Papa Francesco compie 84 anni: una vita semplice, impegnata e attenta ai più poveri

Oggi ricorre il compleanno di Papa Francesco, originario dell'Argentina, amante dei poveri e della trasparenza, tanto da stravolgere la Chiesa negli ultimi anni con numerose riforme.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Papa Francesco è il Papa giunto da lontano e il primo eletto d’oltreoceano. Potremmo definirlo il San Francesco dei nostri tempi non solo per la cura e l’attenzione verso i più poveri e bisognosi ma anche per quell’aspetto caratteriale che lo contraddistingue di voler senza mezzi termini ripulire la Chiesa da tutte gli aspetti che la macchiano.

Come non ripensare alla celebre frase che San Francesco avrebbe sentito per ben tre volte di fronte al crocifisso di San Damiano: “Francesco, va e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!

Papa Francesco, le origini

Papa Francesco
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, Papa e vescovo di Roma dal 13 marzo 2013.

Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, è il 266esimo Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma dal 13 marzo 2013. Essendo la Città del Vaticano uno Stato a sé, è anche sovrano della stessa, chiamata impropriamente Santa Sede, città-Stato dal 1929, anno in cui vennero stipulati i Patti Lateranensi tra Regno d’Italia e Santa Sede.

Papa Francesco è di nazionalità Argentina e oltre a essere sacerdote, prima di diventare Vescovo e Cardinale, appartiene alla Compagnia di Gesù, ordine religioso conosciuto come quello dei Gesuiti e fondato da Sant’Ignazio di Loyola.

Bergoglio proviene da una famiglia di origini italiane, piemontesi e liguri. Il padre, Mario Bergoglio era funzionario delle ferrovie e nel 1928 decide di salpare dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires. Molti sono in quegli anni gli italiani che si trasferiscono in Argentina, in particolare per migliorare la loro condizione economica, precaria a causa della Prima e poi della Seconda Guerra Mondiale.

È sacerdote dal 1969 e nel 1992 Papa Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Buenos Aires. Sempre Giovanni Paolo II nel 2001 lo crea Cardinale.

Leggi anche: Papa Francesco e il peso della storia

Papa Francesco e la condizione dei Paesi sud-americani

Papa Francesco_poveri
Papa Francesco, quando era Vescovo, con i poveri di Buenos Aires.

Per comprendere Papa Francesco non possiamo non pensare alla maggior parte della sua esistenza trascorsa in Argentina. La sua mentalità si forma in un contesto sociale, politico ed economico diverso dal nostro e da quello ad esempio degli Stati Uniti d’America.

Lui stesso nel 2007 in una riunione dei vescovi latino-americani è consapevole della situazione in cui versano i Paese dell’America Latina:

Viviamo nella parte più ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria che si è ridotta di meno.

L’ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena per così tanti dei nostri fratelli.

La povertà che si può vedere in questi Paese non ha nulla a che vedere con quella della nostra Europa. Basti pensare che in America Latina l’1% della popolazione possiede il 40% della ricchezza dell’intera regione. In generale non si tratta di una regione di classe media.

Da noi non esistono differenze così abissali, almeno per il momento, dove a fianco di un grattacielo possiamo scorgere una favela o una baraccopoli. Anche queste disuguaglianze però hanno radici lontane, e si potrebbe iniziare da i soprusi ricevuti che gli indios hanno subito dal popolo europeo all’indomani della scoperta del Nuovo Continente. Gli indios di ieri sono i poveri di oggi. Una mentalità che noi europei facciamo fatica a concepire, dove siamo esistiti sempre e solo noi.

Leggi anche: Vaticano, chi c’è dietro le dimissioni del cardinale Becciu

Papa Francesco e la sua missione verso i più deboli

Papa Francesco con i senzatetto
Papa Francesco nel 2016 con i senzatetto di Roma, per festeggiare il suo ottantesimo compleanno.

Bergoglio durante gli anni settanta in cui in America si diffuse il dibattito sulla teologia della liberazione, che voleva che la Chiesa assumesse un ruolo fondamentale nella società mettendo in evidenza i valori sociali del messaggio cristiano, assunse una posizione moderata. Non mancò però di dare rifugio e protezione ai religiosi perseguitati per la loro vicinanza a questa teologia.

La sua attenzione verso i poveri, i bisognosi e gli emarginati è sempre stato al centro della sua opera sia in Argentina che in Italia durante il suo pontificato e continua ad esserlo tuttora.

Nel messaggio rivolto in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, il 15 novembre scorso, Papa Francesco ribadisce l’importanza della carità e dell’attenzione verso il povero:

Tenere lo sguardo rivolto al povero è difficile, ma quanto mai necessario per imprimere alla nostra vita personale e sociale la giusta direzione.

Non si tratta di spendere tante parole, ma piuttosto di impegnare concretamente la vita, mossi dalla carità divina.

Sempre l’incontro con una persona in condizione di povertà ci provoca e ci interroga. Come possiamo contribuire ad eliminare o almeno alleviare la sua emarginazione e la sua sofferenza?

Leggi anche: Giovanni Paolo II, un uomo fuori dall’ordinario. Un santo per la Chiesa

Le riforme nella Chiesa

Papa Francesco_Lucio Vallejo Balda e Immacolata Chaouqui
Monsignor Lucio Vallejo Balda e la signora Immacolata Chaouqui in tribunale ecclesiastico.

Papa Francesco oltre all’aspetto della cura verso i poveri, e per aver assunto sul personale uno stile di vita sobrio scegliendo di andare a vivere a Santa Marta e non negli appartamenti papali, la croce d’argento anziché d’oro e anche una scelta diversa scarpe e dell’auto, si è distinto per le riforme della Curia.

Il primis la riforma della Curia, attraverso l’istituzione di un gruppo di Cardinali che oltra a consigliarlo studino un progetto di revisione della Costituzione Apostolica. Poi la riforma dello IOR, conosciuta come Banca Vaticana, l’istituzione finanziaria della Santa Sede.

Inoltre la riforma economica, scegliendo un’apposita commissione atta a raccogliere informazioni sulle questioni economiche, finita poi al centro dello scandalo che ha portato all’arresto di Monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui per aver divulgato documenti riservati riguardanti gravi scandali finanziari all’interno della Chiesa.

Per ultimo pensiamo alla posizione assunta per aver sollecitato le dimissione del Cardinal Becciu, accusato di peculato, e aver preferito una sua dimissione piuttosto che veder macchiata una Congregazione, quella dei Santi di cui Becciu era Prefetto.

Gli auguri di Conte e di Mattarella

Il premier, Giuseppe Conte, è stato tra i primi del mondo istituzionale italiano a riservare un pensiero a Bergoglio nel giorno del suo 84esimo compleanno. In un tweet ha scritto:

Auguri, Papa Francesco. Seguiamo con il massimo rispetto il tuo impegno per una Chiesa di prossimità, sempre costantemente attenta ai bisogni dei più poveri, dei più fragili, dei più piccoli.

Gli auguri sono arrivati anche da Sergio Mattarella. Ecco parte del messaggio scritto dal Capo dello Stato:

Santità, nel giorno del Suo ottantaquattresimo compleanno voglia accogliere i più fervidi auguri che ho il piacere di porgerLe a nome del popolo italiano, unitamente ai miei sinceri voti di benessere spirituale e personale.

Migliaia di donne e di uomini hanno vissuto nel corso dell’anno che volge al termine il dramma della pandemia e delle sue gravissime ricadute sanitarie, economiche e sociali.

Ad alcuno, tuttavia, è mai venuta meno la vicinanza partecipe e solidale di Vostra Santità.

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