Il giglio simbolo di purezza e nobiltà

Il giglio simbolo di purezza ma anche di nobiltà, simbolo di Firenze, pianta medicinale dalla storia antica e affascinante. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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Signore e signori, ecco a voi sua maestà il giglio, fiore simbolo della purezza per antonomasia ma anche simbolo di nobiltà.

Il significato di questa pianta è antico e affascinante, tanto quanto la sua storia, legata soprattutto alla tradizione cristiana.

Giglio o lilium e sue caratteristiche

giglio caratteristiche e varietà

Il nome botanico in latino è Lilium, probabilmente dalla parola celtica “li” che significa bianco. Il giglio è un fiore che appartiene alla famiglia delle Liliaceae e la sua pianta è perenne e bulbosa.

Il suo habitat ideale è nelle zone a clima temperato e le sue origini sembrano essere in Asia Minore e nella regione balcanica. Successivamente questa pianta dai magnifici fiori si sarebbe diffusa in Europa.

Lo stelo è spesso e lungo, può variare dagli 80cm fino a superare abbondantemente il metro. Il fiore ha un profumo intenso e i suoi tre petali e tre sepali sono disposti in modo da renderlo elegantissimo, sofisticato e semplice allo stesso tempo.

Ne esistono circa 80 specie e può essere di diversi colori, con petali monocromo, puntinati o striati. Il più popolare per via dei significati attribuitigli è quello bianco ma le varietà sono moltissime e tutte bellissime. 

Quando si regala il giglio

Il giglio è associato alla purezza ma spesso viene utilizzata per adornare cerimonie, come prime comunioni, o matrimoni e si regala anche in occasione di avvenimenti importanti come l’anniversario di nozze.

Come si cura la pianta del giglio

La pianta del giglio non è difficile da curare mentre la semina, il cui tempo ideale è l’autunno, ha scarse probabilità di avere successo e comunque necessita di un tempo relativamente lungo prima di poter apprezzare la fioritura della pianta.

I semi infatti vanno piantati possibilmente in vasi singoli e l’attesa prima di vedere i fiori è di ben tre anni. Per questa ragione solitamente si usa acquistare direttamente i bulbi che vanno interrati ad una profondità di circa 15 centimetri.

Il concime è molto gradito, soprattutto se organico e stagionato. Concimi in stato di fermentazione in corso sono troppo acidi e rischiano di danneggiare la pianta. Mentre per quanto riguarda l’irrigazione è bene non innaffiare tanto la pianta. Durante l’anno necessita infatti soltanto di saltuarie innaffiature, fatta eccezione per il periodo della fioritura, in cui va innaffiata con getti abbondanti.

Proprietà medicinali del giglio

Il giglio della specie Lilium Candidum ha preziose proprietà medicinali ed è piuttosto utilizzato in fitoterapia. Un decotto fatto con pezzetti di bulbo ha proprietà diuretiche ed espettoranti, ma non è consigliabile produrlo fai-da-te. Il bulbo, infatti, contiene anche sostanze che potrebbero essere nocive al nostro organismo.

In cosmetica il bulbo viene utilizzato in preparati per combattere l’acne e la foruncolosi. I petali invece hanno proprietà lenitive, emollienti e antinfiammatorie ottime per la cura di bruciature, abrasioni e piaghe grazie ai molti principi attivi che contengono, come i glucosidi, i tannini, i mucillagini e gli steroli.

Che significa ha il giglio

Il significato della pianta varia a seconda del colore. Partiamo da quello più conosciuto, quello che da secoli accompagna immagini di eterei personaggi e ne rappresenta gli altissimi e sublimati valori: il giglio bianco.

Questo meraviglioso fiore è il più utilizzato come simbolo di purezza e castità, nobiltà e fierezza, innocenza e candore. Si tratta di un fiore legato soprattutto all’iconografia cristiana, dove è associato principalmente alla Vergine Maria. Si dice, inoltre, che la Madonna ne tenesse uno in mano nel momento in cui accettò Giuseppe come sposo, per cui anche quest’ultimo viene spesso dipinto con un bastone con gigli dorati.

Ancora, l’Arcangelo Gabriele viene ritratto mentre porge un giglio a Maria durante l’annunciazione e si dice che Sant’Antonio da Padova, patrono dei bambini, ebbe in dono da Gesù proprio questo fiore.

Il giglio bianco per questo motivo è molto usato per ornare le chiese durante la celebrazione di riti e cerimonie in cui si debbano far risaltare infatti purezza e castità. Anche Gabriele Dannunzio nel suo “Ciclo del giglio”, in cui domina il tema delle passioni, lo richiamò come elemento purificatore. 

Associati al significato di purezza, questo meraviglioso fiore rappresenta anche l’integrità e la rettitudine, ragion per cui lo scautismo non a caso, ha adottato un giglio stilizzato come simbolo.

Giglio significato quando è rosso 

giglio rosso caratteristiche

Il giglio rosso ha un significato particolare, legato sempre alla cristianità, nello specifico a San Giovanni.

Questo fiore dal colore acceso e vivace fiorisce a fine giugno, dunque nel tempo è stato utilizzato come simbolo della festa del santo che cade il 24 di quel mese e per questo viene chiamato Giglio di San Giovanni.

Il nome botanico in latino è Croceum o Lilium bulbiferum, il suo colore è rosso, quasi arancione per la verità. Cresce spontaneamente in pascoli di montagna o in terreni con materiali di risulta dove c’è un buon drenaggio e viene colpito dalla calda luce del sole. Generalmente quando trova il posto ottimale dove crescere, tende a rifiorire annualmente generando anche delle colonie.

Il giglio rosso spontaneo è una specie protetta e non può esserne raccolto nè il fiore nè il bulbo per nessun motivo.

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Il giglio nella mitologia

Il lilium è legato alla figura della dea dell’antica Grecia Era (Giunone per i romani), sposa di Zeus.

Si narra che mentre la dea allattava suo figlio Ercole, le caddero dal seno due gocce di latte da una delle quali si generò il fiore del giglio.

Con questo mito si fonda sin dall’antichità il significato giglio simbolo di fedeltà, matrimonio e procreazione. 

Giglio simbolo di nobiltà

Per il suo lungo stelo e la fierezza con cui resta eretto, oltre alla caratteristica di rappresentare purezza, integrità e rettitudine, il fiore è stato considerato anche simbolo di nobiltà e regalità, soprattutto in Francia dove sin dal Medioevo fu usato come motivo decorativo del blasone e del sigillo dei regnanti capetigini. 

Il giglio stilizzato quindi nel tempo è stato adottato come emblema di famiglie nobili, come quella dei Farnese, il cui stemma è conosicuto come Giglio Farnesiano.

Allo stesso modo molti comuni lo hanno fatto proprio, primo tra tutti Firenze e di conseguenza la squadra di calcio della città, la Fiorentina.  

Il giglio simbolo di Firenze

giglio simbolo firenze

Il lilium è il simbolo della città di Firenze sin dal XI secolo. Sembrerebbe che il giglio fiorentino, o gigaggiolo di Firenze, in realtà sia un iris (la variante “florentina” dell’Iris germanica) e che originariamente fosse bianco su sfondo rosso.

I colori furono invertiti nel 1266 in occasione della vittoria dei guelfi sui ghibellini fondando l’attuale stemma della città: uno stilizzato fiore bottonato rosso, che in araldica significa sbocciato, su sfondo argento.

Isola del Giglio, l’origine del nome

L’isola del Giglio è un piccolo comune facente parte dell’arcipelago toscano ed è considerata una delle meraviglie indiscusse della nostra penisola.

Il suo nome, però, potrebbe trarre in inganno i più. Infatti, nonostante il giglio sia simbolo della città di Firenze e una connessione potrebbe sembrare immediata, non ci sono riferimenti o legami in tal senso. Il giglio non cresce spontaneamente sull’isola, né se ne è sviluppata successivamente la coltura o simili.

Il suo nome deriverebbe, invece, dall’antichità classica e si lega alla presenza di capre sull’isola. Capra, dal greco Aigylion, in latino Igilium, che nel Medioevo si è trasformato in Gilio.

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