Sai quello che paghi? L’autoconsumo in bolletta

L'autoconsumo non significa solo risparmio, ma anche rispetto dell'ambiente ed ecosostenibilità: ecco tutti i vantaggi con un impianto fotovoltaico

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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L’installazione di un impianto fotovoltaico di produzione per l’autoconsumo di energia elettrica fa risparmiare soldi e, potremmo dire, salute mentale.

Sia che arrivino puntuali, sia che non arrivino affatto, ogni volta aprire le bollette regala uno spiacevole brivido di terrore: quanto avrò speso? Cosa sono tutti questi numeri? Perché risultano quote non pagate?

La bolletta si compone infatti di diversi fattori che incidono sul prezzo finale dell’energia consumata e quindi acquistata dalla rete.

Orari, contratti, fornitori e tasse

Lo stesso Kilowattora, kWh, ha prezzi differenti a seconda dell’orario di consumo, della tipologia di contratto stipulato e dal fornitore del servizio.

Così, anche se si tratta della stessa quantità di energia sfruttabile, il suo costo non è unitario e può variare, anche di molto, se non si presta abbastanza attenzione alle specifiche del contratto stesso.

Un esempio su tutti è il principio delle fasce orarie: sempre più persone scelgono la fascia monoraria (F0) per non subire grosse variazioni e poter utilizzare in qualsiasi momento della giornata la corrente elettrica pagando la stessa cifra.

Altrimenti i costi cambiano a seconda che si consumi in F1, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19, in F2, dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 oppure il sabato dalle 7 alle 23, in F3, dal lunedì al sabato da mezzanotte alle 7 e dalle 23 alle 24 e tutti i festivi.

È possibile consultare le rispettive fasce direttamente sulla bolletta, sugli appositi grafici o tabelle riportati.

Da tenere in mente anche le tasse, come l’IVA, che gravano sul costo orario dell’energia elettrica e i servizi aggiuntivi.

Leggi anche: Sapete leggere le bollette di luce e gas? Ecco le cose da controllare

Costi medi, costi fissi e servizi

Oltre alle variabili appena citate, bisogna tenere in considerazione anche i costi medi unitari del kWh o della spesa per la materia energia, dato quest’ultimo che varia non solo in base ai fornitori ma anche alle fluttuazioni del mercato energetico.

Il costo medio unitario della bolletta e quello della materia prima sono un’approssimazione utile per orientarsi nel pagamento, ma comprendono anche una serie di importi fissi che non possono essere estrapolati.

Questo vuol dire che anche se non dovessimo consumare nessun tipo di corrente elettrica in un dato periodo, la bolletta non sarà mai pari a zero.

Tra questi si annoverano: gli oneri del sistema, la componente dispacciamento, le perdite di rete, le spese per il trasporto e la gestione del contatore oltre che, naturalmente, l’IVA o le accise.

Autoconsumo e bollette

Monitoraggio autoconsumo

Una volta capita la bolletta si può iniziare a considerare i vantaggi dell’autoconsumo, per abbattere se non tutte, almeno le voci più pesanti che gravano sulla somma finale.

L’installazione di un impianto fotovoltaico, con inverter e relativo sistema di accumulo è una soluzione ottimale per autoprodurre e auto-consumare l’energia elettrica necessaria a soddisfare i bisogni di una famiglia.

Nel momento infatti in cui l’impianto è in funzione, durante la giornata ad esempio, tutto ciò che è prodotto può essere consumato immediatamente, senza doversi allacciare alla rete del gestore dei servizi.

Se si dispone poi di batterie, questo processo può continuare anche dopo l’imbrunire, consumando nelle ore notturne l’energia stoccata e accumulata durante le ore di sole.

In questo caso sulla bolletta della luce si annulleranno o si ridurranno sensibilmente le voci di spesa per fasce orarie.

Non solo! Gli impianti di moderna generazione permettono di monitorare costantemente la quantità di energia prodotta e auto-consumata, in modo da non avere nessuna sorpresa a fine mese.

Domotica e autoconsumo

Le nuove tecnologie di elettrodomestici permettono inoltre di sfruttare al massimo la propria autoproduzione. Programmando l’accensione dei dispositivi come lavatrici, lavastoviglie, scaldabagni, pompe di calore e così via nelle ore in cui l’impianto lavora a pieno regime si può ulteriormente risparmiare sui costi dell’elettricità, favorendo anche lo scambio sul posto, qualora previsto dal proprio contratto o la cessione/vendita dell’eccesso.

A quel punto per calcolare il valore dell’autoconsumo si sottrae all’energia totale prodotta la quota immessa nella rete.

L’importanza dell’autoconsumo

Autoconsumo_pannelli fotovoltaici

Il favore che incontrano le innovazioni nel campo delle energie rinnovabili è incentivato sia a livello nazionale che sovranazionale: le recenti Direttive europee sottolineano quanto sia indispensabile che i singoli utenti finali attuino strategie sostenibili, a partire dalla propria casa.

Produrre e consumare energia nello stesso posto abbatte non solo le spese di trasporto, ma rende la gestione dell’elettricità più semplice e affidabile, evitando sprechi e facendo muovere la società del benessere green.

In uno degli ultimi Rapporti Statistici del GSE è emerso che in Italia l’ammontare dell’autoconsumo si aggira intorno ai 4718 GWh annui, quasi il 20% della produzione complessiva di tutti gli impianti fotovoltaici esistenti.

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