Internet dell’energia: il filo rosso tra rinnovabili e telecomunicazioni

Reti autonome e in grado di gestire emergenze e criticità: così l'Internet of Energy rivoluzionerà la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dell'energia.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Il legame tra telecomunicazioni e risorse rinnovabili nei prossimi anni sarà destinato a saldarsi indissolubilmente lungo le linee dell’internet dell’energia.

Il futuro delle une dipende dalle altre, secondo il top manager di diverse aziende tra cui Poste e Saipem, Francesco Caio, in un passo a due che servirà per cavalcare la transizione ecologica imposta dai cambiamenti climatici e dagli obiettivi di decarbonizzazione dell’Agenda Europea.

La nuova gestione dell’energia per le rinnovabili

Abbandonare i combustibili fossili, considerati fonti stabili, durature e programmabili fino a oggi, non è affare semplice considerando la mole di lavoro e l’implementazione tecnologica che servono per adeguare i sistemi di produzione, trasmissione e stoccaggio esistenti alla gestione di risorse rinnovabili, per loro natura mutevoli e incostanti.

Cambiano i luoghi di distribuzione, le figure in gioco, produttori e consumatori in molti casi coincidono, variegando nettamente il panorama energetico cui siamo abituati ed esigendo uno sforzo di coordinamento maggiore rispetto a prima.

Ecco allora un nuovo playmaker del mercato energetico, l’internet dell’energia, che fungerà da “cervellone” per smistare correttamente le domande e le offerte, gli impianti di produzione e quelli di stoccaggio, la distribuzione centrale e quella delocalizzata, la modulazione dell’energia generata dalle comunità energetiche in continuo aumento. Basti pensare che una ricerca dell’Energy Strategy del Politecnico di Milano ha stimato nei prossimi 5-7 anni la nascita di oltre 100.000 CER in tutta Italia.

Leggi anche: Zero paper strategy: la trasformazione digitale abilita la sostenibilità

Dall’internet of thing all’internet dell’energia

La diffusione della domotica, delle reti integrate e del cosiddetto internet of thing, che comprende il modo in cui le persone interagiscono con gli oggetti intelligenti, ha portato a una classificazione più dettagliata dei compiti che i server del web e delle comunicazioni devono assolvere.

L’Internet of Energy, o internet dell’energia, è dunque una branca delle telecomunicazioni che si occupa di gestire le informazioni energetiche che fluiscono in ogni istante da un punto all’altro non solo dell’Italia, ma del mondo intero.

Nello specifico, l’IoE si riferisce all’automazione e all’aggiornamento delle infrastrutture energetiche in base ai big data che monitorano costantemente le reti, i produttori, le utility di distribuzione, gli operatori.

Analizzando le tendenze di consumo in tempo reale, facendo previsioni e statistiche sempre aggiornate, l’internet dell’energia è in grado di stabilire luoghi, tempi e modalità di intervento in tutte le fasi di generazione, stoccaggio e distribuzione dell’energia elettrica. Così è capace, ad esempio, di individuare e segnalare al gestore della rete elettrica, che si parli di una struttura nazionale o di una microrete, la presenza di un trasformatore bruciato lungo il sistema, oppure di comunicare tempestivamente agli utenti eventuali sbalzi di corrente, gestendoli nel modo più opportuno.

Un vero e proprio supporto alle reti energetiche che ne garantisce la possibilità di operare in modo autonomo, efficiente e senza sprechi.

Leggi anche: Smart grid, cosa sono e come funzionano

La diffusione della banda larga come risorsa per l’energia

L’internet dell’energia non potrà funzionare, tuttavia, senza la predisposizione di adeguate reti a banda larga su tutto il territorio nazionale, in grado di supportare milioni di input e output generati dal sistema, e senza l’installazione di contatori smart, sensori, centraline di controllo, server, batterie, network di scambio.

La digitalizzazione, la connessione tra telecomunicazioni e internet dell’energia dovranno andare di pari passo a un’educazione capillare in questo ambito, unita a uno snellimento e a un adeguamento della normativa in ambito tecnologico e installativo.

Temi come la protezione dei dati, il diritto alla privacy, i protocolli di verifica e attuazione andranno poi via via aggiornati con il progredire del mercato digitale ed energetico, in accordo con gli standard europei.

Leggi anche: Sarà l’intelligenza artificiale a rendere il mondo energeticamente ecosostenibile

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Enrica Vigliano
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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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