Mario Draghi, i passaggi chiave del discorso in Senato: “Vogliamo lasciare un buon pianeta”

Pienissima maggioranza per Mario Draghi. Al Senato il premier ha incassato la fiducia di quasi tutte le forze parlamentari: 262 sì, con soli 40 no e 2 astensioni. Ecco i punti chiave del suo discorso.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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La priorità è combattere la pandemia: è questo il primo pensiero di Mario Draghi nel discorso per la fiducia al Senato. Il premier parla di passaggi chiave fondamentali: pandemia, donne, giovani, riforme.

Il primo impegno di Mario Draghi, dopo la chiusura degli impianti sciistici un giorno prima della riapertura, è quello di “informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, ogni cambiamento delle regole“.

Così Mario Draghi ha definito il suo Governo: “Semplicemente il Governo del Paese“. E ancora:

Questo è lo spirito repubblicano di un Governo che nasce in una situazione di emergenza raccogliendo l’alta indicazione del capo dello Stato.

Mario Draghi, la situazione pandemica in Italia

Mario Draghi ha utilizzato ben 20 volte la parola pandemia nel suo discorso di fiducia al Senato. La sua priorità, ovviamente, è sconfiggere il virus con ogni mezzo possibile. Da quando è esplosa la pandemia di coronavirus, ci sono stati 92.522 morti, 2.725.106 cittadini colpiti dal virus.

La diffusione del Coronavirus ha diminuito l’aspettativa di vita e ha aggravato la povertà. I dati dei centri di ascolto Caritas confrontano il periodo maggio-settembre del 2019 con lo stesso periodo del 2020 e mostrano che da un anno al successivo l’incidenza dei nuovi poveri passa dal 31% al 45%.

Il numero totale di ore di Cassa integrazione per emergenza sanitaria dal 1 aprile al 31 dicembre dello scorso anno supera i 4 milioni. Nel 2020 gli occupati sono scesi di 444 mila unità, il calo c’è stato soprattutto su contratti a termine (-393 mila) e lavoratori autonomi (-209). La pandemia ha finora ha colpito soprattutto giovani e donne.

In assenza di interventi pubblici il coefficiente di Gini, misura della diseguaglianza nella distribuzione del reddito, sarebbe aumentato, nel primo semestre del 2020 del 4% rispetto al 34.8% del 2019. A differenza di altri paesi, in Italia i livelli economici pre-pandemia non torneranno prima della fine del 2022.

Leggi anche: L’addio di Conte, l’arrivo di Draghi: il vecchio e nuovo a Palazzo Chigi

Mario Draghi, le priorità per la ripartenza

Mario Draghi.

Per Mario Draghi punto fondamentale per la ripartenza è il piano di vaccinazione. Il premier vuole mobilitare tutti: protezione civile, forze armate e volontari.

La velocità nel piano vaccini è essenziale per ridurre le possibilità che si diffondano altre varianti del virus.

Per quanto riguarda la sanità, il punto centrale sottolineato da Mario Draghi è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base come ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale.

Per la ripartenza, occorre investire in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale:

Siamo chiamati disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo.

Draghi in Senato sulla parità di genere

Mario Draghi parità di genere.

Altro punto chiave del discorso di Mario Draghi: la parità di genere. Il divario di genere nei tassi di occupazione in Italia rimane tra i più alti di Europa: circa 18 punti su una media europea di 10.

L’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo:

Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi.

Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro.

Mario Draghi intende, quindi, investire e garantire alle donne le migliori risorse economiche, digitali, ambientali per garantire parità di condizioni competitive e di formazione.

Mario Draghi, la situazione del Mezzogiorno

Mario Draghi occupazione.

Mario Draghi pone attenzione anche alla situazione del Mezzogiorno. Gli obiettivi sono: aumento dell’occupazione, benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza, aumento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno:

Per raggiungere questo occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite. V

i sono poi strumenti specifici quali il credito d’imposta e altri interventi da concordare in sede europea.

Per riuscire a spendere e spendere bene, utilizzando gli investimenti dedicati dal Next Generation EU occorre irrobustire le amministrazioni meridionali, anche guardando con attenzione all’esperienza di un passato che spesso ha deluso la speranza.

Mario Draghi, le risorse del Next Generation Eu

Mario Draghi Next.

Secondo Mario Draghi la strategia per i progetti del Next Generation EU deve essere trasversale e sinergica, impattando contemporaneamente in più settori:

Dovremo imparare a prevenire piuttosto che a riparare,  non solo  dispiegando tutte le  tecnologie a nostra disposizione ma anche investendo sulla consapevolezza  delle nuove generazioni che “ogni azione ha una conseguenza”.

Le risorse, 210 miliardi in un periodo di sei anni, dovranno essere spese puntando a migliorare il potenziale di crescita della nostra economia.

Lo Strumento per la ripresa e resilienza dovrà essere modulato in base agli obiettivi di finanza pubblica che resteranno quelli enunciati dal Governo uscente: innovazione, digitalizzazione, competitività e cultura, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile, formazione e la ricerca, equità sociale di genere, generazionale e territoriale, salute.

L’Italia post pandemia di Mario Draghi

Mario Draghi dopo pandemia.

I piani di Mario Draghi per il futuro dopo la pandemia sono: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra.

La risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali e finanziarie che facilitino le imprese e politiche monetarie e fiscali espansive in modo da creare domanda per le nuove attività sostenibili create. Mario Draghi conclude così:

Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta.

Leggi anche: Chi sono i nuovi ministri del Governo Draghi? Chi conosciamo e chi no

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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