Conti in Svizzera, lauree in Albania: la Lega dice “prima gli italiani”, ma all’occorrenza va all’estero

Si allunga la lista delle indagini che vedono nel mirino la Lega di Matteo Salvini, coinvolta in affari, non sempre trasparenti, in giro per il mondo.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Il “caso Fontana” è solo l’ultima delle inchieste che vedono protagonista la Lega e i suoi affari in giro per il mondo. Conti in Svizzera, lauree in Albania, fondi neri dalla Russia, diamanti in Tanzania: la Lega dice “prima gli italiani”, ma all’occorrenza va bene anche l’estero. Una contraddizione in seno agli ideali professati dal partito che gli affari li ha fatti gestendo proprio i soldi pubblici degli italiani.

La laurea di Renzo Bossi e Rosi Mauro in Albania

La laurea di Renzo Bossi in Albania fa da apripista. Il figlio del senatore Umberto Bossi, nonché ex consigliere regionale della Lombardia, nel 2013 è stato indagato per aver conseguito una laurea all’università privata Kriistal di Tirana, senza mai avervi seguito una lezione. Secondo i magistrati, la laurea era stata comprata al costo di 77 mila euro, soldi illecitamente sottratti al partito. E in effetti, compatibilmente con l’accusa, Renzo Bossi all’epoca aveva dichiarato di non sapere di aver preso una laurea in Gestione aziendale in Albania. L’indagine, poi, ha innescato una serie di altre verifiche, che hanno condotto la procura di Milano direttamente da Rosi Mauro, ex senatrice Lega. Nell’imputazione si legge che la Mauro viene indagata “per acquisto titolo di laurea albanese in sociologia, presso l’Università Kriistal di Tirana a favore di Pierangelo Moscagiuro”, sua ex guardia del corpo. Valore della laurea: 77.131,50 euro, sottratti al fondo del partito.

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La Lega e i diamanti della Tanzania

Gli affari del Carroccio ci portano fino in Tanzania, dove l’ex tesoriere Lega, Francesco Belsito, ha investito parte dei rimborsi elettorali, acquistato partite di diamanti e poi distribuito soldi alla famiglia Bossi. Sono finiti a processo Umberto Bossi, di nuovo il figlio Enzo e anche l’altro, Riccardo.

Nel 2012 il tesoriere del Carroccio invia un bonifico da 4,5 milioni di euro destinato alla Tanzania, svelando al contempo il giro di operazioni offshore, movimenti di assegni, prelievi e strani movimenti di denaro tra Africa e Cipro, milioni di corone norvegesi e pacchi di dollari australiani. Il secondo atto della vicenda riguarda, invece, gli 11 diamanti e 10 lingotti d’oro consegnati direttamente da Genova a via Bellerio, sede milanese della Lega. È il processo sui famosi 49 milioni di euro, soldi pubblici sottratti agli italiani, che il Carroccio restituirà in comode rate entro il 2094.

Fondi neri in Russia

Arriviamo all’ottobre 2018, quando Matteo Salvini, allora ministro e vicepremier, si reca in Russia, assieme al suo portavoce Gianluca Savoini. Proprio quest’ultimo viene intercettato all’hotel Metropole, mentre parla con esponenti del Cremlino di alcuni fondi neri che dovrebbero arrivare nella casse della Lega attraverso una fornitura di petrolio. L’inchiesta è ancora in corso, ma le intercettazioni sono state rese pubbliche. L’Espresso ha pubblicato la sua inchiesta lo scorso febbraio 2019.

Leggi anche: Guardia di Finanza al Pirellone per fare chiarezza sui fondi della Lega

I soldi della Lega finiscono in Svizzera

Infine, è storia recente, c’è l’inchiesta che ha coinvolto l’attuale presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, indagato per il “caso dei camici”. Accusato per frode in pubbliche forniture, il presidente leghista avrebbe tentato di effettuare un bonifico da 250 mila euro alla società Dama, direttamente dal suo personale conto svizzero. La fiduciaria che cura i suoi conti, però, secondo le norme antiriciclaggio, lo ha denunciato segnalando l’operazione alla Banca d’Italia. Coinvolte poi anche Guardia di Finanza e Procura. Le indagini sono ancora in corso.

Leggi anche: Fontana indagato per un bonifico al cognato dal suo conto svizzero

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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