aver sempre tenuto aperto il dialogo” e, attualmente aspetta maggiori risposte e collaborazione dalle opposizioni.

D’altro canto, queste ultime, non sono totalmente d’accordo con il ddl. Secondo Peppe De Cristofaro di Avs “l’elezione diretta del premier fa male alla democrazia”, il Pd non vorrebbe aprire finestre di dialogo e secondo il M5S quella del premierato sarebbe una “riforma pasticciata che porta a una deriva plebiscitaria”.

Leggi anche: Premierato, cosa cambia per il presidente della Repubblica? I commenti di La Russa e delle opposizioni

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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