La classifica dei migliori ospedali italiani: per partorire, per i tumori e l’infarto

I due migliori ospedali italiani sono l'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e l'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (Ancona).

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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I due migliori ospedali italiani sono l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (Ancona). Questo quanto emerge dalla classifica stilata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), realizzata su mandato del ministero della Salute.

Nello specifico, le due strutture – la prima privata, la seconda pubblica – si sono guadagnate i primi posti perché hanno riportato una valutazione di qualità alta o molto alta per almeno 6 aree cliniche su un totale di 8 (cardiocircolatorio, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, osteomuscolare, nefrologia, sistema nervoso, gravidanza e parto).

Migliori ospedali italiani: per il cardiovascolare è il Carreggi di Firenze

Il primo posto tra i migliori ospedali italiani come livello di qualità per l’area cardiovascolare va all’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze. Invece, nell’area della chirurgia oncologica, le quattro strutture con livello di qualità più alta sono l’Ospedale di Mestre, l’Azienda ospedale università di Padova, lo stabilimento Umberto I G.M. Lancisi (Ancona) e il Policlinico universitario Gemelli (Roma).

Per l’area gravidanza e parto, la Regione che presenta invece la proporzione più alta di strutture con livello di qualità molto elevato è l’Emilia Romagna (11 strutture su 17, pari al 65%).

Analizzando nel dettaglio l’area cardiovascolare, scopriamo che gli indicatori utilizzati per indagare le potenzialità dell’ospedale sono sei e che viene applicata una soglia di volume per struttura per il bypass aorto-coronarico di almeno 360 interventi negli ultimi due anni.

Nel caso in cui la soglia non venga raggiunta, l’indicatore è valutato di qualità molto bassa, indipendentemente dall’esito. Su un totale di 562 strutture, sono solo 55 quelle con tutti e sei gli indicatori calcolabili. E tra queste, ha avuto la meglio quella di Careggi, perché è di fatto l’unica che raggiunge un livello di qualità molto alto, mentre altre 17 solo alto.

Migliori ospedali italiani nell’area della chirurgia oncologica

Migliori ospedali italiani: per quel che riguarda l’area della chirurgia oncologica, invece, il Pne di Agenas ha analizzato tre indicatori ed è stato applicato un vincolo per struttura di almeno 135 interventi annui per il tumore maligno della mammella, di almeno 85 interventi per il tumore del polmone e di almeno 45 per il colon.

Sono 116 le strutture che risultano con tutti e tre gli indicatori, ma le 4 con livello molto alto sono: Ospedale di Mestre, Azienda ospedale Università di Padova, Stabilimento Umberto I – G.M. Lancisi di Ancona, Policlinico Universitario Gemelli di Roma, che quindi risultano essere le migliori. Sono invece 28 le strutture valutate con un livello di qualità elevato.

Migliori ospedali italiani: Rozzano vince tra i privati, Ancona tra i pubblici

Migliori ospedali italiani: dal parto, a tumori e infarto

Migliori ospedali italiani: tra i privati, sono state valutate ben 331 strutture italiane per almeno sei aree cliniche. E, come evidenzia il Programma nazionale esiti (Pne) dell’Agenzia, solo l’Humanitas di Rozzano ha ottenuto una valutazione di qualità alta o molto alta per tutte le aree cliniche considerate, cioè sette su otto, tra i privati.

L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ancona – invece – ha ottenuto un giudizio migliore tra le strutture pubbliche, con qualità alta o molto alta in sei aree. Nel frattempo – sottolinea sempre il rapporto – nella stragrande maggioranza delle strutture ospedaliere, private e non, convivono aree di qualità alta o molto alta con aree di qualità di livello basso o molto basso.

Nonostante questo, riportano sempre i dati, aumenta, nel complesso, il numero degli ospedali italiani classificati ad alta qualità per la maggioranza delle prestazioni, sempre secondo quanto risulta al Pne. La proporzione di strutture con livello di qualità alto o molto alto per almeno il 50% dell’attività svolta, rileva Agenas, è salita rispetto al 2021, passando dal 23 al 26% del 2022.

Leggi anche: Trapianto di cuore da record a Bologna: “Aveva smesso di battere da più di 20 minuti”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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