La Russia si prepara, via alle esercitazioni militari: le immagini dal satellite

Aumentano le tensioni in Ucraina, la Russia ha iniziato esercitazioni militari in Bielorussia, dove Putin ha mandato 30mila soldati russi per 10 giorni di addestramento militare congiunto insieme all'esercito bielorusso.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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La Russia prepara esercitazioni militari in Bielorussia. A partire da oggi la tensione in Ucraina aumenta vertiginosamente. Mosca che da settimane annuncia di voler intraprendere la linea del dialogo con il blocco occidentale, ha spostato 30mila soldati in Bielorussia, paese alleato e i cui confini sono decisamente più a ridosso di Kiev.

Da oggi quindi prenderanno il via 10 giorni di esercitazioni militari congiunte tra l’esercito russo e bielorusso. Le immagini degli spostamenti russi sul suolo del paese alleato sono state riprese e diffuse a mezzo stampa dalla Maxar Technologies, una delle più grandi società di tecnologia spaziale al mondo con sede a Westminster, Colorado, Stati Uniti.

La Russia prepara esercitazioni militari per i prossimi 10 giorni: ora la tensione in Ucraina sale alle stelle

La Russia prepara esercitazioni militari per i prossimi 10 giorni: ora la tensione in Ucraina sale alle stelle

Russia e Bielorussia inizieranno oggi 10 giorni di esercitazioni militari congiunte, mettendo di fatto in atto uno degli atti più apertamente minacciosi dopo aver ammassato oltre 100mila soldati attorno ai confini dell’Ucraina.

Considerando i 30 mila soldati russi piazzati in Bielorussia e i circa 125 mila soldati piazzati al confine tra Russia e Ucraina adesso Kiev è circondata da oltre 150mila unità del Cremlino.

Una manovra militare di accerchiamento vera e propria, un gesto ambiguo e poco ben auspicante da parte di chi da settimane professa di voler esercitare la linea del dialogo diplomatico.

Valery Gerasimov, il capo di stato maggiore russo, è arrivato ieri in Bielorussia per supervisionare le esercitazioni militari congiunte, giusto per far capire quando la situazione sia delicata.

Le esercitazioni militari della Russia avranno come protagonisti 30.000 soldati inviati da Mosca, due battaglioni di sistemi missilistici terra-aria S-400 e numerosi caccia in Bielorussia per esercitazioni congiunte con l’esercito local. 

Le immagini satellitari diffuse da Maxar mostrano che gran parte dell’arsenale è stato spostato in località molto vicine al confine con l’Ucraina.

Secondo quanto riferito , il presidente russo, Vladimir Putin, questa settimana ha detto al presidente francese Emmanuel Macron che le truppe lasceranno la Bielorussia quando le esercitazioni militari si saranno concluse il 20 febbraio

Anche se ciò dovesse accadere, le esercitazioni mostrano che il dittatore bielorusso, Alexander Lukashenko, è un fermo alleato nella politica di Putin in Ucraina, le esercitazioni militari volute da Putin in Bielorussia, denotano non solo l’alleanza con il vicino ma anche la sottomissione militare di Minsk a Mosca.

Il confine bielorusso più vicino all’Ucraina dista solo 210 km di autostrada da Kiev, la capitale dell’Ucraina, e le esercitazioni congiunte aggiungono un nuovo fronte a un potenziale assalto russo all’Ucraina. 

Le minacce per Kiev però non arrivano solo da nordest. C’è anche una minaccia che arriva da sud, e cioè dalla ben nota Crimea, annessa nel 2014 dalla Russia causando un’altra crisi internazionale dovuta all’invasione da parte Mosca.

Quando la Russia ha invaso per la prima volta l’Ucraina nel 2014, Lukashenko era rimasto saggiamente neutrale, nonostante Bielorussia e Russia facciano teoricamente parte di uno “Stato di Unione”. 

Lukashenko rifiutò addirittura di riconoscere la Crimea annessa come territorio russo e mantenne buoni rapporti con l’allora presidente ucraino, Petro Poroshenko.

Voci di palazzo affermerebbero le parole secondo le quali Lukashenko all’epoca avrebbe confidato a Poroshenko che non avrebbe mai permesso che il territorio bielorusso fosse utilizzato dalla Russia in nessun attacco contro l’ Ucraina

Quando Volodymyr Zelenskiy fu è eletto nel 2019 come nuovo presidente ucraina, Lukashenko tese nuovamente la mano dell’amicizia al vessillo gialloblu.

“Non hai mai avuto problemi dal territorio della Bielorussia e con la Bielorussia non li avrai mai. Saremo sempre i più gentili e affidabili dei tuoi sostenitori e partner”- aveva Lukashenko a Zelenskiy nell’ottobre 2019.

Poi, nell’agosto 2020, scoppiano enormi proteste in Bielorussia in seguito all’annuncio di una vittoria schiacciante di Lukashenko in un’elezione presidenziale rivelatasi poi truccata. 

Il movimento di protesta arrivò a un soffio dal rovesciare il suo regime, ma Lukashenko aveva ripreso il controllo con una repressione.

Dopo essere rimasto in silenzio per alcuni giorni, il Cremlino alla fine ha deciso di sostenere il suo fastidioso alleato, offrendo sostegno politico e finanziario a Lukashenko poiché la maggior parte dei paesi occidentali aveva imposto sanzioni e si era rifiutata di riconoscere i risultati delle elezioni.

L’annuncio delle esercitazioni militari, che è arrivato dopo che la Russia aveva già iniziato ad ammassare truppe vicino al confine ucraino, è stato un segno della volontà di Lukashenko di sostenere Mosca. Nelle ultime settimane ha rilasciato diverse dichiarazioni dimostrative per dimostrare che la sua lealtà è fuori dubbio.

In un’intervista di questa settimana rilasciata a Vladimir Solovyov, un presentatore televisivo pro-Cremlino, Lukashenko è andato oltre, dicendo che se l’Ucraina avesse lanciato un assalto al Donbas, avrebbe inviato truppe bielorusse a combattere al fianco delle truppe russe per respingere l’attacco:

“L’esercito bielorusso agirà esattamente allo stesso modo dell’esercito russo, sarà una risposta congiunta. Credi che oggi stiamo scherzando sul confine meridionale?”- ha chiesto, riferendosi agli esercizi di formazione congiunti. Lukashenko si è anche recentemente offerto di ospitare armi nucleari russe in Bielorussia.

Con il sostegno di Mosca e il controllo delle forze di sicurezza e dell’esercito, la posizione interna di Lukashenko sembra per ora sicura, anche se la sua politica estera è sempre più dettata da Mosca. La maggior parte delle figure dell’opposizione è stata incarcerata o costretta a fuggire dal paese.

Entro la fine del mese terrà un referendum costituzionale, ampiamente respinto come illegittimo dai paesi occidentali, che secondo gli analisti avrebbe lo scopo di spianare la strada affinché a un certo punto si ritiri dalla presidenza ma mantenga il controllo generale.

Sviatlana Tsikhanouskaya , che si è opposta a Lukashenko nelle elezioni truccate del 2020 è fuggita nella vicina Lituania da dove ha criticato le esercitazioni militari congiunte e il sostegno di Lukashenko alla posizione di Mosca sull’Ucraina:

“I bielorussi non sono una minaccia per l’Ucraina, il regime lo è” – ha detto la scorsa settimana, dopo aver tenuto una videoconferenza con diversi parlamentari ucraini.

Leggi anche: L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è uno scenario concreto

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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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