Ciudad Juárez: la città messicana dove le donne vengono rapite, stuprate, uccise e mutilate

Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi, giornalista e fotoreporter si occupa di inchieste, reportage in giro per il mondo, cronaca e attualità. Il suo vizio? Guardare oltre, sempre.
spot_img

Esiste una città in Messico dove giovani ragazze vengono costantemente rapite, torturate, violentante e uccise. È Ciudad Juárez rinominata dai locali il ‘cimitero delle donne’. A nord del Messico e al confine con gli Stati Uniti in questo territorio, dove a far da padrone sono la criminalità e la povertà, le vittime ‘prescelte’ sono solitamente giovani donne provenienti da famiglie disagiate e in difficoltà. Ad accomunare le vittime ci sono quasi sempre alcune caratteristiche e/o tratti somatici simili: la giovane età, in alcuni casi anche bambine, la lunghezza dei capelli e il colore della pelle. Efferati omicidi che ‘riconsegnano’ i corpi di queste povere ragazze – nascosti e sotterrati nel deserto nel Campo Algodonero- persino barbaramente mutilati.

Il femminicidio dilagante, piaga senza fine a Ciudad Juárez

A Ciudad Juárez fin dai primi anni 90’, da quando vennero ritrovati i primi cadaveri di donne brutalmente uccise, il femminicidio è una piaga dilagante che non sembra vedere la parola fine. Ma questa purtroppo è una ‘condizione’ che riguarda tutto il Messico. Secondo i dati di UN WOMEN (United Nations Entity for Gender Equaty and the Empowerment of Woman) a giugno dell’anno scorso nove donne vengono uccise in Messico e su dieci hanno subito almeno una volta un episodio di violenza. Ancora più negativi i dati riportati dal SESNSP, il Segretariato esecutivo del Sistema di pubblica sicurezza nazionale che, da gennaio 2019 a settembre parlano di 2.833 donne assassinate in Messico dove la disuguaglianza di genere è purtroppo ancora molto presente. Leggi anche: Uccisa per aver ospitato ingenuamente il suo ex marito

Ciudad Juárez, 941 femminicidi in 17 anni

Ma tornando nella cittadina di Ciudad Juárez come riporta su Diritto Internazionale e Civica, Marta Gennuso tra il 1993 e il 2010 già 941 giovani donne erano state uccise in città, numero ottenuto integrando i dati ufficiali forniti allora dalla polizia di Juárez e statistiche elaborate dai giornalisti locali. Nel 2011 era stato invece annunciato dal Govenatore della provincia che altrettante 222 donne erano state uccise in Chihuahua: e di queste 130 solo in Ciudad Juárez. Secondo l’OCNF, l’Osservatorio Cittadino Nazionale sul Femminicidio invece ogni giorno in Messico vengono assassinate sei donne. Come detto l’età compresa di queste giovani vittime è tra i 15 e i 25 anni. Molte di loro si sono trasferite in questa cittadina per trovare lavoro. Quasi tutte finiscono per diventare delle operai nelle industrie di montaggio e tessuti dette anche maquilladoras. Molti dei rapimenti sembrano essere avvenuti proprio nel tragitto da casa alle fabbriche. che sorgono in un’immensa desolazione.

Le istituzioni insabbiano i dati

E se le istituzioni cercano di insabbiare questi tristi dati le donne messicane non ci stanno. A novembre hanno infatti sfilato per denunciare questa perpetrata violenza di cui in molti sembra disinteressarsi. Tra la folla era possibile vedere sui cartelli, che con foga venivano sventolati, alcune foto e i nomi scritti in grande delle ragazze uccise. Ma non basterà certo una delle molteplici marce e manifestazioni contro la violenza alle donne a fermare i femminicidi in Messico. Lo sa bene l’attivista di quarantanna Maria Salguero che, dal 2016, ha deciso di costruire una mappa per rintracciare i casi di femminicidio su tutto il territorio messicano non solo nella città di Ciudad Juárez. Mappe che pubblica anche sulla sua pagina facebook personale. Leggi anche: Il femminicidio della studentessa di medicina Lorena fa più male del Coronavirus

La mappa dell’orrore

Mappa dell'attivista María Salguero
Mappa dell’attivista Maria Salguero del 02 giugno 2020

Mappe che pubblica anche sulla sua pagina facebook personale. Dal 2011 ad oggi la Salguero ha registrato e mappato oltre 6.000 casi di femminicidio. Nella leggenda dell’ultima mappa pubblicata lo scorso 2 giugno 2020, è possibile vedere come divida anche i ‘casi’ di violenza: familiare, femminicidio,rapimento, motivazione indeterminata etc.

Dati impressionanti quanto importanti tanto che il suo lavoro è stato persino riportato non solo dai media messicani ma anche presentati negli Stati di Quintana Roo, Michoacán e Zacatecas alla presenza dei Governi locali.

spot_img

Correlati

Mostrate due mummie aliene al Parlamento del Messico. Ma cosa c’è di vero?

Mummie aliene in Messico? Una rivelazione sorprendente che avrebbe dovuto sconvolgere il mondo. La...

Russia, gruppo Wagner scatena la guerra civile: “Mosca si prepara all’assedio”

La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe essere vicina ad una svolta. Ieri il...

Trovati vivi 4 bambini nella giungla dopo 40 giorni: come hanno fatto a sopravvivere?

Quattro bambini dell'etnia huitoto, o meglio quattro fratelli, sono stati incredibilmente messi in salvo...
Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi, giornalista e fotoreporter si occupa di inchieste, reportage in giro per il mondo, cronaca e attualità. Il suo vizio? Guardare oltre, sempre.
spot_img