Francia, gli animali non saranno più sfruttati al circo: ora è legge

Lo ha annunciato la ministra alla Transazione ambientale Barbara Pompili: “È giunta l’ora che il fascino ancestrale per questi animali selvatici non si traduca più in situazioni in cui la cattività passa prima del loro benessere”. Stop anche agli allevamenti di visoni.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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La Francia cambia passo sulla tutela dei diritti animali: stop allo sfruttamento di animali selvatici nei circhi itineranti, divieto alla riproduzione di orche e delfini in cattività, niente più allevamenti di visoni per la loro pelliccia.

“È giunta l’ora che il fascino ancestrale per questi animali selvatici non si traduca più in situazioni in cui la cattività passa prima del loro benessere” ha detto la ministra alla Transazione ambientale Barbara Pompili alla vigilia della prima conferenza Onu sulla biodiversità.

“Circhi e altre realtà dovranno reinventarsi, con il sostegno dello Stato” ha aggiunto riferendosi agli 8 milioni di euro stanziati dal governo francese per aiutare la riconversione dei circhi e dei lavoratori nei parchi acquatici.

Francia, una sentenza storica per i diritti animali

diritti animali

La transizione avverrà per gradi, nel rispetto dei diritti degli animali ormai in gabbia e degli imprenditori e lavoratori del settore. È bene ricordare che il provvedimento riguarderà i soli circhi itineranti e non le strutture e gli spettacoli stanziali. Ma le questioni da affrontare rimangono comunque tante. I

n primis, la sorte di oltre 500 felini che non possono certo essere lasciati in libertà ma andranno ricollocati in qualche modo. “Soluzioni andranno trovate caso per caso, per ogni circo e ogni animale” ha sottolineato Barbara Pompili.

Ciò rende impossibile fissare date ultime da rispettare, ma secondo la ministra “stabilire una data non risolve tutti i problemi. Abbiamo dato il via ad un processo affinché ciò accada quanto prima”. Si dicono soddisfatti le associazioni per i diritti animali. Sottolinea la Lav:

Si tratta comunque di una notizia davvero storica se consideriamo che la Francia, insieme ad Italia e Spagna, registra il maggior numero di compagnie circensi in Europa, la maggior parte delle quali utilizza animali.

Leggi anche: Italia, cuore del traffico illegale di bertucce. Lav: “Stop al commercio di animali esotici”

La Francia tutela i diritti animali: mai più delfinari

La città di Parigi aveva vietato l’attendamento di circhi con animali già dal novembre 2019. Oggi il governo francese è tornato sulla questione, ma con idee certamente più concrete in merito.

Entro il 2026 scatterà il divieto totale di usare animali selvatici a scopo di intrattenimento nei circhi itineranti. E nei tre delfinari presenti in Francia non saranno introdotti nuovi delfini né orche. È vietata la loro riproduzione in condizioni di cattività e non si potranno più aprire nuove attività. L’obiettivo in questo caso è concludere la procedura entra 7 o 10 anni.

Leggi anche: Il bioparco di Roma in difficoltà, l’appello ai cittadini: “Occupiamoci degli animali a distanza”

Diritti animali, vietato l’allevamento di visoni per pellicce

diritti animali circo

Entro 5 anni verranno vietati anche gli allevamenti di visoni per la produzione di pellicce. Attualmente in Francia sono quattro gli allevamenti attivi ed era da tempo che ambientalisti e animalisti rivendicavano la necessità di riforme in tal senso.

La Francia non può ancora dirsi fur-free, ha ricordato la Lav, poiché dalla transazione definita dal governo per tutela dei diritti animali restano fuori gli allevamenti di conigli Orylag, animali appositamente selezionati e brevettati in Francia per la produzione di pellicce. La strada verso il traguardo è ancora lunga, ma un grande passo in avanti è stato fatto.

Anche in Italia da tempo si dibatte sull’abolizione degli allevamenti degli animali da pelliccia, ma senza posizioni statali forti al momento. Nel 2019 nel Paese erano ancora attivi circa 10 allevamenti di visoni.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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