Quanti pregiudizi sulla maternità surrogata: “In Italia è un tabù per le coppie etero”

Maternità surrogata, il tema si riconferma tra i più divisivi del momento: è davvero lesiva della dignità o è un atto d'amore? La testimonianza di Diana.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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Nel 2023 la maternità surrogata è un tema scottante intriso di pregiudizi. Per capire, ripercorriamo le radici etimologiche: sub-rogare è un verbo latino che descriveva l’azione del far eleggere dal popolo qualcuno in sostituzione di qualcun altro. Ma nella lingua italiano “surrogare”, è solo sinonimo di subentrare in mancanza di qualcuno. Cosa significa quindi madre surrogata?

La madre surrogata conduce la gravidanza per conto di chi non può avere figli

È una donna che subentra nel condurre una gravidanza, fino al parto, per conto di persone che non possono avere figli. Sebbene sia comunemente pensato che si tratti di una pratica cui ricorrono le famiglie arcobaleno, in realtà, in Italia, il 90% di chi la richiede di avvalersi di maternità surrogata è costituito da coppia eterosessuali.

Mentre le prime desiderano ardentemente avere figli tramite l’utero in “affitto”, come viene dispregiativamente chiamato, le coppie eterosessuali che vi ricorrono cercano di nasconderlo, in quanto considerato come argomento ancora tabù.

Solitamente, la madre surrogata non è la madre biologica del o dei nascituri, poiché, si usano i gameti quindi ovociti e spermatozoi della coppia che richiede la surrogazione. Ma ciò non sempre è possibile e allora si richiede una seconda figura, un donatore esterno alla coppia e alla madre surrogata stessa e si procede con la fecondazione in vitro.


Maternità surrogata, un problema di etica, di genetica, di denaro?


Il problema principale è legato al tema della genitorialità. Chi sono i veri genitori? Il ricorso a tale metodo è sancito con un contratto, in cui il futuro genitore o la coppia e la partoriente sottoscrivono il procedimento, le regole, e il compenso legato alle spese mediche.

In Italia la surrogazione è una pratica medica vietata, punita con reclusione da 3 mesi a 2 anni e con multa da 600.00 € a un milione di euro. E il divieto è stato confermato nel 2017 dalla Corte costituzionale, secondo cui la pratica di surrogazione «offenda in modo intollerabile la dignità della donna e mini nel profondo le relazioni umane».

Leggi anche: Maternità surrogata sarà reato universale: “Utero in affitto perseguibile anche all’estero”

La storia di Diana: “La mia maternità surrogata è un atto d’amore”


Ma è bene notare che dietro il concetto di madre surrogata vi è la scelta consapevole di una donna che decide di donare una vita. Prendiamo la storia di Diana, mamma afroamericana di una bimba di 9 anni, che ha coronato il sogno di Michele e Paolo di diventare genitori. Diana non ha mai considerato la surrogazione come un trauma, ma come un atto d’amore:

Prima che rimanessi incinta ci parlavamo via FaceTime, durante la gravidanza ci siamo sentiti ogni giorno, eravamo sempre collegati mentre venivano fatte le ecografie.

Quando è cominciato il travaglio sono venuti subito qui e sono stati con me in ospedale.

Vedo sempre i gemelli, Giulio e Flavio.

Mi chiamano Mami Diana, il nostro è un bel legame, che continua ancora oggi.

Leggi anche: Maternità surrogata, cosa dice la legge in Italia? Tutto quello che c’è da sapere


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