ISTAT, produzione industriale +42,1%: Stiamo uscendo dalla crisi?

Pubblicati i dati dell’Istituto nazionale di statistica: maggio 2020, ’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti del 42,1% rispetto ad aprile.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Con un comunicato stampa l’Istat ha pubblicato i dati relativi alla produzione industriale in Italia ai tempi del coronavirus. Il dato positivo di una crescita del 42,1% rispetto al mese precedente viene stemperato dal fatto che a maggio 2020 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 20,3% rispetto l’anno precedente. Ciò significa una diminuzione pari a un quinto rispetto a maggio 2019, dato però confortante se pensiamo al -43,4% di aprile in rapporto allo stesso mese del 2019. Un aprile caratterizzato, anche se non c’è bisogno di ricordarlo, da un serrato lockdown anche per le imprese:

aumento visibile anche in europa

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Risultati migliori del previsto

Confortante anche perché le previsioni, come ad esempio di Intesa San Paolo, supponevano un calo del 33% per maggio rispetto l’anno precedente. Nel trimestre marzo-maggio, il livello della produzione cala del 29,9% rispetto ai tre mesi precedenti (che potremmo chiamare pre-Covid). Il comunicato ci mette poi nel dettaglio i settori in cui si è avuta una crescita: “l’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti”. Un aumento in primis per i beni strumentali (+65,8%), aumento marcato anche tra i beni intermedi (+48,0%) e i beni di consumo (+30,8%). In misura minore invece la crescita del comparto energetico (+3,4%). Inoltre, riguardo i singoli settori:

tutti i comparti sono in crescita congiunturale, ad eccezione di quello delle industrie alimentari, bevande e tabacco, che registra una leggera flessione.

Leggi anche: Allarme usura per molte famiglie, in crisi post covid

Dati positivi ma fragili

Come abbiamo visto però questi dati vanno rapportati ai mesi precedenti e allo stesso periodo dell’anno precedente. Le perdite più evidenti, ci illustra sempre l’Istat, sono quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto (-37,3%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-34,1%). Continua poi con la diminuzione della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-24,8%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-4,2%). Sempre in misura più moderata il calo di fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-5,2%). Il dato in assoluto più negativo riguarda la produzione di autoveicoli, comparto più che strategico nel nostro Paese, che maggio è scesa del 50,8% rispetto allo stesso mese del 2019.

Gualtieri-Economia
Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri

Risultato incoraggiante

Quindi dati che vanno presi con cautela. Sappiamo che per uscire da una crisi così drammatica servirà tempo. E molte risorse. Però, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri parla di un risultato molto incoraggiante, in linea con il profilo dell’andamento produttivo e aggiunge:

Abbiamo ancora molta strada da fare, ma il rimbalzo fatto segnare dalla produzione industriale a maggio è molto importante e stimiamo che proseguirà.

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Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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