Covid, l’allerta degli epidemiologi: “Aumentano ancora i casi fra i bambini”

L'Associazione italiana di epidemiologia registra una crescita dei contagi fra i più piccoli, esclusa la fascia di età 0-2 anni.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Aumentano i casi fra i bambini mentre calano i contagi di coronavirus in Italia fra gli ultra 80enni. Lo rivela il report dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, Aie.

L’incidenza dei casi fra i bambini aumenta nell’età tra i 3 e i 5 anni e tra i 6 e i 10 anni. Nessun aumento, invece, tra i bambini tra 0-2 anni. La variante inglese potrebbe essere la causa di questa maggiore incidenza.

Casi fra i bambini, tasso in aumento

Aumentano i casi fra i bambini mentre le persone oltre gli 84 anni di età presentano tassi in decremento, seppur, tra tutta la popolazione siano ancora quelli più elevati: 170 casi ogni 100mila abitanti.

Il report dell’Aie comprende 12 regioni per 50 milioni di abitanti e spiega che il valore dell’incidenza per i bambini più piccoli (0-2 anni) è stabile, mentre l’incremento registrato nelle scorse settimane è chiaramente attribuibile ai:

Bambini tra 3 e 5 anni (tasso 119 per 100mila). Il tasso è in aumento anche per i ragazzi di 11-13 anni (137 per 100mila). Da notare anche l’incremento osservato nella classe di età 6-10 anni che ha l’incidenza più elevata in almeno tre regioniUmbriaLazio Campania.

La fascia d’età 0-2 anni resta la meno colpita dal Covid. Ma per i bambini al di sotto dei 10 anni è il primo significativo aumento dall’arrivo del coronavirus.

Leggi anche: Covid colpisce più bambini di quanto si possa pensare

Casi fra i bambini in aumento, colpa delle varianti?

Casi fra i bambini.

Aumentano i casi fra i bambini soprattutto in Umbria, interessata particolarmente dalle varianti, inglese e brasiliana. Il rapporto Aie, infatti, dichiara che potrebbe essere proprio questa la scuola che spiega l’andamento della circolazione della variante inglese.

La variante inglese è ormai diffusa nella maggior parte del territorio italiano, almeno nell’88% delle regioni secondo i risultati dell’indagine rapida condotta il 4 e 5 febbraio da Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute.

In Italia si sono sviluppati alcuni focolai locali soprattutto in Abruzzo (oltre il 50% di prevalenza), Lombardia (si stima rappresenti il 30% dei positivi), in Veneto (il 20% dei tamponi), in Puglia (il 15,5% dei casi), in Umbria e Molise.

Alessandro Vespignani, epidemiologo della Northeastern University di Boston, ha avvertito che tra un mese la variante inglese sarà prevalente.

Casi fra i bambini, la situazione nelle Regioni

Casi fra i bambini.

L’aumento di incidenza dei casi fra i bambini si registra in modo lieve in Piemonte. In Emilia Romagna, l’incidenza delle classi di età più elevate si mostra in calo, ma in controtendenza sembrano essere tutte le classi di età più giovani.

In Campania si conferma il trend in crescita dei contagi che coinvolge, da tre settimane, tutte le fasce d’età, anche se l’età infantile e adolescenziale registrano un’intensità di crescita maggiore (fasce 3-5, 6-10, 11-13 e 14-18 anni).

Nel Lazio si osserva una diminuzione negli over 85 e un aumento nei bambini della scuola primaria (6-10 anni).

Leggi anche: Bergamo, Beatrice compie un anno: è stata la prima neonata a guarire dal Covid in Italia

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