Giornata Mondiale Televisione: come Internet ha messo in crisi la TV

Federica Tuseo
Federica Tuseohttp://ildigitale.it
Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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Nel 1954, quando iniziarono le trasmissioni televisive ufficiali della RAI, in Italia esistevano solo quindici mila televisori, concentrati soprattutto a Torino e a Milano. Quando l’apparecchio fece capolino nel salotto degli italiani si tentò inizialmente di mimetizzarlo, ma ben presto divenne troppo importante per essere nascosto come un qualsiasi pezzo di arredamento. Le immagini, unite ai suoni, che entravano nelle case attraverso la piccola scatola nera erano come una magia inspiegabile, una voce rassicurante adatta a tutti gli spettatori. Solo cinque anni dopo, nel 1959, la tv era già seguita stabilmente da oltre 20 milioni di persone, tra case private – circa un milione di apparecchi – e locali pubblici. Il resto è storia che ben conosciamo. Dagli albori di questo mezzo d’informazione ai giorni nostri, la televisione ha fatto passi da gigante in termini di sviluppo tecnologico e di varietà dei programmi proposti ad un pubblico sempre più grande.

Giornata Mondiale TV: un passo avanti per la libertà di informazione

Esattamente ventidue anni fa, il 21 novembre 1996, si svolse a New York il primo World Television Forum, un grande evento che ha permesso di riunire i principali rappresentanti del mondo della televisione per discutere degli sviluppi presenti e futuri del medium nei settori della cultura, dell’informazione e dell’intrattenimento a livello globale. In tale occasione le Nazioni Unite dichiararono proprio il 21 novembre come Giornata Mondiale della Televisione, con un documento che sottolineava la centralità del mezzo televisivo per la democrazia, la libertà di informazione, lo sviluppo sociale e culturale, la pace nel mondo. La proclamazione non fu accolta in modo unanime dai paesi membri delle Nazioni Unite, ci furono ben undici astensioni in sede di votazione. Tra le obiezioni sollevate quella riguardante l’esistenza di altre giornate delle Nazioni Unite, come ad esempio la Giornata mondiale della libertà di stampa, la Giornata mondiale delle telecomunicazioni e la Giornata mondiale dell’informazione, che comprendevano argomenti simili. Oltre a voler evitare una pedissequa ripetizione, a quei tempi in molti Paesi del mondo la televisione era ancora un lusso per pochi, un simbolo di ricchezza che minava il senso della celebrazione. Oggi la Giornata Mondiale della Televisione è un progetto fondato da una serie di associazioni, per lo più europee, come EGTA, Association of Commercial Television in Europe (ACT) e l’European Broadcasting Europe e supportata da altre associazioni e broadcaster europei. Quest’anno è stato creato un breve spot che verrà trasmesso in tutto il mondo e affronta il tema televisione come mezzo che informa, educa, ispira e unisce milioni di spettatori. La giornata in sé rappresenta un momento per conferenze, simposi e pubbliche relazioni in generale. Tuttavia, essa è soprattutto una data utile a tutti i produttori, appartenenti alla grande macchina televisiva, per mettere in moto l’ingranaggio delle campagne marketing. Molti, infatti, ne approfittano per fare uscire ricerche di mercato, lanciare promozioni o organizzare eventi. Leggi anche: “Il growth hacking spiegato a mia nonna: tutto sull’ultima frontiera del marketing”.

Mai più nemici. E se Internet fosse un nuovo alleato della Tv?

Nel corso degli anni, questa Giornata mondiale dedicata alla televisione ha senz’altro subìto l’influenza della crescente importanza del web. Se considerassimo i due medium come rivali, si assisterebbe ad una guerra impari, date le numerosissime soluzioni offerte dal web capaci di attirare miliardi di utenti. Grazie alla capacità di internet di integrare forme di comunicazione diverse, la verticalizzazione dell’informazione, tipica del passato – con i classici mezzi quali tv, radio e giornali – tende ormai a essere superata da un modello sempre più orizzontale, in cui convivono i tre elementi una volta distinti. Per questo motivo la televisione dovrebbe trovare in internet un alleato, piuttosto che un nemico. Quest’ultima, soprattutto nel nostro Paese, resta comunque il medium di riferimento per milioni di spettatori, merito della sua metamorfosi che la porta a convergere verso il nuovo mondo digitale. Oggi, la comunicazione viene reinterpretata in un’ottica di convivenza tra il nuovo e il vecchio, ossia tra la Rete e il piccolo schermo. Una relazione sui generis che funziona. A dimostrazione di ciò, basti pensare alla nascita delle Smart Tv, intelligenti, in grado di combinare e integrare le funzionalità tradizionali del broadcasting con le risorse del web e della rete. Si fa avanti in modo sempre più dominante, schiacciando la tv generalista, un tipo di comunicazione personalizzata, grazie all’influenza che il sistema on demand, figlio del mondo online, impone sulla più tradizionale televisione. Leggi anche: “Come si informano gli italiani? Ecco i 4 media preferiti

Nuove frontiere Tv: Netflix, RaiPlay, Amazon Prime Video

Il web diventa anche risorsa necessaria da cui attingere per la creazione di nuovi format di successo, che si parli di programmi di intrattenimento o qualsiasi altro tipo di contenuto venga trasmesso. Anche i social diventano fonte di informazione, gli youtubers diventano star, le piattaforme di streaming online provano a far diretta concorrenza alla televisione e questo solo per citare i fenomeni più rilevanti ma gli esempi potrebbero essere davvero molti di più. Alla luce di questi cambiamenti e delle esigenze degli spettatori, i grandi player del settore sono in continuo fermento e dediti al costante ampliamento della loro offerta. Basti pensare a Netflix, RaiPlay e Amazon Prime Video. Nonostante i tempi siano cambiati e con essi le abitudini dell’audience, non c’è dubbio, comunque, che la tv, grazie alla sua capacità di adattarsi alle nuove situazioni sfruttandole a suo vantaggio, continuerà ad avere un ruolo fondamentale nel dar forma all’identità collettiva. di Federica Tuseo

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