Calabria, Eugenio Gaudio è il nuovo commissario alla Sanità

Il nuovo commissario alla Sanità calabrese, Eugenio Gaudio, è implicato in una maxi inchiesta di concorsi all’Università di Catania.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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L’uomo scelto dal governo come commissario alla Sanità della Regione Calabria è Eugenio Gaudio, medico cosentino, rettore dell’università Sapienza di Roma dal 2014 fino al 31 ottobre scorso e, da aprile scorso, consulente del ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi. Molti non condividono questa decisione. Eugenio Gaudio, infatti, è tra le persone coinvolte in una maxi inchiesta su una serie di concorsi truccati all’università di Catania.

La questione calabrese

Giuseppe Zuccatelli
Giuseppe Zuccatelli, commissario dimissionario della Regione Calabria.

In Calabria il commissario per la Sanità, Giuseppe Zuccatelli, si è dimesso su richiesta del ministro della Salute, Roberto Speranza, in seguito alla colorita frase relativa all’uso inutile delle mascherine. Zuccatelli era stato nominato per gestire l’emergenza Coronavirus nella Regione. Prima di lui è saltato anche l’incarico di Saverio Cotticelli, il quale si è dimesso dopo aver ammesso in Tv a Titolo V la sua impreparazione a gestire la situazione sanitaria in Calabria in riferimento al Covid. Non c’è due senza tre e speriamo che la nomina di Eugenio Gaudio sia definitiva. In realtà in Calabria si parla di un’emergenza nell’emergenza, poiché la sanità calabra risente di anni di gestione pubblica fallimentare, soprattutto a causa di infiltrazioni mafiose da parte di ‘ndrangheta e altri soggetti occulti che hanno favorito la sanità privata a discapito di quella pubblica.

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Il presunto tandem con Gino Strada

Gino Strada
Gino Strada, fondatore di Emergency.

Dopo l’episodio increscioso riguardante Zuccatelli, è scattato da subito il nome di Gino Strada, fondatore di Emergency, quale possibile sostituto. Lo stesso, su Facebook, ha ribadito che il tandem con Gaudio non esiste:

Ribadisco di aver dato al presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini.

L’idea pare sia quella di affidare a Eugenio Gaudio l’incarico di commissario, mentre a Strada spetterebbe un ruolo da consulente esterno. Anche se su quest’ultimo punto non c’è ancora una posizione definitiva.

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I dubbi sulla nomina di Eugenio Gaudio

Eugenio Gaudio
Eugenio Gaudio, ex rettore dell’Università la Sapienza e nuovo commissario alla Sanità della Regione Calabria.

Riguardo alla nomina di Gaudio c’è chi da subito esprime le proprie perplessità, come il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra:

Sarà sicuramente persona validissima, ma in Calabria, per tanti differenti motivi – tra questi la necessità di combattere con radicalità la ‘ndrangheta con le sue infiltrazioni nelle aziende sanitarie – non va bene.

Poi c’è la vicenda siciliana che, qualora fosse vera, mina la credibilità di Gaudio. L’ex rettore è indagato dal 2019 per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Le indagini concluse a luglio hanno notificato 54 indagati. Il 25 settembre Gaudio è stato interrogato, ha negato ogni addebito e i suoi legali hanno chiesto l’archiviazione.

Di cosa tratta la maxi inchiesta che vede implicato Gaudio?

Insieme a Gaudio sono finiti sotto inchiesta docenti e politici importanti, come l’ex procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata. Ed è proprio con quest’ultimo che sarebbe indagato Gaudio. L’implicazione riguarda il concorso per promuovere a docente di prima fascia, presso il dipartimento di Scienze Biomediche e Tecnologiche, la professoressa dell’Università di Catania e figlia dell’ex procuratore, Velia D’Agata. Secondo le accuse le modalità di scelta sarebbero state condizionate con collusioni che consistevano nell’individuare preventivamente il destinatario di una chiamata per docente di prima fascia. L’ex rettore della Sapienza in questa situazione, interpellato a partecipare come membro interno di commissione, avrebbe suggerito agli indagati di indire un concorso ristretto ai soli docenti interni, per garantire il posto alla D’Agata.

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