Legge Omotransfobia, la Campania approva il testo a tutela della comunità LGBT

L'aula della Regione, con 34 voti a favore su 35, ha approvato la norma relativa al contrasto alla violenza e alle discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Intanto si attende una normativa a livello nazionale.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Giornata storica per l’Arcigay di Napoli, e non solo, quella di ieri quando è passata al Consiglio regionale della Campania la legge contro l’omotransfobia. Legge passata quasi all’unanimità, composta da 13 articoli più l’istituzione di un Osservatorio regionale sulla violenza e sulle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale. L’Osservatorio avrà il compito di vagliare determinati atti e di collaborare con enti ed associazioni locali con lo scopo di vedere la legge contro l’omotransfobia rispettata. Esulta su Facebook l’Arcigay di Napoli:

Legge contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia della Regione Campania approvata con 34 voti favorevoli e un solo voto contrario. Giornata storica. Una grande vittoria per tutti e tutte e delle nostre associazioni.

Legge pronta a livello nazionale

Questo accade pochi giorni dopo che la proposta di legge contro l’omotransfobia, firmata dal relatore Zan (PD) è stata approvata dalla commissione Giustizia della Camera, e quindi arrivata in parlamento. Subito ha ottenuto il via libera “condizionato” dalla commissione Affari costituzionali, con l’invito a tener conto del parere del Comitato per la legislazione affinché si scongiuri il rischio di introdurre un reato di opinione. Grande l’euforia per una parte della Camera dei deputati, soprattutto tenendo conto delle parole di Zan che ha ricordato che sono passati:

24 anni dalla prima proposta, a firma di Nichi Vendola e fallita per ben sei volte.

Leggi anche: Omotransfobia e misoginia: arriva “una legge di civiltà” dopo 25 anni

Una legge necessaria e più che attuale

Una legge contro l’omotransfobia che serve e in linea con le indicazioni dell’Unione Europea. Anche se sono molte e differenti le obiezioni a questo disegno di legge, da molto tempo discusso, e che vede l’opposizione di diverse parti politiche, associazioni civili e religiose. Il testo Zan è connesso alla legge Mancino del 25 giugno 1993, n. 205, dal nome dell’allora Ministro dell’interno. Questa legge condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Anche la legge contro l’omotransfobia prevede il carcere da uno ai quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica intervenendo sull’articolo 604 bis del Codice penale. Inoltre, è composta da una parte non repressiva ma che ha come scopo quello di diffondere una cultura della tolleranza.

Forte l’opposizione di Lega e Forza Italia

Gridano al rischio di una deriva liberticida le opposizioni, in particolar modo la Lega. Forza Italia, dopo un primo momento di moderazione e mediazione sulla discussione della legge, ha poi deciso di prendere la strada dell’opposizione dura al reato di omotransfobia. Tutti paventano un rischio di deriva verso un reato di pensiero, a seguire si sono uniti anche l’UDC e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Una legge che vede un’opposizione che ha come base una certa vaghezza nei contenuti, non ancora inquadrata forse dalle opposizioni che si può riassumere in una citazione generale per tutti:

Una legge ideologica, illiberale, liberticida e ingiusta, che mina i valori basilari e le libertà di ognuno

Da capire esattamente cosa si intenda, e come una legge che condanni le violenze e le discriminazioni verso una determinata parte della società possa essere “illiberale”. Forse con il tempo sapranno spiegarcelo. O forse non c’è più tempo, visto che è una legge attesa da quasi 30 anni e che sembra essere imperativa visti i fatti di cronaca che ancora interessano il nostro paese.

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