I giovani bussano alla politica: “Vogliamo il Governo dalla nostra parte”

Il futuro dei giovani è nelle tende allestite davanti agli atenei italiani? La protesta continua ed è un forte segnale degli studenti coesi nel far ascoltare la loro voce.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Sempre più giovani si stanno schierando contro il caro affitti, accampandosi in tende davanti alle Università. Da Milano la protesta si è estesa anche a Roma, Bologna, Torino e Firenze. Il tema centrale è un argomento urgente: i costi sono troppo alti e i fuorisede non riescono più a permettersi una stanza.

Si tratta di un problema diffuso nelle grandi città e non riguarda solo gli studenti e pendolari, ma anche lavoratori che non riescono a permettersi l’affitto che è diventato insostenibile. Non bisogna più chiudere gli occhi: i giovani si rivolgono alla politica e vogliono essere ascoltati. Lo sciopero delle tende è appena cominciato e non si arresterà molto presto.

I giovani protestano: “Il nostro futuro è in una tenda?”

I giovani scendono in campo per un problema che deve essere risolto al più presto. E ieri pomeriggio Elly Schlein ha parlato con gli studenti della “Sapienza” che stanno dormendo in tenda davanti al Rettorato, in compagnia della statua della Minerva che osserva dall’alto cosa sta succedendo durante questi giorni.

La segretaria del Pd, ha affermato che si tratta di una questione che le sta molto a cuore e che deve essere presto affrontata:

Io ascolto loro e aspetto la loro assemblea da cui verranno fuori delle proposte ai tavoli già ottenuti.

Da un lato abbiamo combattuto dall’inizio la scelta scellerata di cancellare il fondo per l’affitto, soldi fondamentali per dare un supporto a chi faceva fatica a pagare l’affitto.

Servono più risorse per il diritto allo studio e che siano strutturali per garantire maggiori alloggi pubblici per non andare verso il privato e il libero mercato.

È un problema di costi e servono politiche pubbliche che calmierino gli affitti oltre a qualcosa che regoli gli affitti brevi turistici.

Anche Giuseppe Conte ha avuto conversazioni con i giovani in “Sapienza” e anche lui, come Elly Schlein, si è schierato pianamente dalla loro parte:

Dobbiamo lanciare un appello alla ministra Bernini, è necessario un tavolo tecnico e misure di agevolazione fiscale per chi affitta a prezzi calmierati.

Oggi i fondi per aiutare chi cerca casa in affitto devono essere riempiti, non azzerati.

Vi appoggiamo in questa battaglia e soprattutto su un tema: qui le risorse ci sono, come nel caso del Pnrr.

Ci sono tantissimi edifici del demanio o ex caserme dismesse, si potrebbe costruire housing per voi. Facciamo subito dei progetti e realizziamoli.

Apprezzo la vostra protesta, pacifica e democratica, ma al contempo profondamente significativa e dall’alto valore simbolico. Ascoltiamo la vostra voce, siamo pronti a fare il possibile.

I fondi promessi dal Governo

Palazzo Chigi ha annunciato che saranno sbloccati i 660 milioni previsti già dal 2022 per gli alloggi universitari e il Consiglio dei Ministri ha autorizzato un emendamento che “conferma l’immediata operatività delle misure che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore”.

La protesta degli studenti è già sostenuta a piena voce dai genitori, che, ricordano, non si tratta solo di un problema di affitto, ma anche di tasse universitarie, trasporto e libri. Antonio Affinita, direttore generale del Moige, Movimento Italiano Genitori, ha affermato:

Il costo degli studi dei nostri ragazzi, che, ricordiamolo, sono il futuro del Paese, grava interamente sui genitori: dalla tassa universitaria, ai libri, all’affitto.

Le famiglie non possono detrarre le spese, e le case studentesche, nelle città in cui sono presenti, sono assolutamente insufficienti.

In questo caso, basterebbero dei crediti di imposta per i genitori, agevolazioni per chi affitta in modo regolare e a prezzi calmierati gli appartamenti agli studenti.

È assolutamente necessario ed urgente avviare un confronto aperto tra le associazioni dei genitori, le associazioni di categoria, gli atenei e il Governo.

Serve una sinergia di tutti e come diceva Hemingway:

Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno.

Ma quello che accadrà in tutti gli altri giorni che verranno può dipendere da quello che farai oggi.

Leggi anche: Caro affitti, studenti in tenda alla Sapienza: “Avere casa a Roma è diventato un privilegio per pochi”

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