Messina Denaro: la mafia ha le ore contate dopo la sua morte?

Con la morte del boss Messina Denaro si ridurrà il potere della mafia e le sue infiltrazioni nel territorio trapanese, anche a diversi livelli?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La scomparsa di Messina Denaro, l’ultimo boss stragista, fa tirare molti sospiri di sollievo, agli stessi mafiosi ma anche a politici e imprenditori collusi, che in questi anni sono stati assediati e controllati dalle forze dell’ordine, portando all’arresto di centinaia di persone e alla confisca di beni per un centinaio di euro.

Una domanda però sorge spontanea: cosa avverrà ora? Potrebbe la morte di Messina Denaro indebolire la mafia oppure c’è già chi è pronto a sostituirlo. Non ci è dato saperlo ma l’augurio è che in qualche modo questa perdita vada ad intaccare la struttura dell’organizzazione, minandone la virulente influenza. Probabilmente troverà altre strade per riemergere ma per il momento ha sicuramente subito un duro colpo.

Messina Denaro: qualcuno prenderà davvero il suo posto?

_Messina Denaro la mafia ha le ore contate dopo la sua morte_

Per ora gli investigatori hanno difficoltà nell’identificare chi possa venire dopo Messina Denaro. Ovviamente i magistrati stanno svolgendo indagini, ma secondo quanto riportato da Repubblica, non dovrebbe esserci ancora un nome nei fascicoli.

Pare che, però, dopo l’uscita di scena di ‘u Siccu’, così come veniva chiamato, si delineino elementi vecchi, con casate antiche basati su principi tradizionali, e nuovi, con giovani mafiosi emergenti, in collegamento con la mafia d’oltreoceano.

Già Matteo Messina Denaro, con la mafia di Trapani, ne è stato un precursore anticipando la tendenza attuale in cui la tradizione si coniuga con la modernità, la cui concezione non è propriamente come la intendiamo noi.

Qual è la situazione in Sicilia e nei territori in cui ha vissuto Messina Denaro

Nel Meridione e in Sicilia manca ancora uno sviluppo culturale ed economico che crea, inevitabilmente, quell’ambiente favorevole alla penetrazione delle organizzazioni criminali. Un intervento importante sarebbe quello di incentivare la cultura e dare un’impulso all’economia, creando quelle condizioni di sviluppo senza le quali si avranno ancora fenomeni di collusione, come accaduto con Messina Denaro.

È innegabile vi siano stati dei civili, in una vasta area del territorio trapanese, che hanno contribuito a non far trovare prima il boss. A Trapani sono gli imprenditori stessi ad essere collusi e aiutati dalla Mafia, tanto che la pratica del pizzo non è diffusa, anche se in cambio di aiuto offrono quote delle loro imprese. In questi luoghi sono ancora vivi i collegamenti con “La Cosa nostra americana”. Con la morte del boss, c’è però chi ritiene che possano diminuire le infiltrazioni mafiose nel territorio, come dichiarato da Nicolò Catania, vice capogruppo vicario Fratelli d’Italia all’Ars: “Ora è tempo del riscatto, di una nuova visione di sviluppo libera da qualsiasi infiltrazione e compromessi”.

Morte di Messina Denaro: cosa ha segnato e quali speranze per il futuro

Messina Denaro la mafia ha le ore contate dopo la sua morte-

La morte di Messina Denaro rappresenta una cesura con il passato. Non vi sarà un altro come lui, il quale essendo l’ultimo stragista libero, confidente dei segreti di Riina, è stato sempre interpellato nelle decisioni che riguardavano vicende importanti dell’organizzazione, anche se è stato, di fatto, solo il capo della provincia di Trapani.

Con la morte di Messina Denaro resta l’impegno a rafforzare la lotta contro le mafie, come dichiarato da Michele Fina, senatore del Partito Democratico:

Muore Matteo Messina Denaro ma non le mafie: rimane il dolore di chi per esse ha perso i cari, rimane l’impegno di donne e uomini dello Stato, associazioni, cittadine e cittadini, che le combattono tutti i giorni, per impegno professionale e in molti casi semplicemente civile.

A tutti loro deve andare oggi il nostro pensiero, per rafforzare l’impegno contro le mafie, perché sempre di più diventi, a tutti i livelli, un caposaldo della nostra convivenza civile, oltre che naturalmente, per i rappresentanti istituzionali, dell’attività politica.

Sarebbe bello un futuro senza mafia, ma per il momento appare un desiderio utopistico. L’organizzazione magari prenderà una forma diversa, e l’unica cosa che si può sperare è che sia meno feroce e potente del passato.

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