Brasile, il volto horror del Covid: migliaia di bambini morti e pazienti intubati da svegli senza sedativi

In Brasile si registrano più di 370mila morti. Il volto horror del Covid vede migliaia di bambini morire e altrettanti pazienti intubati da svegli per mancanza di sedativi negli ospedali.

Vittoria Lolli
Vittoria Lolli
In Brasile per i primi anni di vita, al sesto vola in Italia. Poliglotta, ora studia giornalismo, e nel mentre divora i libri dell’Oriana. Ottimista anche quando non c’è nulla per cui esserlo.
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Emergenza Covid in Brasile. Definita da Medici Senza Frontiere come una “catastrofe umanitaria”, il Paese registra ufficialmente oltre 370mila morti per Covid dall’inizio della pandemia, con il primo caso rilevato il 26 febbraio 2020.

Un dato allarmante che mette completamente al tappeto il sistema sanitario. Medici e infermieri dichiarano di non avere farmaci né sedativi per i pazienti in terapia intensiva e di dover assistere, impotenti, al decesso di molti di loro.

Con una media di 2.917 morti al giorno – secondo quanto riportato dal quotidiano Folha de Sao Paulo – il Brasile supera i 32 giorni consecutivi con una media al di sopra dei 2.000 morti al giorno, diventando ufficialmente il secondo Paese al mondo più colpito dalla pandemia. Al primo posto gli Stati Uniti.

Emergenza Covid in Brasile, una media di 2mila morti al giorno: il sistema sanitario è al collasso

Il modo in cui l’emergenza Covid in Brasile è stata gestita ha portato al collasso del sistema sanitario. Secondo quanto dichiarato da Christos Christou, presidente internazionale di MSF, nel Paese la mancanza di coordinamento centrale è molto forte.

La pandemia è diventata oggetto di continui scontri politici che hanno orientato sempre più l’opinione pubblica a pensarla più come una scelta politica, piuttosto che come un qualcosa di reale basato su dati scientifici concreti.

Secondo quanto riporta ancora Folha de Sao Paulo, solo nella scorsa settimana sono state registrate più di 20mila morti per Covid in Brasile. Una settimana devastante che diventa la seconda più letale dall’inizio della pandemia.

Il lato oscuro del Covid in Brasile: più di 1300 bambini morti

emergenza covid in brasile

Il Covid in Brasile racconta anche un lato oscuro. Lo dimostrano i dati sulle improvvise morti dei bambini, anche sotto il primo anno di vita. Nonostante sia risaputo che il virus uccida raramente i più piccoli, in Brasile più di 1300 bambini sono morti a causa Covid.

Secondo un report di Globo, le morti per Covid tra i bambini in Brasile sono date principalmente dalla mancanza di diagnosi adeguate da parte dei medici e di condizioni socioeconomiche appropriate.

Il caso più emblematico di bambini morti per Covid è quello di Lucas, di un anno appena, visitato da un medico che si sarebbe rifiutato di effettuare il tampone al bambino in quanto, a detta sua, i sintomi non corrispondevano a quelli generalmente riscontrati nei malati di Covid.

Emergenza Covid in Brasile: pazienti intubati da svegli per mancanza di sedativi

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Con i contagi che ormai sfiorano i 14 milioni di casi dall’inizio della pandemia, l’emergenza sanitaria in Brasile raggiunge il suo apice con migliaia di pazienti intubati da svegli per mancanza di sedativi.

Secondo quanto riporta Il Corriere, i pazienti in terapia intensiva si trovano ad essere intubati da svegli, con le mani legate al letto e in piena sofferenza, per mancanza di farmaci e strumenti fondamentali, come siringhe e aghi per le iniezioni.

I medici sono così costretti ad utilizzare rimedi più antiquati – riporta Globo – che causano più effetti collaterali, senza produrre, invece, una risposta totalmente efficace. Farmaci come Diazepam non funzionano correttamente, in quanto sedano i pazienti, ma soltanto in parte, senza agire come realmente richiesto.

Leggi anche: Amazzonia, la tribù Kayapo contro Bolsonaro, responsabile di morti Covid e deforestazione

Il Brasile minaccia la sicurezza mondiale?

A causa della sua situazione e dei pericoli connessi alla più letale variante P1 nata a Manaus, nello stato di Amazonas, il Brasile potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza mondiale. Il rischio è dato principalmente dal fatto che l’attuale forma di SARS-CoV-2 possa trasformarsi in una variante di virus più pericolosa, verso la quale i vaccini attualmente fabbricati potrebbero non garantire una copertura totalizzante.

La lista dei Paesi che vietano i voli dal Brasile, intanto, aumenta: ufficialmente dentro anche la Francia. Attualmente, infatti, il Brasile può offrire voli soltanto verso 8 paesi, tra cui l’Afghanistan e l’Isola di Tonga. Tali restrizioni sono state messe in atto, naturalmente, per cercare di prevenire l’espansione della più pericolosa variante brasiliana del virus.

La risposta del presidente Bolsonaro e la politicizzazione della pandemia

Bolsonaro emergenza covid in brasile

Tra i responsabili della mancata capacità del Brasile di fermare il contagio c’è sicuramente l’attuale presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, che risponde con una stretta politicizzazione della pandemia. La divisione troppo ampia e disuguale del Paese ha portato a diverse tensioni interne, che hanno permesso sempre più la circolazione troppo libera del virus.

La rete urbana eccessivamente fitta e la gestione dei mezzi pubblici del Paese non hanno mai permesso un’assoluta interruzione dei servizi dallo scoppio della pandemia. Il Brasile è, infatti, un Paese “troppo grande e disuguale, con disparità nella quantità e nella qualità delle risorse sanitarie, come letti ospedalieri, medici e reddito”, spiegano i ricercatori della rivista Science.

In aggiunta a questi dati, il presidente Bolsonaro spinge assiduamente per la riapertura del Paese, criticando le misure di contenimento Covid attuate dai sindaci e governatori di alcuni stati, come quello di Rio de Janeiro. Secondo il presidente brasiliano, infatti, disoccupazione e fame sarebbero più gravi rispetto alle morti di Covid.

Leggi anche: Brasile, sentenza storica della Corte Suprema per i diritti indigeni: la comunità Guaraní torna a sperare

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