Mikhitaryan fa tripletta ma il suo paese firma la resa in Nagorno-Karabakh

Un momento dolce amaro per la nuova star della Roma, l'Armenia si arrende all'Azerbaijan in Nagorno-Karabakh

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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Un periodo dolce-amaro per l’armeno Mikhitaryan che ora è la star della Roma con la tripletta al Genoa di domenica scorsa, mentre il suo paese ha appena firmato la resa con l’Azerbaijan in Nagorno-Karabakh. Dopo aver lasciato l’Armenia a 14 anni per cercare la sua fortuna calcistica in Brasile, sta finalmente raccogliendo i frutti di tanti sacrifici ma allo stesso tempo sostiene la sua patria e il suo popolo chiedendo la pace, ha anche scritto a Putin. Nel frattempo cosa è successo in Armenia?

Armeni e Azeri in Nagorno-Karabakh

nagorno-karabakh

L’Armenia nelle ultime sei settimane è stata coinvolta in scontri armati contro l’Azerbaijan per la contesa dei territori del Nagorno-Karabakh, un territorio ricco di minerali, tra cui oro a tonnellate in un momento in cui il prezzo di questo metallo prezioso è salito molto per la pandemia. La situazione è diventata sempre più incandescente con il rischio che le forze armate azere conquistassero addirittura la capitale e causassero un esodo di massa della popolazione armena e una conseguente catastrofe umanitaria. Un esodo al contrario rispetto al 1994, quando l’Armenia era più forte e aveva causato parecchi guai all’Azerbaijan.

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Turchia e Russia in Nagorno-Karabakh

La comunità internazionale è restata a guardare mentre i soliti noti si sono immischiati nel conflitto: la Turchia a sostegno degli Azeri e la Russia titubante per non rovinare i rapporti con Azerbaijan.

Erdogan vuole distogliere l’attenzione dalla crisi economica che gli sta facendo perdere consensi e ha deciso di appoggiare un paese che rispetto a 25 anni fa è diventato interessante dal momento che si è arricchito con il gas.

L’escalation ha portato all’abbattimento di un elicottero russo di cui sono morti i due piloti. È successo vicino al confine, seppure ancora in territorio armeno, ma su questo fatto Putin ha preferito sorvolare nell’intento di convincere le due parti a firmare la tregua, cosa accaduta ieri, con la resa armena e l’incolumità per la capitale del Nagorno-Karabakh. Purtroppo non finisce qui, gli li armeni dell’Artsakh hanno annunciato vendetta.

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