Coronavirus, De Micheli: “In emergenza cadano i tabù, a scuola anche nel weekend”

La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, propone ingressi scaglionati e un piano di trasporti apposito per la scuola. Inoltre, lancia l'idea di andare in classe anche il sabato e la domenica.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica in cui propone ingressi scaglionati e un piano trasporti apposito per la scuola e precisa che: “Le scuole vanno riaperte quando ci sono le condizioni per riaprirle. Vediamo a che punto stanno, il 9 dicembre, i contagi”. La ministra De Micheli lancia anche l’ipotesi di andare a scuola la domenica perché “siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù“.

De Micheli sulla criticità dei trasporti: “Nessuna evidenza scientifica”

La ministra dei Trasporti De Micheli, nell’intervista a Repubblica, spiega che sulla criticità dei trasporti non ci sia nessuna evidenza scientifica confermata. Si lamenta, inoltre, delle tante persone che hanno parlato del problema trasporti senza cognizione di causa. Infatti, spiega che altri mezzi di trasporto sono pronti a scendere in strada. Grazie alle risorse messe a disposizione dal governo, le Regioni hanno messo a disposizione quasi diecimila bus :

Nessuno mi ha portato uno studio che dimostri che i trasporti sono la principale ragione della crescita della curva. Ho sentito troppi scienziati parlare a braccio, in questo periodo.

Poiché la politica, però, non si muove solo per scienza esatta, ma anche per rassicurare i cittadini, vi dico che le Regioni hanno messo a disposizione quasi diecimila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo. Sono pronti a scendere in strada.

De Micheli sul distanziamento: “Impossibile sui mezzi”

Sovraffollamento su un bus Atac a Roma.

De Micheli conferma l’arrivo di nuovi mezzi ma ci tiene a precisare che sarà comunque impossibile mantenere il distanziamento sui mezzi di trasporto. Nella lunga intervista a Repubblica spiega che per far circolare una quantità di bus per contenere le persone distanziate si dovrebbero togliere le macchine dalle strade. Secondo le simulazioni per Milano, Roma e Napoli sarebbe impossibile mettere in strada un numero elevato di mezzi di trasporto:

Parliamo di pullman privati, a noleggio. Da sette e nove metri. Dodici per l’extraurbano. Abbiamo a bilancio 500 milioni di euro, duecento sono per il 2021. Con 24 milioni di persone a bordo di mezzi dimezzati non sarà possibile. Siamo tornati alla capienza del 50 per cento e dobbiamo restarci almeno fino all’estate.

Oggi per garantire lo stesso servizio in una città come Milano servirebbe far uscire dall’autorimessa, dalle 7 alle 9, altri cinquecento mezzi pubblici. Impossibile, dovremmo togliere dalle strade le automobili. A Milano possiamo aggiungere ottanta pullman, non di più. Lo stesso ci dicono le simulazioni su Roma, Napoli. Quasi tutte le città metropolitane non sono nelle condizioni di ospitare numeri così alti di nuovi mezzi pubblici

Leggi anche: Tragedia a Palermo, bambina cade e muore a scuola. Aveva appena 10 anni

De Micheli sulla scuola: “Scaglionamento ingressi e uscite”

Paola De Micheli, ministro dei Trasporti, propone ingressi scaglionati a scuola fino alle 20.

Lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite da scuola è l’idea della ministra De Micheli. Il tutto spalmato su orari che comprendono tutta la giornata, dalle 8 alle 20. Secondo la De Micheli è inutile far circolare cinque bus ogni cinque minuti nell’orario tra le 7 e le 7:25 se l’orario d’ingresso a scuola è alle 8. Gli studenti si accalcherebbero comunque nelle ultime due corse creando assembramenti. Spalmando, invece, entrata e uscita in dodici ore tra le 8 e le 20 non si creerebbe sovraffollamento sui mezzi. Ecco le sue parole a Repubblica:

Tra le 7 e le 9 di ogni mattina la metropolitana e gli autobus sono pieni, per poi viaggiare semivuoti dopo le 9,15. Dobbiamo spalmare l’entrata e l’uscita degli studenti sulle prime dodici ore della giornata, dalle 8 alle 20. Lo dicono le aziende di trasporto.

È inutile inviare cinque bus ogni cinque minuti tra le 7 e le 7,25 se l’orario di ingresso per tutti è quello delle 8. Gli studenti si ammassano sulle ultime due corse, le 7,20 e le 7,25. Per arrivare a scuola dieci minuti prima della campanella, non mezz’ ora prima.

L’idea della De Micheli, a scuola anche sabato e domenica

Paola De Micheli propone di andare a scuola anche il sabato e la domenica.

La ministra De Micheli, inoltre, propone di andare a scuola anche il sabato e la domenica vista l’emergenza in cui ci troviamo da quasi un anno. In una situazione del genere bisogna sfatare qualsiasi tabù secondo la ministra, ma sono decisioni che vanno condivise con tutto il governo. La De Micheli propone la creazione di un organismo nazionale che organizzi un piano scaglionato per ogni istituto. Ecco le sue idee in merito raccontate a Repubblica:

Siamo in emergenza e credo sia necessario fare lezioni in presenza anche il sabato. Eventualmente anche la domenica, sono decisioni che vanno condivise con tutto il governo, ma, dicevamo, siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù. Ce lo chiedono diverse Regioni.

Anche gli orari delle attività produttive dovranno essere cambiati, cadenzati. Per gli ingressi scaglionati, ora serve un organismo, se possibile di carattere nazionale, che condivida con la scuola i dati e organizzi un piano istituto per istituto. Stiamo parlando di tre milioni di studenti delle superiori

Oggi giornata decisiva per la scuola

SCUOLA
Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, preme per il ritorno in aula dal 9 dicembre.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, chiede di tornare in classe dal 9 dicembre. Le Regioni, invece, sono ferme sul no. Luca Zaia, governatore del Veneto, si dice totalmente contrario alla decisione di riaprire le scuole a dicembre:

Vale la pena di rischiare per fare un flash pre natalizio? Concentriamoci sul dopo Epifania, se possibile. Io sono per la scuola in presenza, che sia chiaro, però spero che non diventi un totem questa querelle sulla scuola, che non sia un tema di puntiglio politico.

Contrario anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti, secondo cui riaprire le scuole a dicembre è un’idea strampalata. Tutto ciò porterebbe isolamenti a Natale e ragazzi che porteranno il virus a genitori e nonni. Ha detto:

Ma chi può avere la strampalata idea di riaprire le scuole il 9 dicembre? Ma vi pare un dibattito normale? Per un assurdo puntiglio di un Ministro, per un po’ di visibilità, dovremmo riaprire le scuole superiori per 7, dico 7, giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale O AVERE RAGAZZI CHE PORTERANNO IL VIRUS ALLE FAMIGLIE.

Nel frattempo, in Alto Adige da lunedì si torna in classe nelle scuole medie. Lo annuncia su Facebook l’assessore Philipp Achammer: “Il prossimo passo è stato fatto, ma dobbiamo restare prudenti! Igiene, distanza e mascherina!“.

Insomma, mentre il ministro Boccia ha deciso che quest’anno non sarà un problema far nascere Gesù bambino due ore prima resta ancora da risolvere il nodo scuola. Un nodo non risolto da troppo tempo.

Leggi anche: Nuovo Dpcm Natale, come saranno le vacanze degli italiani?

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