Guerra in Ucraina, un anno dopo: notizie fake della propaganda russa date per buone in Italia

La campagna di disinformazione sul conflitto in Ucraina ha attecchito anche in Italia. Vediamo quali sono stati i canali della propaganda russa.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Propaganda russa. La Russia un anno fa nega di voler invadere l’Ucraina, anche se da mesi circolano notizie sulla possibilità che questa scelta bellicosa si possa concretizzare. A destare preoccupazione è l’invio di truppe ai confini con l’Ucraina, rivelatosi poi non trattare di finte esercitazioni. L’attacco è preparato non solo dal punto di vista pratico, ma anche a livello mediatico con depistaggi, false notizie, tutte volte a creare un processo di disinformazione che ha trovato terreno fertile dopo i due anni di pandemia.

Per i No vax e i teorici del complotto è stato facile identificarsi nella propaganda russa, il cui obiettivo era quello di creare disordine e sfiducia nell’Occidente.

Propaganda russa: disinformazione e canale Telegram con notizie fake

Open riporta alcuni episodi chiave di disinformazione come l’operazione “Lancio della mangusta” messa in opera dai filorussi delle due autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, Donetsk e Lugansk. Attraverso la lettura dei metadati si è scoperto essere tutto programmato e che i video risalivano a due giorni prima, il 16 febbraio 2022.

La disinformazione è passata anche attraverso un canale Telegram, creato ad hoc, che ha avuto un ruolo nella propaganda russa. Si tratta di un canale sponsorizzato dal Ministero della Difesa russo che diffondeva false notizie e teorie del complotto. I contributi pubblicati, come nel caso della Strage di Bucha e del bombardamento dell’ospedale di Mariupol, venivano ripresi e condivisi dagli account dei Ministeri e delle ambasciate russe nel mondo.

Si è creata una vera e propria narrazione attraverso il canale Telegram “War on Fakes“ tramite la condivisione di contenuti specifici, come la presunta messinscena dei cadaveri a Bucha, che hanno favorito la propaganda russa. Il video ha attecchito anche in Italia tanto da essere condiviso dal giornalista Toni Capuozzo in un post Facebook del 5 aprile 2022, supportato anche da Nicola Porro attraverso il suo blog.

Propaganda russa: il caso della modella ucraina Marianna

propaganda russa_modella marianna

Il canale Telegram, a seguito del bombardamento dell’ospedale di Mariupol da parte dell’esercito russo il 9 marzo 2022, ha accusato due ragazze in gravidanza di essere la stessa persona. A riguardo riportiamo un tweet di un utente italiano, che ha pubblicato la foto della donna in questione portata via in barella, tacciata come attrice e ripresa più volte nell’ospedale di Mariupol, commentandola così:

Grandissima interpretazione della modella ucraina Marianna #Podgurskaya, nella sceneggiata messa in piedi da #AssociatedPress e usata da tutti i media occidentali, per veicolare la bufala sull’ospedale pediatrico di #Mariupol. Complimenti a lei e a tutta la troupe. #MassMerda

Osservando però bene i video e le foto si evince come in realtà non si tratti della stessa persona. Oltre ad avere degli indumenti diversi è lo stesso volto a differire. Fa specie non tanto che sia l’ambasciata russa nel Regno Unito, tramite il sopra citato canele Telegram, a riportare la notizia, ma che abbia attecchito anche in Italia.

Leggi anche: Putin: “Pronti a tutto per vincere, la guerra non finisce con l’uso dei carri armati”

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