Google investe sul green: addio all’inquinamento nelle grandi città

Federica Tuseo
Federica Tuseohttp://ildigitale.it
Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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Il colosso di Manlo Park ha intrapreso una nuova sfida, applicando le sue immense possibilità economiche, tecnologiche e il possesso di una mole di dati, che poche altre aziende al mondo possono vantare. Una missione che va oltre il mero profitto economico, bensì si focalizza su un progetto a lungo termine, che vedrà i suoi reali risultati solo in una prospettiva futura: la lotta all’inquinamento per un mondo più ‘green’. Lo strumento di cui stiamo parlando, al momento solo in versione “beta”, prende il nome di Environmental Insights Exporer. Anche se ancora una versione da migliorare, la pagina online potenzialmente ha tutte le carte in regola per essere utile alle istituzioni nel pianificare interventi sulla mobilità in città. Sono evidenti anche dei limiti di questo strumento, quali la mancanza di alcuni dati e soprattutto, se consultato via smartphone, non possiede lo storico dell’inquinamento locale, un’informazione necessaria per fare una stima realistica delle emissioni.

Le emissioni saranno monitorate per ogni città

Big G tenta di creare lo strumento perfetto per stimare e mappare le emissioni di gas serra delle città, progetto che l’azienda prevede di estendere gradualmente a tutto il mondo, ma di cui ancora non sono stati resi noti dettagli sulle tempistiche e le modalità. Ad oggi Google ha pubblicato le sue stime per cinque località, compresa Mountain View in California, dove ha la sua sede principale. Spiega Saleem Van Groenou, program manager di Google Earth:

Il primo passo per intraprendere un’azione sul clima è creare un inventario delle emissioni, comprendere la situazione attuale a livello di città, e capire che cosa si può fare per migliorare: è soprattutto un problema di informazioni”.  

Oltre alla portata innovativa del nuovo tool in casa Google, un ulteriore vantaggio fornito dall’azienda sarebbe quello di erogare stime relative al traffico, grazie ai dati raccolti dai dispositivi connessi ad app Google come Maps e navigatori come Waze. Una novità, siccome l’azienda californiana non ha mai reso pubblici questi dati, che stimola anche la curiosità circa la possibilità di condivisione di ulteriori informazioni sulla carta utili alle amministrazioni. Per il corretto funzionamento dello strumento, è implicita la condizione in cui ognuno di noi verrebbe continuamente tracciato attraverso i propri smartphone. Da qui le solite perplessità sulla privacy, l’etica alla tecnologia, il suo uso nella vita quotidiana dei cittadini: dubbi leciti, ma che se trasformati in limiti potrebbero danneggiare lo sviluppo di un miglioramento del pianeta. Leggi anche: “Le imprese possono produrre senza inquinare? S.E.A. è la soluzione a impatto zero

Quali paesi in Italia sfruttano energia totalmente rinnovabile?

Investire nell’ambiente, per preservare un dono prezioso, è un qualcosa di imprescindibile dalle normali attività imprenditoriali. Si parla sempre più di sviluppo sostenibile e di responsabilità in ambito aziendale, ma anche intere città si stanno dedicando allo sfruttamento di risorse rinnovabili per un futuro migliore. Nel mondo esistono oltre cento centri urbani alimentati almeno al 70% da fonti green. Dai dati diffusi dalla organizzazione non-profit Cdp, precedentemente nota come Carbon Disclosure Project, è evidente l’orgoglio italiano che, nel più ristretto gruppo di quaranta città nel mondo, vanta due punte di diamante: Bolzano e Oristano. I due capoluoghi tricolore derivano il 100% dell’elettricità senza ricorso alle fonti fossili. In particolare la prima delle due città trae la propria energia da un mix idroelettrico e solare, la seconda ricava tutta l’elettricità consumata da fonti idroelettriche, e ha in atto un programma di generale riduzione delle proprie emissioni del 23% entro il 2020. Quindi puntare sulle fonti rinnovabili e sull’innovazione è possibile. In questo modo si riuscirebbe a sfruttare ciò che già abbiamo a disposizione, come sole, acqua e vento, per riuscire a rendere il nostro paese realmente migliore, abbassando così la nostra dipendenza dalle risorse come il carbone e il petrolio, causa dell’inevitabile surriscaldamento globale. di Federica Tuseo

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Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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