Perché l’editoria digitale è la rivoluzione culturale che stavamo aspettando

Con l'evoluzione informatica, il mondo dell'editoria è cambiato, cresciuto e si è evoluto in nuovi formati: il destino del libro è quello di divenire digitale a tutti gli effetti.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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L’editoria digitale ci ha conquistati tutti. Uno ad uno siamo caduti vittime di una rivoluzione inarrestabile, capace di traghettare l’interesse comune di un tradizionale assetto comunicativo verso un performante e innovativo strumento di informazione.

In un mondo in cui il cambiamento viene spesso percepito come rischioso e ignoto, l’editoria ce l’ha fatta, ha compiuto quel salto in avanti che vorremmo fare un po’ tutti.

Il libro ha cambiato i suoi connotati e indossando quel “digitale” si è reso protagonista del suo stesso upgrade, ha scavalcato coraggiosamente un mito, quello dell’analogico, che resta ormai solo un ricordo passato.

L’editoria digitale ha definitivamente detronizzato il format cartaceo. E forse, in questo momento di continua evoluzione, il libro per come lo conosciamo noi, potrebbe addirittura cambiare forma e diventare qualcosa di diverso.

Editoria digitale: dentro la rivoluzione dei formati

Oggi, l’editoria si fa in modo diverso rispetto al passato. Questo campo ha sposato la digitalizzazione in nome dell’evoluzione tecnologica.

Iniziamo subito col dire che digitale è un aggettivo che nella maggior parte dei casi viene associato al mondo dell’informatica, dal momento che definisce tutto quello che rappresenta la numerazione e i calcoli. Ma nel caso dell’editoria assume un significato diverso.

Con editoria digitale infatti si intende quel fenomeno che gestisce l’insieme dei contenuti nel processo produttivo attraverso l’uso delle tecnologie informatiche.

Si sono diffuse diverse tipologie di formati tra cui: digital news, Ebook e audiolibri, video e podcast. Ognuno dei quali rappresenta un pezzettino di quella che comunemente viene definita rivoluzione digitale. Ma quando è avvenuto questo cambiamento radicale?

Il Big Bang dell’editoria digitale è avvenuto quando il Kindle, il lettore di Ebook prodotto da Amazon, disponibile a partire dal 2011, ha iniziato a diffondersi nel mercato del libro ed ha generato una digitalizzazione di massa resa possibile anche dai grandi vantaggi economici per gli editori.

Anche la pandemia ha accelerato il processo di rivoluzione digitale, non a caso in quel periodo, il mercato dei libri cartacei è crollato facendo decollare quello informatico.

Ebook: la nuova era dell’editoria digitale

Il mercato degli Ebook è decollato solo qualche anno fa, dopo tante resistenze psicologiche da parte dei lettori abbonati alla tradizionale impaginatura cartacea.

Almeno inizialmente, non convinceva l’immaterialità del format elettronico dovuta più che altro ad un discorso romantico e identitario: l’incapacità di separarsi dal profumo della carta, la sottolineatura rigorosamente a matita e le mitiche “orecchie” applicate sulle pagine.

Poi, come in ogni storia a lieto fine, i dubbi e le perplessità hanno lasciato spazio alla ricchezza, perlomeno quella letteraria, raggiungibile in ogni dove. Non c’è quindi da meravigliarsi se gli Ebook, oggi, sono diventati i migliori amici di ogni lettore.

Permettono non solo di scaricare qualunque libro in versione elettronica, ma consentono di creare una biblioteca digitale in uno spazio immenso, sempre a portata di mano.

Gli eReader sono comodi ed ecologici, in più aiutano a leggere in condizioni davvero difficili: quando non abbiamo spazio o semplicemente quando ci troviamo in luoghi con poca luce solare o artificiale.

Eppure, viene da pensare ad Umberto Eco quando scrisse: “il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici: una volta che li avete inventati, non potete fare di meglio”, probabilmente il semiologo non conobbe mai la sensazione di ritrovarsi con un intero repertorio di libri in tasca reso possibile solo dall’avvento dell’editoria digitale.

ChatGPT nell’editoria digitale: imita la scrittura degli umani, ma non sostituirà mai gli autori

ChatGPT è la nuovissima tecnologia creata da OpenAI, organizzazione no-profit con sede a San Francisco, che è riuscita a sviluppare un modello di linguaggio naturale utilizzando l’apprendimento automatico.

Addestrato e istruito dall’Internet Archive Books, chatGPT si basa su un insieme di dati ricavati da libri, manuali, riviste e materiale scritto. L’obiettivo è imitare il modo con cui gli esseri umani comunicano tra loro.

Questa innovazione si inserisce però in un panorama più ampio, legato non solo alle macchine, ma anche al campo dell’editoria. ChatGPT, grazie alla sua capacità di comprendere i testi, può scrivere libri. Ovviamente si parla di contenuti magri e striminziti elaborati sempre da una macchina che non può sostituirsi ad un autore in carne ed ossa.

Sono stati trovati più di 200 contenuti che citavano come autore o come co-autore ChatGPT, sono moltissime le persone che ultimamente si sono rivolte all’AI per elaborare o semplicemente farsi aiutare a redigere un’opera che sia una poesia, un racconto o un manoscritto.

Malgrado l’intelligenza artificiale sia stata utilizzata per creare contenuti, è bene chiarire che non potrà mai prendere il posto della creatività di cui è dotato un autore. ChatGPT può essere sfruttato solo come supporto generale perché la passione e l’esaltazione di chi scrive rimangono una caratteristica prettamente umana…aggiornamento dopo aggiornamento.

Ecco quindi che l’editoria digitale incontra, e a questo punto sposa pure, l’avanzamento della tecnologia informatica che prova ad ereditare dai suoi predecessori, gli umani, un modus scribendi che resta ancorato al mondo dei computer.

Libri e Metaverso: l’effetto collaterale della rivoluzione digitale

Non dobbiamo dimenticare che a capo di questa rivoluzione digitale ci sono i giovani e attraverso di loro si veicola l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Sempre più spesso gli stessi richiedono la digitalizzazione dei processi e la multicanalità sensoriale che permettono un’esperienza immersiva a 360 gradi.

Non c’è da sorprendersi se la rivoluzione dell’editoria porta con sé alcuni effetti collaterali, come ad esempio la creazione di librerie nel Metaverso nate per rispondere alle esigenze della generazione Z.

L’importanza del digitale nel settore editoriale è confermata anche da Federico Frattini, professore ordinario di innovazione strategica al Politecnico di Milano che ha affermato:

È proprio grazie al digitale se il settore dell’editoria sta vivendo un nuovo slancio.

I dati AIE del 2021 dicono che il mercato vale 1,7 miliardi di euro ed è in forte crescita rispetto al 2020, tanto che l’Italia si conferma così la sesta editoria nel mondo e la quarta in Europa.

Assistiamo frequentemente alla nascita di nuovi prodotti editoriali e formati nativi di differenti piattaforme e canali digitali – come ad esempio podcast e audiolibri – che stanno riconfigurando il mercato editoriale, anticipando trend e tendenze per i prossimi anni.

Esistono già dei casi di libreria nel Metaverso come ad esempio Metabooks, nato grazie all’idea di una libreria coreana che ha deciso di spalancare le sue porte alla realtà virtuale.

Grazie ad un’esperienza immersiva 3D, i visitatori potranno visitare Metabooks, avendo la sensazione di trovarsi proprio nella sede reale. Potranno addirittura osservare da vicino quello che gli interessa e acquistarlo.

Quindi, come abbiamo visto il mercato dell’editoria digitale è in continua espansione, abbraccia ogni ambito e non si ferma davanti a nulla, trasforma tutto quello che incontra per strada…anche noi.

Leggi anche: Il futuro dell’editoria digitale? Contenuti più qualificati, etici e innovativi

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