L’intelligenza artificiale sostituirà anche lo psicologo?

I sistemi di chatbot potrebbero essere in grado di risolvere i problemi degli esseri umani ed aiutarli a gestire situazioni particolari.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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L’intelligenza artificiale sostituirà lo psicologo? ChatGPT, il software creato da OpenAI e messo sul mercato lo scorso novembre, è in grado di rispondere a domande complesse e di interagire all’interno di una conversazione. Per queste ragioni, molti utenti hanno pensato di utilizzarlo come psicoterapeuta personale. 

I problemi di salute mentale, diffusi a causa della pandemia, hanno portato soprattutto le nuove generazioni a sviluppare quel senso di paura, ansia, angoscia ed estrema preoccupazione per il futuro. I problemi relativi alla salute mentale vengono risolti dai ragazzi con l’intelligenza artificiale, a cui vengono rivolte domande circa il proprio benessere emotivo.

Ma veramente l’AI è in grado di togliersi le vesti di infrastruttura informatica e immedesimarsi nel ruolo di uno specialista che cura la mente ed offre sostegno emotivo a chi ne ha bisogno? Cerchiamo di chiarire l’intera questione e capire se possa davvero essere così. 

ChatGPT: che cos’è e come funziona

Si tratta di un chatbot basato principalmente sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento. Sviluppato da OpenAI, è pensato per conversare con l’utente.

Lanciato il 3 novembre del 2022, ha attirato su di sé l’attenzione per la formidabile capacità di dare risposte dettagliate ed articolate. Creato con tecniche di apprendimento automatiche, è stato progettato per interagire con l’essere umano, ed è basato su modelli di intelligenza artificiale e di machine learning.

Addestrato ad utilizzare una grande quantità di testi, è capace di generare risposte simili a quelle che fornirebbe un essere umano.

Leggi anche: ChatGPT: come funziona l’intelligenza artificiale che elabora al tuo posto contenuti scritti

L’intelligenza artificiale sostituirà lo psicologo?

Con l’avanzamento dell’evoluzione tecnologica, gli esperti sono stati in grado di sviluppare un sistema di intelligenza artificiale, noto con il nome di chatGPT, capace di dialogare, attraverso la forma scritta, con gli utenti.

Non solo riesce a simulare i dialoghi, è stato creato infatti per evitare risposte inappropriate ed offensive, ma comprende anche strutture linguistiche complesse e genera risposte pertinenti a domande di qualunque natura.

Utilizzato nei settori più svariati, chatGPT è riuscito a conquistare un ampio pubblico e a registrare un enorme successo. La sua capacità comunicativa è così avanzata che è davvero difficile rendersi conto che si sta parlando con una macchina.

Diversi utenti infatti hanno deciso di utilizzare il bot per risolvere i loro problemi mentali. Ma è realmente possibile?

Leggi anche: L’AI ci espone al rischio di estinzione? Cosa dicono gli esperti

Perché chatGPT non può sostituire la figura dello psicologo 

Se da un lato l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per supportare il benessere mentale di un soggetto e individuare nuovi fattori di rischio, grazie alla capacità di analizzare un grande numero di dati, dall’altro non può completamente prendere il posto dello specialista umano.

Per quanto possano essere sviluppati, i sistemi di AI non riescono ancora a prendere il posto dello psicologo e replicarne la competenza.

ChatGPT non è in grado di sviluppare l’empatia di un professionista e di praticare quel contatto personale ed umano fondamentale per la salute mentale del paziente.

Non elaborando input emotivi, le risposte generate dal bot sono prive di sensibilità, profondità e delicatezza che solo una persona in carne ed ossa è capace di esprimere.

Ma quindi l’intelligenza artificiale sostituirà lo psicologo? Per il momento la risposta è no. Anche se può essere utilizzato per ricevere consigli, non può e non deve prendere il posto dello psicoterapeuta umano.

Leggi anche: Perché l’editoria digitale è la rivoluzione culturale che stavamo aspettando

Usare chatGPT come psicoterapeuta è possibile?

Open, la testata online fondata da Enrico Mentana, ha provato ad utilizzare l’intelligenza artificiale come psicologo. Basandosi sul rapporto Censis, Generazione post pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid, ha cercato di capire come funziona chatGPT.

Questo è il testo che è stato rivolto al bot:

Ciao, volevo parlarti di un mio problema che mi dà molta preoccupazione da qualche mese.

Ho l’impressione che il mio valore non venga riconosciuto.

Sento tante critiche e indifferenza intorno a me, ma secondo me mi meriterei di più, sia al lavoro che nelle relazioni sociali.

A questo punto, l’AI risponde, provando a replicare la risposta di uno specialista: “Capisco perfettamente come ti senti. A volte può essere frustrante sentirsi sottovalutati o non apprezzati, sia sul lavoro che nella vita in generale. Tuttavia, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarti a superare questa sensazione e a riconoscere il tuo valore. Innanzitutto, potrebbe essere utile fare una lista delle tue realizzazioni e dei tuoi successi, grandi o piccoli che siano. Questo ti aiuterà a vedere tutto ciò di cui sei capace e a sentirti più sicuro di te stesso”.

Dall’inchiesta è emerso che l’intelligenza artificiale è in grado di dare suggerimenti rispetto alle prestazioni mediche, ma non è ancora capace di riprodurre l’empatia e la sensibilità di un essere umano.

Leggi anche: Madre single, sposa uomo creato dall’AI: “Non sono mai stata così innamorata nella mia vita”

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