Frittella: è lei la regina indiscussa del Carnevale

La fritella è il dolce perfetto per il Carnevale, con le 7 creme di Dilettamisù il successo è garantito.

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È lei la regina del Carnevale, la fritella, altrimenti conosciuta come “fritola” che con la sua storia veneziana vanta una tradizione lunga secoli. Non c’è festa di Carnevale in cui non ci si lasci coccolare da questo dolce che riempie di buon umore bar, pasticcerie, ristoranti ma soprattutto le nostre case e le nostre tavole. Amato da grandi e bambini è un dolce intramontabile, ma dove affonda la profonda sapienza culinaria dell’amatissima frittella?

Lo storico Giovanni Marangoni, racconta come i “fritoleri” fossero una vera e propria corporazione di 70 membri, ufficializzata già nel 1609. Ce li descrive così:

Cuocitori e venditori a un tempo, impastavano la farina sopra ampi tavolati per poi friggerle con olio, grasso di maiale o burro, entro grandi padelle sostenute da tripodi. A cottura ultimata le frittelle venivano esposte su piatti variamente e riccamente decorati, di stagno o di peltro. Su altri piatti, a dimostrazione della bontà del prodotto venivano esibiti gli ingredienti usati: pinoli, uvette, cedrini.

frittella

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Frittella: “Dolce Nazionale dello Stato Veneto”

Per cogliere il grande valore di questo dolce e della sua irrinunciabile tradizione, abbiamo intervistato la chef Diletta Scandiuzzi, co-founder insieme al noto manager gastronomico Diego Creazzo di Dilettamisù. È un’azienda molto nota per il suo particolare rapporto con la tradizione, basti pensare al suo cavallo di battaglia, il Tiramisù, di cui è campione del mondo. Ma l’aspetto interessante è legato all’innovazione. Dilettamisù infatti apporta innovazione in ogni suo elaborato dolciario, regalando nuova vita ai dolci e anche a quello storico veneziano per eccellenza, l’irresistibile fritola. Approfondiamo con Diletta su come le abbia rese ancora più deliziose.

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Dilettamisù ci racconta la sua frittella e le 7 creme per farcirla

Diletta, sappiamo che avete studiato un accostamento per rendere la frittella ancora più buona? Il matrimonio con la vostra crema al mascarpone…

La famosa fritola veneziana, questo dolce appunto fritto, ebbe un successo talmente tanto clamoroso da essere nominato fra i dolci nazionali dell’allora Repubblica Serenissima, quindi famosissima in tutto il territorio Veneto e dell’attuale Friuli e chiaramente poi venne amata da tutti. Infatti le ricette della frittella si possono trovare in tutte le note storiche, già a partire dal 1300, le ritroviamo in tantissimi documenti di natura storica veneziana.

Oggi per esaltarne al massimo il gusto, scegliamo di accostarla al mascarpone nonostante la storia indichi che il mascarpone sia lombardo, ma il suo uso finì per estendersi anche alla Regione Veneto. Perché in cucina funziona così, la bontà migra di regione in regione.

E quale miglior e delicato binomio, frittella e mascarpone? Fra due realtà sono storicamente divise ma per fortuna armoniosamente unite in un balance della crema che ha già reso il tiramisù, quello di Dilettamisù il numero uno al mondo in occasione del Tiramisù World Cup 2018. Ancora una volta il mascarpone è perfettamente abbinabile per sapidità anche a un dolce come la frittella, che chiaramente presenta caratteristiche diverse da quelle di un biscotto bagnato di caffè e zuccherato, perché la frittella appunto ha questa pastella che viene fritta e poi viene zuccherata, o farcita di uvette, ma il mascarpone riconferma quel tocco magico nell’esaltazione del gusto.

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Ora parliamo di creme, Dilettamisù sa essere sempre versatile nell’offerta del gusto. Sono 7 le vostre creme con cui poter farcire le frittelle…

Le nostre le sac à poche nei 7 sapori tra cui cioccolato, pistacchio, cannella e zenzero, arancia e limoncello possono personalizzare la frittella veneziana, con un tocco di stravaganza. Oggi riusciamo ad associare due cose che prima non erano assolutamente connesse, che vengono da due binari diversi pur partendo dalla stessa stazione di storia e regionalità.

È proprio il pubblico che chiede qualcosa di confortevole, di conosciuto e nello stesso tempo di essere sorpreso con qualcosa che appaghi ma che non stravolga la tanto amata tradizione, assecondando quella connaturata comfort zone, insieme però a quella piccola coccola di conosciuto e, al tempo stesso, piacevolmente diverso.

Tra le virtù di Dilettamisù, rendere il gourmet e il luxury alla portata di tutti. È un approccio etico, come riuscite ad attuarlo?

Rendere le preparazioni gourmet, con un tocco luxury, a portata di un vasto pubblico è la nostra mission: offrire la possibilità di poter farcire un dolce, come appunto la frittella attraverso una crema gourmet. Prendiamo per esempio l’amato pistacchio, considerato l’oro verde, come il pistacchio di Bronte DOP, unico nell’aspetto, nel profumo, nel sapore: possiamo trasferire la tipicità del pistacchio verde di Bronte anche nel presidio slow food, e quindi rendere alla portata di tutti un prodotto talmente certificato, riconosciuto per aroma, fragranza e per essere comunque identificativo di un gusto molto raffinato.

Perché questo può essere considerato una gourmandise?

Perché ad esempio considerando il pistacchio, possiamo unire un aroma tipicamente siciliano, quindi di diversa provenienza regionale, in un dolce che rientra appunto nell’alveo della tua comfort zone: la frittella. In tal modo godiamo del lusso di avere dei materiali purissimi, il lusso di avere una fragranza particolare, il lusso anche di poter concedere a un pubblico, che chiede una novità, qualcosa di diverso.

Come riesce Dilettamisù a stupire una platea sempre più vasta?

Ci riesci trovando dei materiali purissimi, degli aromi particolari, come può essere, accanto il pistacchio, il cioccolato che utilizziamo da un’intensità avvolgente, calda, suadente. Mentre il pistacchio ti riporta all’idea appunto del sole siciliano, la cannella con quella piccola punta di zenzero può assumere una nuova interpretazione se degustata da una latitudine un po’ diversa, salendo sempre più a nord e quindi ecco come in un piccolo gioiello regionale, come la fritella, che possiamo ritrovare anche echi di altri dolci, altri richiami, una nazionalità distillata, il meglio dei sapori italiani.

Questa è per noi di Dilettamisù sempre un’operazione di ricerca, in questo senso appunto dei materiali, una ricerca che non deve cessare mai di saper soddisfare l’esigenza del gusto, quella della nostra platea. E a volte si ha bisogno di giocare anche un po’ con l’esotico per ritornare all’origine.

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