Galli: “Domenica mi vaccino contro il coronavirus. È corretto dare messaggio forte e chiaro”

Domenica 27 dicembre inizierà la campagna vaccinale europea. L’infettivologo Massimo Galli sarà tra i primi a ricevere il farmaco in Lombardia. L’augurio è quello di estenderlo presto a tutta la popolazione.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Domenica 27 dicembre 2020 l’Europa darà il via alla campagna vaccinale anti-Covid. Dopo l’approvazione ottenuta da Ema per la distribuzione del farmaco Pfizer-BionTech in Europa, anche l’Italia si sta organizzando.

Tra i primi a ricevere il vaccino c’è lui, l’infettivologo e direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli. A tal proposito ha detto:

Il 27 dicembre sarò uno dei primi a fare il vaccino qui in Lombardia. Il messaggio è chiaro, arriva il vaccino e io me lo faccio subito.

Massimo Galli, estendere il vaccino a tutta la popolazione il prima possibile

Massimo Galli non ha dubbi sulla necessità assoluta e urgente di estendere la vaccinazione a tutta la popolazione il prima possibile. Ospite nella trasmissione ‘L’aria che tira’ ha infatti sostenuto: “Il punto non è vaccinare i vecchi babbioni come me, il punto diventa l’estensione della vaccinazione a tutta la popolazione”.

Limitare quanto più possibile la circolazione del virus è indispensabile per sperare di uscire dalla pandemia e, di fronte a questo virus, il vaccino sembra l’unica via praticabile. “Ci potrebbero essere ritardi nell’arrivo di alcuni prodotti – aggiunge Galli riferendosi ai problemi di approvvigionamento avuti dall’Italia – e magari correggere la strategia costerà caro e salato, ma bisognerà fare così”.

Leggi anche: Ursula von der Leyen: “Vaccino disponibile per tutti gli stati europei dal 27 dicembre”

Galli contro medici e infermieri che rifiutano il vaccino

“Medici e infermieri devono fare il vaccino anti-Covid. Chi opera in campo sanitario e si rifiuta, deve cambiare mestiere” sostiene il professor Galli. Non c’è polemica, ma un invito sincero a dare il buon esempio. Continua:

In questo momento ci si deve organizzare e si deve creare il massimo possibile della comprensione, dell’adesione e del consenso al vaccino Covid.

Non mi illudo che il consenso sia totale ma anche se mi sento comunque molto tollerante nei confronti dei dubbi della gente, delle persone comuni, con le quali è giusto interagire e discutere, spiegare e far capire, sono molto meno tollerante nei confronti di certe posizioni di chi lavora negli ospedali.

“Dibattere troppo su questo offra spazio a posizioni dei no-vax, degli esitanti, di chi ha in mente cospirazioni di vario tipo” spiega l’infettivologo in trasmissione. Ognuno, in questo momento tanto delicato, è chiamato alle proprie responsabilità ed è responsabilità di chi opera in campo medico dare messaggi chiari e forti su come procedere. Ha concluso:

Chi fa una professione di ordine sanitario e chi comunque ha degli incarichi di pubblico servizio non può permettersi di essere riluttate, esitante o peggio ancora no vax.

Leggi anche: Pubblica gli ultimi messaggi della madre morta di Covid, Eleonora: “Basta negazionisti”

Sull’obbligatorietà del vaccino

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Il Governo ha già assicurato che non imporrà alcun obbligo vaccinale.

Il Governo in diverse occasioni ha assicurato che non imporrà alcun obbligo alla vaccinazione. Confermando la data del 27 dicembre per il Vaccine Day, il premier Conte ha chiarito:

Non prevediamo l’obbligo di vaccino, lo offriamo facoltativamente. Di sicuro abbiamo iniziato una campagna informativa per spiegare che il vaccino sarà testato dalle istituzioni più accreditate in Europa, sarà un vaccino sicuro e offerto a tutti, speriamo tutti si predispongano.

Dunque, sono esonerati dall’obbligo anche medici e infermieri che però, secondo Massimo Galli, dovrebbero essere i primi a dare l’esempio anziché lasciare aperto un insidioso margine di discussione. “Chi si rifiuta di fare una cosa del genere dovrebbe fare un passo indietro e cambiare mestiere” chiosa il professore.

Leggi anche: Covid, apertura del Vaticano: “Vaccini creati da feti abortiti moralmente accettabili”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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