Femminicidio a Padova, uccide moglie incinta: la violenza sulle donne che non si ferma

Nella giornata che celebra la lotta contro la violenza sulle donne, un nuovo femminicidio a Padova. Il secondo di oggi dopo quello denunciato in Calabria.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Oggi, nella giornata della lotta contro la violenza sulle donne, si è consumato l’ennesimo femminicidio a Padova. Un quarantenne di origini africane ha ucciso la moglie con una coltellata al petto, per poi chiamare la polizia e autodenunciarsi. La donna era incinta del quarto figlio e si era già rivolta in passato alla polizia per denunciare le violenze subite da parte del marito. Ma questo non è l’unico crimine della giornata. Prima del femminicidio a Padova, nella notte, in Calabria, è stato ritrovato il corpo senza vita di una donna 52enne, con diverse ferite da taglio.

Femminicidio a Padova, ecco cosa è successo

Femminicidio a Padova_casa
L’appartamento dove abitava la donna, vittima di femminicidio a Padova, insieme al marito e ai tre figli.

A Codoneghe, in provincia di Padova, un uomo originario del Marocco ha ucciso con una coltellata al petto Abioui Aycha, la moglie trentenne incinta del quarto figlio. Il marito ha poi chiamato i carabinieri dicendo: “Ho ammazzato mia moglie, venite”. I militari dell’Arma si sono recati in via Piave, località Meianiga, dove abitava la coppia insieme ai tre figli e hanno trovato il corpo senza vita della donna riversato sul letto. L’uomo è stato arrestato e portato in carcere mentre i figli per il momento sono stati affidati ad un’amica di famiglia. Sul posto anche il procuratore di turno, Marco Brusegan e il medico legale Agostino Cimelli.

Leggi anche: Violenza sulle donne: un problema ancora grave e mondiale

Femminicidio a Padova, il secondo della giornata

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La foto ritrae Lorena Scalise, vittima di femminicidio nel Catanzarese, in Calabria.

Il femminicidio a Padova non è il primo della giornata. Nella notte è stato ritrovato in Calabria, nel Catanzarese, il corpo senza vita di Loredana Scalise. Il cadavere è stato trovato nascosto tra gli scogli di Scaletti con diverse ferite da taglio. Ieri pomeriggio i carabinieri hanno dato avvio alle ricerche in seguito alla denuncia da parte dei familiari, scomparsa da circa 24 ore. La donna era stata vista l’ultima volta la mattina di lunedì, da una famiglia del Catanzarese, dove svolgeva i lavori domestici. Il sospettato, un uomo 36enne di Badolato, è stato fermato dalla Polizia. L’uomo, secondo le indagini del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, aveva una relazione extra-coniugale con la donna.

Leggi anche: Revenge porn, stupro, violenza fisica, verbale, stalking, femminicidio

Le parole del premier Conte sul femminicidio e la violenza di genere

Violenza sulle donne_Conte
Il Presidente Giuseppe Conte.

Intervenendo ieri all’iniziativa “Dalla parte delle donne: il ruolo fondamentale dei Centri antiviolenza“, organizzata dalla Commissione d’inchiesta sul femminicidio del Senato, il Presidente Conte è intervenuto condannando la violenza di genere e ha riferito dell’impegno del governo in merito. Ecco cosa ha detto:

Il femminicidio e la violenza di genere hanno purtroppo radici profonde e si innestano ad  ogni livello: da quello familiare a quello lavorativo. La possiamo definire una sub-cultura relazionale che genera gravi ripercussioni su tutta la nostra comunità.

Il governo è impegnato nella implementazione di azioni positive per le donne, anche per contrastare il dato che mette in luce il triste primato dell’Italia in quanto a disoccupazione femminile. È anche su questo terreno che si elabora una strategia concreta per combattere la violenza di genere.

Ci sono fattori indiretti che non sono irrilevanti per contrastare la violenza sulle donne e quello della lotta alla disoccupazione femminile gioca una partita importante.

Leggi anche: Ciudad Juárez: la città messicana dove le donne vengono rapite, stuprate, uccise e mutilate

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