In viaggio dentro se stessi: 7 mete per scoprire il mondo meditando

Federica Tuseo
Federica Tuseohttp://ildigitale.it
Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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Il viaggio, a prescindere dalla meta, è sempre un’esperienza che tocca anche lo spirito. Se consideriamo la spiritualità non necessariamente come sinonimo di fede, essa è strettamente legata alla contemplazione estetica, all’entrare in contatto con il mondo, con la natura, con gli altri, e anche con se stessi. Si parla spesso di trip therapy, riferendosi a quei viaggi che cambiano la vita e che, come una sorta di terapia, riescono a curare il malessere quotidiano. Prendete “Mangia Prega Ama”, il film in cui un’indaffaratissima Julia Roberts molla tutto per ritrovare il piacere della vita tra India e Indonesia, terminando per trovare l’amore a Bali. Nonostante il finale da sogno, la pellicola racconta qualcosa di estremamente reale: lo stress che vive la protagonista, divisa tra il suo lavoro e una vita sentimentale inadeguata, che la porta ricercare la pace ritirandosi in meditazione. I viaggi spirituali sono un’occasione di cambiamento, un modo efficace per disfarsi delle preoccupazioni di tutti i giorni ricercando la propria felicità. Nel mondo ci sono più luoghi di raccoglimento in tal senso, mete ideali per gli amanti della meditazione ma anche per chi è pronto ad affrontare una rinascita interiore.

La città più sacra dell’India: Varanasi

Varanasi, India.
Quale luogo migliore di Varanasi per parlare di spiritualità: una delle più antiche del mondo, considerata la Città Sacra degli Induisti. Ogni credente, infatti, deve farvi visita almeno una volta nella vita per immergersi nelle acque del Gange da almeno cinque diversi ghat, cioè le scale di pietra che raggiungono direttamente il letto del fiume. Vedere questo luogo con i propri occhi è un’esperienza che coinvolge totalmente anima e corpo. Il consiglio è di vivere questa città al sorgere del sole, per godere a pieno della sua carica mistica. Ritrovare la pace interiore a Varanasi, ritenuta il centro del Moksa, ovvero della liberazione e della rinascita.

Il pellegrinaggio degli 88 templi a Shikoku, Giappone

Shikoku, Giappone.
L’isola di Shikoku con le sue montagne verdi, i campi di riso città, le spiagge e il trafficato mare interno del Giappone, è la più rurale delle quattro grandi isole che compongono l’arcipelago giapponese. In questo luogo è facile incontrare delle figure particolari, vestiti di bianco, con larghi cappelli di bambù ed un bastone in mano. Sono i famosi pellegrini di Shikoku, chiamati in giapponese henro-san, che silenziosi camminano seguendo un cammino eterno. In realtà si tratta di una tradizione che ha oltre mille duecento anni di storia e ripercorre i luoghi più importanti per il maestro Kōbō Daishi, fondatore di una delle maggiori scuole del buddhismo giapponese. Prendersi una pausa e percorrere 1.400 chilometri di sentieri visitando gli 88 templi è il modo migliore per ricercare l’illuminazione e scoprire le bellezze che Shikoku ha da offrire. Leggi anche: Arriva l’ora di meditazione nelle scuole: i ragazzi hanno diritto alla felicità

Il suono del silenzio a Bali, Indonesia

Bali, Indonesia.
Per dare un’idea di quanto Bali sia la meta ideale per chi è alla ricerca del benessere e della pace interiore, basta prendere in considerazione una delle ricorrenze di maggior rilievo per gli abitanti dell’isola. Il suo nome è Nyepi ed è noto come “giorno del Silenzio”. Ricorre ogni primo giorno del nuovo anno, secondo il calendario balinese, ed è in questa occasione che si celebra l’auto-riflessione e la meditazione su valori, umanità, amore, pazienza e benevolenza. Per un giorno intero, dalle 6 del mattino fino alle 6 del mattino successivo, non è possibile accendere alcun tipo di fuoco o luce, lavorare, viaggiare e, per i balinesi più dediti, parlare o mangiare.

Tra i monaci del Monte Athos, Grecia

Monte Athos, Grecia.
Spesso si associa la Grecia ai suoi simboli come il Partenone di Atene e ancor di più alle innumerevoli spiagge che accolgono ogni estate turisti da tutto il mondo. Non molti sanno che, nel cuore della Grecia settentrionale, si nasconde un luogo austero, fuori dal tempo, avvolto da una fitta aura di mistero. Si tratta del Monte Athos, circondato dalla natura incontaminata, da secoli cuore pulsante del monachesimo orientale. Il Monte, abitato da circa duemila monaci provenienti da tutto il mondo ortodosso, è ancora oggi inaccessibile alle donne, così da rispettare la presunta volontà della Vergine, per preservare la quiete monastica. Anche per gli uomini accedere a questo luogo è abbastanza complesso, infatti le visite dei turisti sono limitate attraverso un sistema rigido per garantire la pace e la contemplazione religiosa. Leggi anche: Le spiagge su cui lasciare un’impronta almeno una volta nella vita

Il silenzio nei Purepod, Nuova Zelanda

Purepod, Nuova Zelanda.
La Nuova Zelanda è entrata nell’immaginario collettivo nelle vesti di un posto ricco di meraviglie naturali. Per molto tempo il Paese è rimasto sconosciuto all’Occidente a causa della sua posizione geografica che la vede all’estremità delle mappe. Tuttavia si è assistito ad un boom turistico negli ultimi anni, sicuramente anche merito dei vari film e serie tv girati in questa terra incredibile. Un modo per immergersi totalmente nell’atmosfera magica neozelandese, terra in cui i panorami delle montagne trovano una perfetta unione con le costruzioni artificiali, sono i Purepod. Per un totale di cinque, disposti ognuno in un diverso paesaggio neozelandese, i purepod non sono altro che alloggi trasparenti realizzati quasi interamente in vetro, con finestre panoramiche aperte su tutti i lati della casa. Lontani da luci, wi-fi ed inquinamento acustico, qui regnano privacy e silenzio.

Meditando immersi nella natura ad Halibut Cove, Alaska

Halibut Cove, Alaska.
Leggi anche: Dimentica lo stress: le più belle città senza traffico per la tua vacanza Halibut Cove è un piccolo gioiello nascosto nella baia di Kachemak, in Alaska. Con meno di 50 abitanti, questa località vede la totale assenza di auto, tanto che le strade non sono nemmeno asfaltate. Per arrivarci, sia abitanti che turisti devono prendere un battello o un idrovolante. In questo luogo incantato sorge Stillpoin Lodge, un hotel di lusso, che sfrutta il paesaggio mozzafiato, offrendo attività varie dallo yoga ad un percorso di meditazione da fare a piedi, circondati dalla natura selvaggia di questa terra. Un’altra chicca è il “pousinia”, lo spazio meditativo a disposizione dei clienti 24 ore su 24, fornito di cuscini e illuminazione che concilia la serenità e l’immobilità.

Alla ricerca di se stessi lungo il Cammino di Santiago, Spagna

Cammino di Santiago, Spagna.
È la via di pellegrinaggio più nota della storia, il cammino più famoso del mondo, il percorso che con una serie di itinerari parte da luoghi diversi della Spagna, del Portogallo e della Francia per ottenere il perdono dei peccati. Parliamo del Cammino di Santiago, un’esperienza unica, da fare almeno una volta nella vita, da soli o in gruppo, a piedi o in bici. Il Cammino è un’occasione per ritrovare se stessi, sfidare i propri limiti fisici e psicologi, scoprendo alcuni dei luoghi più suggestivi dell’Europa orientale. di Federica Tuseo

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Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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