Futuro verde di Parigi, un esempio per il mondo

A giugno scorso la sindaca di sinistra Anne Hidalgo è stata rieletta proprio per il suo programma fortemente green e per l’alleanza con i Verdi, in vista di una rivoluzione ecologica.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Anne Hidalgo vince la corsa, a fine giugno 2020, per un secondo mandato come sindaco di Parigi, nonostante la crisi del Covid-19, soprattutto per aver capito il ruolo centrale della politica e della società cittadina rispetto a temi quali l’ecologia, la riacquisizione degli spazi pubblici e più in generale la necessità imperativa di una rivoluzione green. Parigi, con una serie di politiche e scelte senza precedenti riguardo il tema dell’ambientalismo, si appresta ad essere un faro di speranza e un esempio per il futuro sostenibile che tanto aneliamo. E anche la scoietà parigina sembra averlo capito, beneficiando delle numerose riforme e iniziative che la sindaca Hidalgo porta avanti da anni “a testa bassa”.

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Hidalgo, una sindaca “crociata” per la guerra all’inquinamento

Durante gli anni dell’amministrazione Hidalgo, la capitale francese ha moltiplicato le isole pedonali, le piste ciclabili e ha favorito i trasporti alternativi come car sharing, monopattini e addirittura skateboard. Chiuse al traffico alcune delle principali vie di scorrimento sul lungo Senna e in altre parti chiave della città, ha reso la città molto più godibile e salubre dal punto di vista dell’inquinamento e del traffico. In base a questo programma, Parigi ha oggi oltre 1000 chilometri di piste ciclabili, numeri nordici diremmo, paragonandoli solo alle grandi città dei paesi scandinavi. Obiettivo il 2024, che dovrebbe vedere la Ville Lumière al 100% ciclabile, ovvero percorribile completamente in bicicletta lungo corsie apposite. Una sfida più che ambiziosa quella di trasformare la capitale di Francia in una città carbon neutral entro il 2050 e dimostrare che una megalopoli con diversi milioni di abitanti può adottare una politica ambientalista senza alterare gli equilibri esistenti. Per questo dal 2024 non potranno più circolare veicoli a gasolio, poi dal 2030 questo sarà esteso anche ai veicoli a benzina. Il futuro sarà nelle auto elettriche, ma soprattutto delle forme alternative di trasporto, dalla bicicletta fino alle metropolitana.

Parigi Anne Hidalgo
Una fotografia di Anne Hidalgo al Global Climate Action Summit. Febbraio 2019.

Hidalgo non si ferma di fronte al cambiamento climatico e lo sfida

Senza sosta le iniziative che sono o saranno in atto a breve per la capitale francese, dopo questa rielezione. Prima proibirà alle auto di avvicinarsi a circa 300 scuole cittadine, poi rifornirà le mense scolastiche con alimenti prodotti a chilometro zero da una cooperativa agricola municipale creata ad hoc, pedonalizzerà anche il lungo Senna dall’altra parte del fiume, la rive droite. Ancora, i trasporti pubblici saranno gratuiti ai minori di 18 anni, indirà un referendum sul ruolo di Airbnb a Parigi e continuerà le ristrutturazioni di edifici vecchi, con una strada che ha come obiettivo finale l’autoalimentazione, con un progetto cittadino per installare sui tetti degli edifici cittadini pannelli fotovoltaici. Secondo le previsioni dell’amministrazione, entro il 2050 il 20% dei palazzi parigini sarà dotato di pannelli solari. Ultimo la movimentazione delle merci che andrà pian piano a veder diminuire il trasporto su gomma per favorire mezzi più ecologici come quelli via acqua o via ferrovia.

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Un esempio non solo da emulare ma anche da superare

Tutto quanto detto finora va inserito in un contesto di grande incertezza sociale e politica, dove non sono mancate le forti critiche e proteste a questi sconvolgimenti “ambientalisti”. La stessa Hidalgo era stata data per finita solo pochi mesi fa, viste le proteste riguardo il traffico, le politiche “per ricchi”, le zone pedonali e la spesa per le ristrutturazioni degli edifici per rendere i consumi cittadini più sostenibili ecologicamente. Sicuramente delle scelte “dispendiose” economicamente, ma obbligatorie direbbero molti e che porteranno dei benefici senza precedenti. E quindi nei mesi i cittadini di Parigi hanno saputo rivalutare tutte queste novità e apprezzarle visto anche la rielezione della sindaca.  Parigi si appresta ad affrontare numerose sfide, in primis le Olimpiadi che la vedranno da padrona di casa nel 2024. Queste Olimpiadi saranno i primi Giochi organizzati con l’intento di ridurre al massimo le emissioni di anidride carbonica e per questo sono stati già ribattezzati “Paris Low-Carbon Olympic Games”. Sfide che riguardano il mondo intero e che dovremmo imparare più velocemente ad accettare, perché siamo già oltre tempo massimo. L’Hidalgo è sicuramente un buon inizio da cui iniziare a lavorare.

Coloro che negano l’importanza del cambiamento climatico non sono consapevoli del problema che questo genererà e perderanno delle opportunità. Questo è un nuovo mondo che si sta aprendo a noi con molta creatività, tante opportunità per portare nuovi servizi, per portare nuovi prodotti rispettosi del pianeta. Anne Hidalgo

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