Putin: “Pronti a tutto per vincere, la guerra non finisce con l’uso dei carri armati”

Putin prosegue nei suoi discorsi pubblici nel presentare una narrazione diversa della storia attuale, attingendo sempre a quello che è stato un passato vittorioso.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il presidente russo nel suo recente discorso a Volgograd, ribattezzata per l’occasione Stalingrado, ha fornito una versione diversa della storia, ribaltando il racconto sull’operazione militare speciale, come se fosse la Russia il Paese ad essere stato attaccato dalle forze nemiche e obbligato a difendersi, proprio come Stalingrado. Poi minaccia l’Occidente:

Una guerra moderna con la Russia sarà ben diversa: non ci limiteremo ai carri armati.

Putin parla di banderiani per giustificare l’attacco russo in Ucraina

putin

Nella seconda parte del discorso Putin parla di nazismo e banderiani, quasi a voler giustificare l’attacco russo in Ucraina, fornendo quelle che per lui sono delle valide giustificazioni, anzi rappresentano una chiamata alle armi:

Ora, purtroppo, vediamo che l’ideologia del nazismo nella sua veste contemporanea crea di nuovo minacce dirette alla sicurezza del nostro Paese. Di nuovo e sempre di nuovo siamo costretti a respingere l’aggressione dell’Occidente collettivo.

Sembra incredibile, ma è un dato di fatto: ci minacciano nuovamente con i carri armati tedeschi, sul cui bordo ci sono le croci. E di nuovo si combatte nella terra ucraina contro i seguaci di Hitler, i banderiani.

Ma chi sono i banderiani a cui fa riferimento il presidente russo e soprattutto a chi corrispondono nella storia attuale. I banderiani sono i seguaci di Stefan Bandera, un politico ucraino che durante la Seconda guerra mondiale si schierò con gli occupanti nazisti, fondando l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini. Oggi i banderiani, più volte citati da Putin fin dal 24 febbraio scorso, quando comunicò l’inizio dei bombardamenti sulle città ucraine, rappresentano l’attuale governo di Kiev.

Nel suo discorso vi è un continuo sovrapporre la storia passata con l’attuale. Suo intento è instillare nel proprio pubblico l’idea che la Russia sia una grande potenza vittoriosa come lo è stata l’Urss.

La minaccia all’Occidente

Il presidente russo conclude così il suo discorso, con allusioni velate che lasciamo ben poco all’immaginazione:

Coloro che trascinano Stati europei, inclusa la Germania, in una nuova guerra, evidentemente non capiscono che una moderna guerra con la Russia sarà per loro ben diversa.

Noi non inviamo i nostri carri armati verso i loro confini ma abbiamo qualcos’altro con cui rispondere. E non ci limiteremo all’uso dei mezzi blindati. Siamo sicuri della nostra vittoria. Tutti lo devono capire.

Leggi anche: Zelensky incontra Biden: “Messaggio a Putin e al mondo”

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