Leonard perde il lavoro in hotel e si toglie la vita: “Perdonatemi”. Il dramma dei lavoratori stagionali

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Il numero dei contagi è sempre più rassicurante, ma ora si fanno i conti con altre conseguenze dovute alla pandemia, quelle della crisi economica post covid. In Abruzzo, il 27enne Leonard Constantin, cameriere di un hotel a Silvi Marina si è tolto la vita. Lavorava da anni come stagionale, ma quest’anno non aveva ricevuto la riconferma del suo impiego.

Il fatto

In base alla ricostruzione dei fatti, il giovane sarebbe stato ritrovato senza vita dal padre, una volta rientrato in casa. Secondo quanto raccontato dal Il Mattino, il ragazzo lavorava come cameriere stagionale in un hotel a Silvi, sulla costa abruzzese, e negli ultimi due anni stava attraversando un momento difficile. Nei giorni scorsi il datore di lavoro gli aveva comunicato che a causa del coronavirus, non gli avrebbe potuto riconfermare il posto per la stagione estiva. Stando a quanto ha raccontato il padre ai militari, Leonard Costantin non l’aveva presa bene, ma nulla lasciava presagire in un gesto così drammatico. Prima di togliersi al vita, Leonard avrebbe lasciato un biglietto alla famiglia, con scritto su un foglio a A4 e a caratteri cubitali:

Perdonatemi.

Leggi anche: Antonio si toglie la vita per la crisi economica. È allarme suicidi

Il dramma della crisi post covid

In Abruzzo, stando alle cronache locali, quello del giovane Leonard sarebbe il quinto suicidio in sole due settimane. Prima un elettricista quarantenne, una aiuto cuoca di 33 anni. E poi ancora un uomo di 62 anni e un papà di 55 anni. Troppe morti per cause probabilmente riconducibili alla difficile crisi socio-economica a seguito del lungo lockdown. Leggi anche: Gattinoni: “Il coronavirus sta passando da solo”

I lavoratori stagionali senza stagione

Si parla di un dramma per gli stagionali. Sono centinaia di migliaia i lavoratori impiegati professionalmente solo in alcuni periodi dell’anno, senza continuità. Di solito sono il settore della ricettività o il mondo della ristorazione ad avvalersi del loro contributo. Chi a chiamata o chi da dipendente stagionale. In caso di non lavoro, lo stagionale poteva riscuotere l’indennità di disoccupazione e riuscire ad organizzarsi economicamente per l’intero anno. Molti lavoratori, soprattutto quelli che sarebbero dovuti entrare in servizio negli hotel a marzo, purtroppo non hanno più disponibilità economiche e per alcuni è stato necessario rivolgersi a enti benefici o di volontariato per poter mangiare e sfamare la propria famiglia. Leggi anche: Turisti italiani? Non vi vogliamo. Ecco i Paesi che dicono no

Cosa prevede il Dl Rilancio

Il Decreto Rilancio ha previsto indennità da 600 a 100 euro anche per i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. La stessa indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici dello stesso settore, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, che non sono titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore del Dl Rilancio. Gli stagionali del settore agricolo, nel mese di Marzo prevista un’indennità di 600 euro, e ad Aprile di 500 euro. di Catiuscia Ceccarelli

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