Saldi 2024, quando iniziano, dove e cosa cambia per lo shopping online

Saldi 2024, dopo la corsa per gli ultimi regali di Natale, quanto spenderanno ora gli italiani all'inizio del nuovo anno?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Al via i saldi 2024: secondo la stima dell’Ufficio Studi Confcommercio saranno 15,8 milioni le famiglie che inizieranno da subito a fare shopping a prezzo ridotto.

E come afferma il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio all'”Ansa”, questi saldi sono una grande opportunità per i consumatori: “Il fashion retail si conferma una componente essenziale per l’Italia e contribuisce alla crescita del Pil e dell’occupazione. Tutti, fin da subito, potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti”. Quanto spenderanno in media gli italiani?

Saldi 2024, quando e dove iniziano?

I saldi invernali, i primi del 2024, inizieranno domani 3 gennaio in Valle d’Aosta e dal 5 ci sarà il via libera per tutte le altre regioni, da Nord a Sud. Unica eccezione è l’Alto Adige, in cui i comuni turistici applicheranno gli sconti a partire dal 13 gennaio e la provincia di Trento in cui i commercianti possono decidere a proprio piacimento quando far partire i saldi invernali.

Quanto si spenderà in media e perché quest’anno i consumatori sono più tutelati?

Sempre secondo le indagini condotte dall’Ufficio Studi Confcommercio saranno, come già annunciato, quasi 16 milioni le famiglie che correranno nei negozi per fare acquisti. Inoltre, la spesa media per nucleo famigliare si aggira attorno ai 306 euro mentre ogni persona sborserà circa 137 euro. Facendo le somme, per i saldi invernali si spenderà complessivamente 4,8 miliardi di euro, circa 20 miliardi in meno rispetto alla cifra stimata per gli ultimi regali di Natale.

E perché quest’anno i consumatori saranno più tutelati? Grazie all’entrata in vigore del Decreto Omnibus, è stata introdotta una novità sull’indicazione del prezzo, “per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione relative alla protezione dei consumatori”.

I negozianti, infatti, dovranno indicare non solo la percentuale di sconto applicata a un determinato prodotto, ma anche il prezzo più basso stabilito negli ultimi 30 giorni, come recita il testo di legge, altrimenti saranno soggetti a una pena pecuniaria:

Ogni annuncio di riduzione di prezzo indica il prezzo precedente applicato dal
professionista per un determinato periodo di tempo prima dell’applicazione di tale riduzione.

Per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato dal professionista alla generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti all’applicazione della riduzione del prezzo […] per qualsiasi bene o servizio, compresi i beni
immobili, i servizi digitali e il contenuto digitale.

Quali sono i principi da seguire quando si decide di fare acquisti?

Quando si decide di comprare la merce in saldo bisogna tenere a mente alcuni principi, come suggeriscono Confcommercio e Federazione Moda Italia

Come funzionano i cambi?

La possibilità di poter restituire un articolo acquistato è, di norma, lasciata alla volontà del commerciante, anche se nella maggior parte dei casi si fa senza alcun problema. E se, invece, si scopre che quest’ultimo abbia dei difetti di fabbrica, i clienti possono chiedere il reso del prodotto per la sostituzione o riparazione entro due mesi dall’acquisto. Se si decide di comprare online, il tempo di restituzione invece scende a 14 giorni.

Come funziona l’indicazione del prezzo sui capi scontati?

I commercianti devono indicare il prezzo pieno originale di un capo, il prezzo scontato e quello finale, seguendo le nuove norme stabilite dal Decreto Omnibus, menzionato poco sopra.

Come si può pagare?

I pagamenti possono essere effettuati in contanti con carte di credito, Bancomat, e POS.

Ma è possibile provare i capi?

Anche per questo principio, non c’è una regola precisa, e sta ai commercianti decidere. Però, è buona norma lasciare ai clienti questa possibilità.

Cosa succede ai prodotti non venduti entro una certa data?

Tutti gli articoli in saldo devono avere un carattere stagionale: se non vengono venduti entro un determinato periodo di tempo subiranno un importante deprezzamento.

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Ilaria De Santis
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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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