Polemica Cina-UK, USA contro la Cina: “Dovremmo dare rifugio a chi fugge”

Il Regno Unito offende la Cina violando la promessa di non conferire il diritto di soggiorno ai cittadini cinesi di Hong Kong in possesso di passaporti Bno.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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La Cina contro il Regno Unito e gli USA che lo sostengono. Consentendo l’accesso e la permanenza dei cittadini di Hong Kong negli UK, la Gran Bretagna viola un accordo ormai trentennale con la Cina, quello di non conferito il diritto di soggiorno nel Regno Unito ai cittadini cinesi a Hong Kong in possesso di passaporti Bno.

E per la Cina è il momento di reagire e prendere le adeguate misure contro l’oltraggio subito.

Il Regno Unito viola l’accordo trentennale con la Cina

Risale all’ormai lontano 1997 l’accordo fatto dagli UK con la Cina di non concedere il diritto di soggiorno ai cittadini cinesi di Hong Kong con passaporto BNO, British National Overseas, passaporto nazionale britannico (oltremare).

In quell’anno, quella che era prima colonia britannica, Hong Kong, è stata restituita alla Cina e fino a qualche mese fa ai detentori di suddetto passaporto non era concesso che fermarsi nel Regno Unito per sei mesi, senza poter risiedere o lavorare.

Tuttavia, quando a giugno 2020, dopo aver tentato in diversi modi di ostacolare l’attuazione della Legge della Repubblica popolare cinese sulla salvaguardia della sicurezza nazionale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong, che stabilisce forti limitazioni alle libertà democratiche alle quali i cittadini di Hong Kong sono abituati, il Regno Unito ha iniziato a rivedere la sua posizione nei confronti dei cittadini con BNO.

In particolare, il Ragno Unito ha abolito il limite di sei mesi per i titolari di BNO consentendo loro di “fare domanda per lavorare e studiare per periodi espandibili di 12 mesi, il che aprirà la strada alla futura cittadinanza”.

Il Regno Unito contro la legge della sicurezza nazionale di Hong Kong

Perché il Regno Unito è contro la legge cinese sulla sicurezza nazionale di Hong Kong? Da giugno 2020 le leggi cinesi sono estese anche all’ex-protettorato britannico con lo scopo, almeno formale, di mantenere gli equilibri interni e di garantire il perdurare di ‘un paese, due sistemi’.

Tuttavia, ad essere sotto accusa è, ancora una volta, la vaghezza della legislazione cinese. Non ci sarebbe nulla di male nel voler prevenire, sopprimere e punire i reati di secessione, sovversione, terrorismo e collusione contro la stabilità interna. Il problema però insorge quando si cercano di definire i reati che effettivamente confluiscono in suddette categorie.

Le attività di protesta, solo per far un esempio, diventano reati, i movimenti a sostegno della democrazia crimini contro lo Stato e sempre più compromessa risulta l’autonomia di Hong Kong a favore di una crescente ingerenza della Cina. Il Regno Unito non lo accetta.

Leggi anche: Londra ferma l’estradizione di Julian Assange negli USA: “Rischio suicidio”

Gli USA dalla parte del Regno Unito: “Se sono vittime della repressione cinese, dovremmo dare loro rifugio”

Gli USA dalla parte del Regno Unito: "Se sono vittime della repressione cinese, dovremmo dare loro rifugio"

Nella polemica UK-Cina, gli USA prendono posizione, il segretario di Stato Antony Blinken dichiara:

Dovremmo dare rifugio a chi fugge, Se sono vittime della repressione delle autorità cinesi, dovremmo fare qualcosa per dare loro rifugio.

Come dichiarato in un’intervista alla NBC, la poca trasparenza della Cina è “problema profondo” emerso anche in relazione al Coronavirus e alle numerose difficoltà riscontrate dagli ispettori dell’Oms nell’accesso ai siti di Wuhan, luogo da cui la pandemia è partita.

La reazione della Cina: “la Cina non riconoscerà più il cosiddetto passaporto BNO”

La reazione della Cina: "la Cina non riconoscerà più il cosiddetto passaporto BNO".

Dopo aver tentato in vari modi di bloccare la legge sulla salvaguardia della sicurezza nazionale nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong e non aver avuto altra via che agire sui passaporti BNO, il Regno Unito, almeno secondo la Cina, ha tradito la Dichiarazione congiunta sino-britannica.

Il Governo di Xi Jinping è offeso e si riserva il diritto di intraprendere ulteriori azioni contro la politica britannica. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian aveva già messo in guardia:

La Gran Bretagna la deve smettere di ficcare il naso negli affari di Hong Kong” lanciando accuse infondate contro la Cina.

Oggi, la Cina è pronta a ribattere e Zhao Lijian fa sapere:

Dal 31 gennaio, la Cina non riconoscerà più il cosiddetto passaporto BNO come documento di viaggio e documento di identità, e si riserva il diritto di intraprendere ulteriori azioni.

Leggi anche: Chi è Edward Snowden, la talpa del Datagate

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