Chi è Gerardo Ferrara, sosia e controfigura di Massimo Troisi scelto per Il postino

Gerardo Ferrara è stato la controfigura di Troisi nel film Il postino: "La mattina restava nel suo camper con un cardiologo e un infermiere. Noi preparavamo le scene in modo che facesse meno fatica possibile".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Ricorrono oggi i 30 anni dalla scomparsa di Massimo Troisi avvenuta il 4 giugno 1994. L’attore, sceneggiatore e regista è morto il giorno dopo aver finito di girare quello che sarebbe stato il suo ultimo film, Il postino, per la regia di Micheal Radford.

Mancava solo una scena, quella in cui il suo personaggio durante un comizio del Partito Comunista viene colpito dai manganelli della Polizia. Quest’ultima, però, sarebbe stata girata dalla sua controfigura, Gerardo Ferrara.

L’uomo, infatti, è stato contattato nel 1994 per l’incredibile somiglianza con Massimo Troisi, con il compito di sostituirlo nelle scene più faticose. L’attore ha sempre sofferto di problemi di cuore e proprio durante le riprese si è ammalato gravemente, tanto che è deceduto proprio a causa di un arresto cardiaco.

Gerardo Ferrara, quindi, ha preso il posto di Troisi in tutte le scene in cui il suo personaggio raggiunge lo scrittore Pablo Neruda ― interpretato da Philippe Noiret ― in bici e in molti campi lunghi. Vediamo ora meglio chi è.

Chi è Gerardo Ferrara?

Gerardo Ferrara è un conterraneo di Massimo Troisi. Oggi ha 61 anni, è un insegnante di educazione fisica e proprietario del bed and breakfast La Spigolatrice, a Sapri, in provincia di Salerno.

Ma come è riuscito a recitare al fianco di Massimo Troisi? A “Oggi” ha rivelato che è stata una sua amica a metterlo in contatto con la produzione de Il postino: “Mi contattò un’amica di Sapri, che aveva contatti con la produzione. Mi disse, ‘Stanno cercando un sosia di Troisi, Massimo non sta molto bene e serve qualcuno che lo affianchi nelle scene più faticose. Mandami delle foto’. Pensavo fosse uno scherzo. Il giorno dopo venne a prendersele a casa. Dopo una settimana mi convocarono a Roma”.

Gerardo Ferrara, quindi, è subito partito per la Capitale assieme a sua moglie Elena e ad alcuni suoi amici. Il suo unico obiettivo era solo conoscere Troisi e non pensava di poter davvero far parte del cast del film come controfigura: “Dopo il provino mi dissero, ‘Sei dei nostri, iniziamo tra tre giorni’. La sarta si raccomandò, ‘Devi stare molto attento, abbiamo solo questi vestiti, li indosserai tu e li indosserà Massimo’. Mi andavano strettini, ma poi tornammo verso l’entrata, io avevo il libro ―di poesie ― in mano”.

La presenza del 61enne saprese sul set de Il postino è stata fondamentale nel corso di tutte le riprese: La mattina Troisi restava nel suo camper con un cardiologo e un infermiere. Noi preparavamo le scene in modo che lui, nel pomeriggio, facesse meno fatica possibile”.

L’amicizia tra Gerardo Ferrara e Massimo Troisi nata sul set de Il postino

Non solo l’innegabile somiglianza, tra Massimo Troisi e Gerardo Ferrara è nata una grande amicizia sul set. Ecco cosa è accaduto durante il loro primo incontro:Quando arrivò, mi avvicinai timoroso, gli porsi la mano. Lui mi abbracciò e disse, ‘E tu mo’ t’fai vedé?’ Avrebbe voluto incontrarmi molto prima”.

Durante le riprese, la moglie di Gerardo Ferrara era incinta e le parole di Massimo sono state profetiche: “Mi disse, ‘Guarda che ti nasce Pablito’, era convinto che fosse un maschio. E gli risposi, ‘Se è maschio, lo chiamo Massimo’. Sei mesi dopo nacque Massimo”.

Gerardo Ferrara, a distanza di molti anni, custodisce la dedica che Troisi ha scritto di suo pugno sullo copia del libro che Mario Ruoppolo chiede a Neruda di autografare: “Gerardo, per la disponibilità, la pazienza e l’abnegazione con la quale ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro nel film Il postino”.

Leggi anche: 30 anni fa ci lasciava Massimo Troisi: quanto ci manca il Pulcinella senza maschera?

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